Visualizzazione post con etichetta Galleria Carla Sozzani. Mostra tutti i post
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domenica 15 aprile 2018

DOMUS 90. Gio Ponti - Fondazione Sozzani

Domus 90 Gio Ponti Superleggero - Fondazione Sozzani aprile 2018

In mostra
da domenica 15 aprile 2018 a domenica 6 maggio 2018
tutti i giorni 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì 10.30 – 21.00
aperture speciali
Salone del Mobile 17-22 aprile 2018
ore 10.30 – 21.00

“Domus 90. Gio Ponti” presenta, in occasione dei 90 anni della rivista Domus, una selezione di pezzi di Gio Ponti, a partire dai materiali d’archivio. La mostra racconta la poliedrica attività dell’architetto e il suo approccio di sintesi delle arti che esprime per tutta la vita attraverso le pagine della rivista che ha diretto per quasi 40 anni dal 1928 al 1979, con un’interruzione
dal 1941 al 1947.
Il lavoro di Ponti (Milano,1891-­1979) è raccontato per suggestioni a partire dal tema della casa, a cui ha dedicato molti editoriali e articoli, stimolando il dibattito sul passaggio all’abitazione “moderna” negli anni Trenta e interpretando i cambiamenti della società nel dopoguerra. La mostra si compone di immagini fotografiche, copertine di Domus e una selezione di oggetti che nell’insieme coprono circa 50 anni del suo lavoro.
Una serie di grandi immagini mette in scena l’alfabeto dell’architetto: gli accostamenti e il confronto tra oggetti, disegni, architetture mostrano il suo approccio progettuale, indirizzato in particolar modo alla potenzialità espressiva dei materiali che abbraccia ogni settore, dall’artigianato all’architettura.
Un’intera parete è dedicata alle coloratissime copertine della rivista del 1939 e 1940, alcunE disegnate dallo stesso Ponti. Sono tempi cupi in Italia e in Europa. Ponti sembra non voler vedere quel che sta succedendo ma le testate del maggio e giugno 1940 portano i colori della bandiera nazionale, a celebrare l’entrata in guerra dell’Italia fascista.
Sulle pagine della rivista, Gio Ponti ha sempre sostenuto e incoraggiato l’artigianato e le arti decorative, dedicando un’attenzione particolare alla produzione italiana esposta alle Triennali milanesi. La ceramica è uno dei materiali da lui prediletti, affinato sin dagli anni Venti con l’esperienza con Richard Ginori e proseguito con le tante piastrelle disegnate per interni ed esterni.
Tre sedute, tra cui la famosissima Superleggera, suggeriscono il suo interesse per il mobile e la sensibilità per le forme.
Un grande tessuto, “La Legge mediterranea”, è il cenno al suo pensare al Mediterraneo come a un ambito culturale unitario a cui l’Italia deve guardare per trovare la propria via al Moderno. Al tessuto è accostata una rara macchina per cucire, la Visetta del 1949. E ancora tre oggetti progettati per alberghi: un portabagagli in legno e due pezzi di un servizio per tè e caffè. L’hotel: la casa di quando non si è a casa.
Nel 1970 inaugura la Concattedrale di Taranto, una delle ultime grandi imprese di Gio Ponti: negli stessi anni in cui progetta la chiesa, vedono la luce un servizio di piatti, geometrico e coloratissimo, e una serie di mobili pratici, pieghevoli e su ruote. L’architetto coglie lo spirito dei tempi, che vuole case più informali.
Infine una serie di lettere ci raccontano la persona: gli auguri e i ringraziamenti agli amici sono piccole opere d’arte, disegnate a mano su pezzi di carta o su fogli sciolti. Con garbo e attenzione dedicava i suoi disegni a coloro con cui era in rapporto d’amicizia e affetto. Allora si usava, oggi lo fanno ancora solo i bambini.
Nella galleria piccola della Fondazione Sozzani, una selezione di stampe vintage provenienti dall’Archivio Domus illustra il lavoro di Giorgio Casali (Lodi 1913 – Milano 1995).
Il fotografo, che per 30 anni ha lavorato per la rivista, ha contribuito con i suoi scatti a definire una linea distintiva, riconoscibile, che interpretava le esigenze di una rivista in cui l’immagine, spesso, contava più del testo. Casali ha fatto entrare i lettori in spazi pubblici e privati, ha saputo raccontare le architetture e ha documentato la genesi di oggetti diventati icone del design italiano.
Le stampe d’archivio sono in bianco e nero, ma Casali su Domus è anche a colori: sin dagli anni Sessanta numerose copertine con i dettagli dei suoi scatti – scorci di architetture, mobili, allestimenti – aprono le porte della rivista. Le fotografie di Casali anticipano i contenuti, creando quella giusta dose di curiosità e sospensione.

Domus
Riferimento internazionale per l’architettura, il design e l’arte, Domus è nata nel 1928 su iniziativa dell’architetto Gio Ponti al quale nel 1929 si è affiancato l’editore Gianni Mazzocchi con l’Editoriale Domus, creata appositamente per pubblicare la rivista. Da allora è un prezioso strumento di lavoro, di aggiornamento e di approfondimento. Bilingue, distribuita in 89 Paesi, è la più concreta espressione dello stile e del buon gusto italiano nel mondo. La direzione di Domus nel 2018 è affidata a Michele De Lucchi.
www.domusweb.it

Fondazione Sozzani
La Fondazione Sozzani è un’istituzione culturale costituita a Milano da Carla Sozzani nel 2016 per la promozione della fotografia, della cultura, della moda e delle arti. La Fondazione ha assunto il patronato della Galleria Carla Sozzani e prosegue il percorso dell’importante funzione pubblica che la galleria svolge da 28 anni.
www.galleriacarlasozzani.org


In mostra
da domenica 15 aprile 2018 a domenica 6 maggio 2018
tutti i giorni 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì 10.30 – 21.00
aperture speciali
Salone del Mobile 17-22 aprile 2018
ore 10.30 – 21.00

FONDAZIONE SOZZANI
GALLERIA CARLA SOZZANI
Corso Como 10 – 20154 Milano, Italia
Tel +39 02 653531 fax +39 02 29004080

domenica 4 marzo 2018

GALLERIA CARLA SOZZANI: PRESENTAZIONE DEL LIBRO “IN SUPERFICIE”

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Mercoledì 7 marzo 2018, Maria Fratelli, Nada Pivetta e Claudio Cerritelli presentano il libro In Superficie pubblicato dallo Studio Museo Francesco Messina, alla Libreria Galleria Carla Sozzani alle ore 19.00.
In Superficie è una riflessione sulla scultura pubblica che disegna un museo a cielo aperto, la registrazione di ventiquattro opere posizionate a Milano in poco meno di vent’anni.
Le opere presenti in questa pubblicazione sono state scelte da quattro artisti: Becker, Natlacen, Pivetta e Zuccato, che hanno considerato le sculture realizzate tra il 2000 e il 2016, collocate in piazze o vie pubbliche della città di Milano in questo periodo, oppure realizzate in periodi precedenti, ma che hanno trovato una nuova collocazione in questi ultimi quindici anni.
Si tratta di un primo capitolo di un continuo lavoro finalizzato a documentare e analizzare, il tema della scultura pubblica a Milano: Kengiro Azuma, Mu141 la vita infinita (2015);; Maurizio Cattelan, L.O.V.E. (2010);; Pietro Consagra, Bifrontale Giallo Mori e Bifrontale Nembro Rosato (1977);; Salvatore Fiume, Le Tre Grazie (1992);; Alberto Garutti, Quest’opera è dedicata a chi passando da qui penserà alle voci e ai suoni delle città (2009);; Emilio Isgrò, Grande cancellatura per Giovanni Testori (2014); Ruggero Menegon, Colonna di Luce (2005); Ezio Morini, Camillo de Lellis (2007); Claes Oldenburg, Coosje van Bruggen, Ago, filo e nodo (2000); Gianfranco Pardi, Danza (2006); Carlos Prada, Monumento a Simon Bolivar (2012); Michelangelo Pistoletto, La mela reintegrata (2015); Arnaldo Pomodoro, Torre a spirale, III (2010); Carlo Ramous, Monumento ai Patrioti dell’Isola di Milano (1972), Arco (2015); Bernardí Roig, L’uomo della luce (2008); Kris Ruhs, Untitled (2012); Aligi Sassu, Cavallo di Maia (1989), Il Grande Ciclista (1998), Il Dio Pan è morto (1995); Pino Spagnulo, Scogliere (2002); Walter Valentini, Memoria (2004); Helidon Xhixha, Riflessi del cielo (2012); Franco Zazzeri, Concetto geologico (1974).

Claudio Cerritelli Laureato nel 1977 al DAMS di Bologna, si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea. Dal 1994 dirige la rivista “Nuova Meta. Parole e immagini”. Dal 1986 insegna Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Maria Fratelli Dirigente Case Museo e progetti speciali del comune di Milano si occupa di storia dell’arte e museologia. È direttore della Casa-Museo Boschi Di Stefano, dello Studio Museo Francesco Messina, del CASVA, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, ed è dirigente responsabile della Casa della Memoria.

Nada Pivetta Scultrice e docente di Progettazione di interventi urbani presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, nasce a Milano nel 1970, dove studia, vive e lavora.

In Superficie, a cura di Nada Pivetta
Jurgen Becker, Fotografia;; Wolfgang Natlacen, Grafica;; Lorenzo Zuccato, Ricerca. Studio Museo Francesco Messina, Milano € 12,00

mercoledì 24 gennaio 2018

Revolution. Musica e ribelli 1966 - 1970 dai Beatles a Woodstock


Giovedì 1 febbraio 2018, in occasione della mostra “Revolution, Musica e Ribelli 1966 -­ 1970 dai Beatles a Woodstock” in corso alla Fabbrica del Vapore di Milano, incontro alla Galleria Carla Sozzani con i curatori della mostra Clara Tosi Pamphili e Alberto Tonti. Modera Paola Maugeri, Virgin Radio.
Revolution esamina quel momento in cui la cultura giovanile ha guidato un idealismo ottimista mettendo in discussione le strutture di potere stabilite in ogni ambito della società.
Attraverso la musica, la moda, il design e i protagonisti di quella rivoluzione, Revolution dimostra come le idee che caratterizzano la società contemporanea – ambientalismo, consumismo, individualismo e comunicazione di massa – siano nate negli anni sessanta e ci domanda: dove stiamo andando?
Suddiviso in nove sezioni (Racconto di due città;; Revolution Now;; La controcultura;; All Together Now?;; Il Fillmore, il Grande e la Sunset Strip;; You Say You Want a Revolution?;; La moda britannica tra il 1966 e il 1970;; Il marshmallow cromato;; “Siamo come dèi...”) e corredato dei saggi di Geoffrey Marsh, Sean Wilentz, Barry Miles, Jon Savage, Howard Kramer, Victoria Broackes, Jenny Lister, Alison J. Clarke e Fred Turner, il volume propone un affascinante e coinvolgente viaggio nel tempo che permette di vivere, o rivivere, lo shock di quegli anni, brevi, ma luminosi, fragorosi e intensi, e la loro iconografia spettacolare e raffinatissima.
 
CLARA TOSI PAMPHILI Opera nelle Arti Applicate, secondo la modalità contemporanea ch unisce le competenze di arte, design, architettura e moda come parte essenziale del dna italiano. Ideatrice e curatrice di A.I.artisanal intelligence. Ha diretto didatticamente l'Accademia di Costume e di Moda dal 2005 al 2010. Ha insegnato Storia del Design di Moda e Tecniche di Ricerca all'Accademia di Costume e di Moda, alla Facoltà di Architettura di Roma Ludovico Quaroni e all'Accademia di Belle Arti di Roma. È curatrice della Sartoria Farani e figura di riferimento per la Sartoria Annamode, collabora con tutte le sartorie di Costume di Roma con  cui ha realizzato mostre e progetti sulla moda e il costume in tutto il mondo. Ha curato mostre italiane ed internazionali, cataloghi e pubblicazioni, scrive regolarmente su Flash Art, Artribune, Drome e Marie-­Claire e Dry.

ALBERTO TONTI è nato a Padova negli anni ’40 (ma non si vede), proprio come i Beatles. Prima di loro si è innamorato di Elvis Presley, Little Richard, Fats Domino, Chuck Berry, Buddy Holly, Eddie Cochran, Everly Brothers, Roy Orbison e, soprattutto, Sam Cooke, il più grande di tutti. Al Politecnico di Milano si laurea in Architettura 100/100 per far contenta sua mamma. Nel 1980 diventa giornalista-­critico musicale perché, come tutti i critici, non sa suonare nulla e spesso stona cantando. Consulente musicale per “Quelli della notte” di Arbore, partecipa al Festival di Sanremo con i Figli di Bubba, scrive e conduce programmi radiofonici (Popolare, Rai Due e Radio 24 con Ricky Gianco), diventa direttore dei programmi di Videomusic. Oltre ad altri libri, ha scritto, con Enzo Gentile, il Dizionario Zanichelli Pop/Rock. Beve solo Coca Light e mangia molte pizze.
 
PAOLA MAUGERI Da Catania con amore, è il punto di riferimento del giornalismo televisivo musicale, volto storico di MTV, soprannominata Wikipaola per la sua cultura musicale, ha condotto programmi su Videomusic, Italia 1, Rai 2 e La 7. Con oltre 1300 interviste in giro per il mondo, ha restituito i segreti delle più grandi rockstar, ma anche di registi, attori, autori. Conduce, tutte le mattine su Virgin Radio “Paola is virgin” programma molto amato dove invita il suo pubblico ad ascoltare la musica e a guardare il mondo con occhi, cuore e orecchie vergini. Appassionata di temi ambientali e vegana da oltre vent’anni è seguitissima su Facebook, Instagram e Twitter dove racconta come si può vivere in maniera consapevole a suon di Rock. “Rock and Resilienza” è il suo quarto libro per Mondadori, preceduto da “La mia vita a impatto zero”, “Las Vegans” e “Alla Salute!” È innamorata, è mamma e vive a Milano.

giovedì 16 marzo 2017

Ines de la Fressange - Come mi vesto oggi?

come mi vesto oggi
Ines de la Fressange
firma il suo nuovo libro
COME MI VESTO OGGI?
L'Ippocampo Edizioni
Giovedì 23 marzo 2017
dalle 16.00 alle 18.00
libreria Galleria Carla Sozzani
 
Ines de la Fressange firma il suo nuovo libro Come mi vesto oggi? , pubblicato da L'ippocampo Edizioni, Giovedì 23 marzo 2017 alla libreria Galleria Carla Sozzani dalle ore 16.00 alle ore 18.00.
Esce anche in Italia l'atteso nuovo libro di Ines de la Fressange e Sophie Gachet. Una guida per tutte coloro che vedono nei consigli di Ines il miglior alleato della donna contemporanea. In banca, al lavoro, a cena con l'ex, o semplicemente per stare bene con sé stesse, sempre libere di poter contare su un guardaroba, dal quale, partendo da pochi indumenti base, Ines riesce a estrarre 50 favolosi look per 50 occasioni.
Basta possedere già pochi ma irrinunciabili "ingredienti" e seguire le "ricette", i consigli. Su come trasgredirle e adattarle meglio a noi. Un cilindro magico, quello di Ines e della giornalista Sophie Gachet, pressoché inesauribile di risorse. Come mi vesto oggi? 11 look-book della Parigina conserva lo stile frizzante e ironico a cui l'autrice ci ha abituato con la sua scrittura.
Questa guida, sorta di calendario perpetuo, risponde a tutte le domande su come essere stilose senza troppa fatica. Per avere classe bastano una camicia bianca e un paio di pantaloni neri. La classe della Parigina, ovviamente.

Ines de Seignard de la Fressange è nata l'11 agosto 1957 da una delle più antiche famiglie aristocratiche francesi. All'età di 17 anni Ines intraprende la carriera di modella e rapidamente rientra nella categoria delle indossatrici più talentuose e celebri al mondo, sfilando sulle passerelle internazionali per conto di grandi firme come Christian Dior, Jean-Paul Gaultier e Christian Lacroix, fino a diventare nel 1983, grazie a Karl Lagerfeld, musa e ambasciatrice della maison Chanel.
Oggi, oltre che modella. Ines de la Fressange è donna d'affari, direttore artistico di una maison propria , testimonial per importanti brand come Roger Vivier e L'Oréal, giornalista e scrittrice.

domenica 20 novembre 2016

Galleria Carla Sozzani: “Il Gioco delle Perle di Venezia” di Gianni Berengo Gardin

thumbnail_Emma Stone - credit Gregg DeGuire

Lunedì 21 novembre 2016 alle 18.30
Libreria Galleria Carla Sozzani

Gianni Berengo Gardin con Marco D’Anna e  Marco Steiner presenta il libro “Il Gioco delle Perle di Venezia”, pubblicato da Rizzoli Lizard, basato sui luoghi di Corto Maltese e Hugo Pratt, Lunedì 21 novembre alla libreria Galleria Carla Sozzani alle 18.30.
Un libro d’immagini come perle, legate da un leggero filo di parole: il segno di Hugo Pratt si lega agli scatti di Berengo Gardin, mentre D’Anna e Steiner guidano l’obiettivo del fotografo nei luoghi alle radici della leggenda di Corto Maltese.
In una delle avventure più amate di Corto Maltese, “Favola di Venezia”, il marinaio viene spinto dal misterioso “Baron Corvo” a ricercare un magico smeraldo. Parte così una caccia al tesoro che oggi, a quarant’anni di distanza dalla pubblicazione di quella storia, Gianni Berengo Gardin ha deciso di ripercorrere, facendosi guidare da due cultori dell’opera di Pratt: il fotografo Marco D’Anna e lo scrittore Marco Steiner.

mercoledì 31 agosto 2016

Jones e altre storie. Book signing con Franco Matticchio

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Giovedì 1 settembre 2016, book signing con Franco Matticchio, il più grande tesoro nascosto del disegno italiano, in occasione del suo nuovo libro “Jones e altre storie” edizione Rizzoli Lizard, in Galleria Carla Sozzani alle 18.30.
Il signor Jones non è un gatto ma ci va molto vicino. Ha una benda sull’occhio, ma non è un pirata. Ama dormire, ma con i cuscini ha una relazione parecchio complica- ta. Le sue avventure, a metà tra Walt Disney e Samuel Beckett, sono una lettura di culto per veri gourmet del fumetto e vengono qui proposte per la prima volta in un unico volume. Arricchite da illustrazioni e inediti, le storie di Jones gettano luce sull’umbratile mondo del suo creatore, accompagnato da un dizionarietto “da Adamo a Zilioli” dove si legge, per esempio, alla lettera J: Jones, il protagonista disincantato di storie apparentemente senza senso, una volta è finito addirittura in prigione per sbaglio. Non parla quasi mai. Non è un gatto.
Franco Matticchio (Varese, 1957) Dagli esordi sul “Corriere della Sera” alle eccezionali incursioni sulle testate internazionali di ogni genere, dai primi fumetti su “Linus” fino all’incoronazione della copertina del “New Yorker”, la produzione di Franco Matticchio rappresenta una delle più curiose eccellenze italiane. Le atmosfere cupamente ironiche (o ironicamente cupe) della sua immaginazione fanno dei suoi disegni delle vere e proprie cartoline da una terra sconosciuta eppure stranamente familiare. E la stessa affascinante contraddizione si riflette nella vita di Matticchio, autore di fama internazionale ma uomo ritirato, che in questa occasione ha deciso di raccogliere la sua produzione di illustrazioni (molte delle quali inedite) e tutte le storie a fumetti del suo personaggio a fumetti: il gatto Jones.


Galleria Carla Sozzani
corso Como 10 – 20154 Milano, Italia
tel. +39 02.653531 fax +39 02.29004080

domenica 17 luglio 2016

Galleria Carla Sozzani: David Seidner

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In occasione dei 25 anni di 10 Corso Como, la Galleria Carla Sozzani presenta per la prima volta in Italia una mostra inedita di David Seidner, uno dei massimi esponenti della fotografia di moda degli anni ‘80 e ‘90.
La mostra, in collaborazione con l’International Center of Photography di New York, prevede un corpus di cinquanta fotografie che ripercorrono la sua ricerca fotografica in oscillazione continua tra la moda, il ritratto e la storia dell’arte.
Nato a Los Angeles nel 1957, a diciassette anni si trasferisce a Parigi per lavorare come fotografo e in breve tempo le sue foto sono pubblicate dalle piùimportanti riviste. Le sue collaborazioni con il mondo della moda iniziano a diventare sempre più fertili e le sue immagini presto documentano couturiers come Azzedine Alaïa, Chanel, Mme Grès, Jean Patou, Ungaro e Valentino. Nel 1980 lavora su esclusiva per Yves Saint Laurent per due anni.
David Seidner è scomparso prematuramente nel 1999 a soli quaranta due anni, lasciando una serie di opere che testimoniano la sua personale ricerca sulla fotografia e la storia dell’arte, dove cercava di apportare quella che considerava la propria “prospettiva filosofica”.
"Ciò che più mi interessa è evocare lo spirito della pittura attraverso la piega di un tessuto, la posizione di una mano, la qualità della luce sulla pelle".
Le immagini di Seidner sono ricomposizioni costruite con abilità attraverso riflessioni in frammenti di specchio o sovrapposizioni, collage, esposizioni multiple, manipolazione diretta delle stampe, utilizzo di luci dinamiche e flash.
La musica di John Cage, il compositore della musica aleatoria e della “sinfonia dei cambiamenti” ispira molta della sua ricercaestetica. Nel 1977,mentre lo fotografa per il Los Angeles Times, cerca di correggere la distorsione del teleobiettivo, e così riprendeJohn Cage dall’alto con cinque diversi scatti di sezioni del corpo. Inizia da quel momento a riprendere i suoi soggetti con scatti congiunti che poi ricompone nella figura intera.
Nel 1986 per il Musée de la Mode di Parigi fotografa i piccoli manichini di fil di ferro vestiti con mini abiti su misura dai grandi couturiers dell’epoca: Balenciaga, Jacques Fath, Lucien Lelong, Elsa Schiaparelli e Pierre Balmain creati nel dopo guerra per promuovere negli Stati Uniti la moda francese. Seidner li ritrae in set poveri, semi - abbandonati quasi per ricreare l’eco degli edifici bombardati e della guerra.
Le sue immagini sono apparse sulle riviste come Vogue (Italia, Francia, America), Harper's Bazaar, Harper's & Queen, The New York Times Magazine, Vanity Fair, e hanno influenzato la fotografia di moda per un intero decennio.
Un profondo interesse per il passato, la storia dell’arte e il ritratto lo avvicina allo studio dei ritratti dipinti a olio del pittore John Singer Sargent. Negli anni Novanta, inizialmente per un servizio su Vanity Fair, Seidner rintraccia i discendenti dei soggetti dipinti da Sargent, soprattutto aristocratici inglesi e americani, e li ritrae nei sontuosi costumi dei loro antenati.
Con la serie dei ritratti di Sargent, David Seidner unisce le tecniche della fotografia contemporanea a colori con le caratteristiche convenzionali dei ritratti dipinti di fine Ottocento.
Per la rivista americana “Bomb”, come redattore scrive tra il 1990 e il 1993 molte conversazioni avute con artisti tra cui Richard Serra, Sonia Delaunay, Duane Michaels e Jane Heighstein. Documenta gli studi d’artista e i ritratti ad artisti come Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein e John Baldessari come parte rilevante nella sua ricerca.
Numerose le pubblicazioni tra cui Le theatre de la Mode: Fashion Dolls (1990); Lisa Fossangrives: Three Decades of Classic Fashion Photography (1996); The Face of Contemporary Art, (1998).
Le sue opere sono state esposte in varie istituzioni museali tra cui laNation al Portrait Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Whitney Museum di New York. Nel 2008 la Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent gli ha dedicato una mostra personale.
Il suo lavoro Paris Fashions, 1945 è stato presentato a ll’ICP, International Center of Photographydi New York nel 2009.
 
David Seidner in collaborazione con ICP, International Center of Photography, New York
Galleria Carla Sozzani
In mostra da domenica 4 settembre a martedì 1 novembre 2016
Tutti i giorni, 10.30 – 19.30
Mercoledì e giovedì, 10.30 – 21.00

domenica 21 febbraio 2016

Galleria Sozzani presenta Beyond Blonde il libro di Steve Hiett


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Philippe Garner, Christie's Photographs Deputy Chairman, dialoga con il fotografo Steve Hiett in occasione dell'uscita del volume Beyond Blonde pubblicato da Prestel, sabato 27 febbraio 2016 alle ore 17.00 alla libreria Galleria Carla Sozzani. Beyond Blonde è un libro - raccolta degli scatti migliori di Steve Hiett che racconta con la sua coloratissima estetica cinque decadi di stile, glamour e moda.
Hiett dice di sè:«Non penso a me stesso come un fotografo. Penso a me come qualcuno che usa la macchina fotografica per creare immagini che vedo nella mia testa». E aggiunge: «dovunque vada, che sia Parigi o Miami, le mie foto sono storie dei sobborghi metropolitani, sono storie sulla solitudine e sui sogni».
Philippe Garner, nell'introduzione descrive il lavoro di Hiett come una importante testimonianza nel mondo della fotografia di moda.
Dalla fine degli anni Sessanta Hiett cattura la moda e le sue continue evoluzioni saturandoi colori, decentrando i soggetti ed esponendoli a flash abbaglianti in splendidi mondi compositi. Steve Hiett è nato in Inghilterra nel 1940. Dopo la scuola d'arte e una breve carriera come musicista  con il gruppo Psych Pop Piramide, Hiett scopre la fotografia di moda. I suoi primi lavori compaiono in Nova e Marie Claire e nell' edizione francese di Vogue.
A New York lavora come art director per riviste di moda e collabora con Arthur Elgort al libro "Model Manual" nel 1993. Vive a Parigi dove lavora come fotografo esclusivamente di moda.
Una selezione di immagini di Steve Hiett sarà esposta in Galleria Carla Sozzani da sabato 27 febbraio a sabato  26 marzo 2016. 

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sabato 18 aprile 2015

Louis Vuitton City Guide – Milano.‏ Presentazione presso la Galleria Carla Sozzani

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Mercoledì 22 aprile, Donatella Brun, Pierre Léonforte, Isabelle Valembras-Dahirel autori della Louis Vuitton City Guide raccontano Milano con il fotografo Giovanni Gastel, ospite speciale. Modera Antonella Matarrese alla libreria Galleria Carla Sozzani alle 18.30.

Dalla “città e i suoi quartieri”, alle “istruzioni per l'uso”, nel suo progetto editoriale Pierre Léonforte, con l'aiuto di Isabelle Valembras invita una personalità a dare il proprio e personale punto di vista sulla “sua” città. L’ospite accoglie il lettore e lo accompagna per tutto il percorso, rivelando alcuni indirizzi amati e le sue idiosincrasie, per fargli conoscere la città in un modo inedito e particolare.
Così, il fotografo Giovanni Gastel, riscopre una Milano vista da dietro la lente del suo obiettivo, aprendo il suo personale carnet di indirizzi e condividendo con lettore i propri luoghi del cuore, mentre Donatella Brun accompagna il lettore nelle “passeggiate urbane”, proponendo veri e propri itinerari alternativi lontano dal flusso delle folle anonime e dai luoghi scontati.
Nella guida Louis Vuitton di Milano, ben 600 indirizzi racchiusi in 320 pagine, raccontano Milano, ricca capitale dell’economia italiana, sede dell’editoria e dell’industria della moda.
Una Milano che inalbera fieramente un nuovo orizzonte urbano disegnato in occasione dell’Expo 2015, e si caratterizza per uno stile di vita internazionale che attira visitatori da tutto il mondo.
Dal 1998 Louis Vuitton fa condividere il proprio spirito di viaggiatore ed esploratore urbano attraverso le sue City Guide. Quest'anno Louis Vuitton presenta la prima edizione italiana delle sue prestigiose City Guides attraverso 5 destinazioni: Milano, Parigi, Londra, New York e Shanghai.
Il compito di raccontare per immagini Milano è stato affidato al collettivo di fotografi Tendance Flue e al fotografo Alain Willaume. Attese ogni anno dai viaggiatori di tutto il mondo, queste guide rivelano il carattere delle città proponendo una selezione accurata di indirizzi scelti con fiuto e rigore. Gli autori sono giornalisti e scrittori affermati, forti personalità provenienti da Paesi e orizzonti diversi, pronti, se necessario, a preferire una piacevole nuova scoperta ad un indirizzo conosciuto, ma scontato; nasce così un percorso soggettivo che ci conduce dall’hotel più intimo alla migliore cioccolateria, passando dall'atelier di nicchia alla galleria d’arte più sorprendente.

sabato 11 aprile 2015

Kris Ruhs - Hanging Garden ‏- Galleria Carla Sozzani

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Dall' 11 aprile la Galleria Carla Sozzani presenta Hanging Garden la nuova installazione ambientale di Kris Ruhs.
Un giardino sospeso di fiori di porcellana e foglie di fili di ottone leggerissimi piegati a mano con cui Kris Ruhs prosegue la sua ricerca al di là delle vie tradizionali della pittura e della scultura in una continua sollecitazione visiva.
In Hanging Garden la fragilità apparente dei fiori di filo metallico e delle piante di ceramica crea un equilibrio sottile tra la delicatezza della visione e la forza della materia e della natura stessa.
Ruhs costruisce una foresta inedita di forme e materia, quasi un richiamo a una natura ossessiva e magnifica. Questo lavoro riflette l' attenzione costante di Ruhs per la natura, la sua bellezza e le forze primarie che la governano. Come è solito dire: «nulla può battere la natura».
Manualità, ispirazione a forme e colori della natura e materie primarie sono caratteristiche essenziali della ricerca di Kris Ruhs. Le sue istallazioni sono spesso riconoscibili per l'uso dei colori della terra, per i disegni fluidi e per le forme sinuose e leggere.
Aspetto sostanziale nel linguaggio di Kris Ruhs è l'attenzione per la materia. Il lavoro artigianale della sua ricerca coinvolge elementi primari – il fuoco, la terra, l'acqua, il ferro, l' aria e la luce – permette a Ruhs di utilizzare con maestria qualsiasi tecnica per adattarla al proprio processo creativo.
L'approccio di Kris Ruhs fa sì che le idee circolino libere e si trasformano senza sforzo apparente, quasi per gioco, in una riflessione costante sulla natura e sullo spazio.
Disegni, progetti, materiali di recupero, modelli e prototipi costruiscono passo dopo passo il suo fare: «non parto mai dai disegni» dice Ruhs. «gli oggetti si formano mentre lavoro».

Artista, scultore e designer, Kris Ruhs nasce nel 1952 a New York da una famiglia di origine tedesca e studia alla School of Visual Arts. Dal 1996 ad oggi vive fra l’ Italia, la Francia e il Marocco. Dal 1980, partecipa a mostre personali e collettive presso importanti gallerie americane, dalla Richard Green Gallery di Los Angeles (1988), alla Wapping Idraulic Station di Londra (2012), alle mostre personali alla Galleria Carla Sozzani, ultima New Series (2015).


Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 – Milano
In mostra dal 12 al 26 aprile 2015
tutti i giorni, 10.30– 19.30
mercoledì, giovedì 10.30 – 21.00

martedì 24 marzo 2015

IL MINIATURISTA DI JESSIE BURTUN PRESSO LA GALLERIA CARLA SOZZANI

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Incontro con Jessie Burton  in occasione dell'uscita del suo libro Il miniaturista pubblicato da Bompiani  mercoledì 25 marzo 2015 alle 18.30 alla libreria Galleria Carla Sozzani. Con l'autrice intervengono Maria Luisa Agnese e Camilla Baresani.

"Pensavi di essere una scatola chiusa in una scatola.
Si dice Nella. Ma il miniaturista ti vede, ci vede."

Il miniaturista è il romanzo storico d'esordio di Jessie Burton,  giovane scrittrice inglese, tradotto in italiano da Elena Malanga.  Una storia di passioni e segreti tra i canali di Amsterdam a fine Seicento,  primo in classifica in Inghilterra e in corso di traduzione in oltre 35 paesi.

giovedì 16 ottobre 2014

Galleria Carla Sozzani presenta Koto Bolofo

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In occasione di BookCity Milano, la libreria Galleria Carla Sozzani ospita un incontro con il fotografo inglese Koto Bolofo per presentare i libri The Prison e Rolls-Royce di Steidl editore, sabato 15 novembre, dalle 18.00 alle 20.00.

The Prison: dopo aver lasciato il Sud Africa all'età di quattro anni come rifugiato politico, Koto Bolofo torna nel 1992 e riesce a fotografare la prigione di Robben Island, oramai deserta, in cui Mandela era stato confinato per ventisette anni in una cella di 6 metri quadri. Koto Bolofo e Claudia Van Ryssen documentano il sito abbandonato temendone la distruzione. La prigione diventerà poi un museo, tutelato dall'Unesco nel 1999. Gli scatti in bianco e nero di Koto Bolofo privilegiano le inquadrature ravvicinate: il cancello, gli spioncini, la serratura della cella di Mandela, tutto contribuisce a rendere il senso di cupa claustrofobia e oppressione del luogo, alla ricerca della luce che penetra la durezza e il silenzio della prigione.

Rolls-Royce: in anteprima in Italia, Rolls-Royce Motor Cars, è un racconto visivo con i dettagli e i retroscena di uno dei marchi senza tempo, status symbol mondiale. Gli scatti di Koto Bolofo colgono, attraverso dettagli non convenzionali, la meccanica e la forza implacabile delle Rolls-Royce, sfidando con le immagini le parole di Sir Henry Royce: “tendi alla perfezione in tutto quello che fai”.

Koto Bolofo (Lesotho, Commonwealth, Sud Africa, 1959) è un fotografo sudafricano, ha studiato in Inghilterra, vive in Francia. Ha fotografato per Vogue, Vanity Fair, GQ. Ha creato alcune celebri campagne fotografiche per Hermès, Christian Dior, Louis Vuitton e Dom Pérignon. Nel 1996 ha presentato il cortometraggio The Land is White, the seed is black al Berlin Film Festival (2011).

L'incontro con Koto Bolofo, aperto al pubblico, è sabato 15 novembre dalle 18.00 alle 20.00 alla libreria Galleria Carla Sozzani in corso Como 10.

sabato 11 ottobre 2014

Galleria Carla Sozzani: Di un giardiniere errante - Ermanno Casasco‏

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In molti Paesi del mondo c’è almeno un giardino progettato e costruito da Ermanno Casasco, dagli Stati Uniti ai Caraibi, dall’Australia alla Russia, dal Medio Oriente al Nord Africa.
Mercoledì 29 Ottobre presso la libreria Galleria Carla Sozzani  dalle 18.30 alle 20.00 incontro con Ermanno Casasco in occasione del suo libro DI UN GIARDINIERE ERRANTE pubblicato da Maestri di Giardino Editore. Introduce Lucia Valerio, giornalista di Grazia Casa.
"Quando affronto un giardino mi chiedo sempre sotto che forma si nasconda il serpente. Non è il clima, né il vento, né la pioggia o l’aridità del suolo: gli elementi naturali sono ostacoli che si possono superare. [...] Nelle condizioni ottimali, dove il lavoro è facilitato sotto tutti gli aspetti, è invece il “mio” serpente che si va vivo, rendendomi insoddisfatto di ci  che ho realizzato. Non ho più niente e nessuno da incolpare, né alibi di sorta. Il serpente mi spinge allora alla ricerca di nuove sfide e di altre spericolate esperienze: il Kurdistan iracheno, per esempio, non è di sicuro il posto più tranquillo dove andare." 
Di un giardiniere errante, il libro di Ermanno Casasco scorre nel suo caleidoscopio di persone, paesaggi, giardini, talvolta nelle sintesi di uno sguardo che sembra rapido ma che non è mai distratto. Un viaggio nel viaggiare, diviso in tre sezioni e condotto dall’“io” dentro un presente infinito in cui di continuo si scopre, si prova, si progetta e si lavora, dove tutto è sempre nuovo e dove non c’è tempo per lasciarsi commuovere. Almeno per iscritto.  Ermanno Casasco nasce nell’Appennino parmense nel 1944, si forma in Inghilterra e in California. Diplomato in Chimica Industriale, nel 1977 inizia l'attività come paesaggista per la realizzazione di terrazzi e giardini. Dal 1979 al 1982 frequenta il corso quadriennale di Landscape Design al Merritt College di Oakland, California, U.S.A. Docente di seminari di progettazione del giardino alla Scuola Agraria del Parco di Monza dal 1994; di progettazione per il verde presso la scuola Arte e Messaggio del Castello Sforzesco di Milano e di seminari di progettazione del giardino presso l'Accademia di Brera di Milano.

sabato 13 settembre 2014

Ennio Capasa - UN MONDO NUOVO‏

Incontro con Ennio Capasa in occasione dell'uscita del suo libro Un Mondo Nuovo pubblicato da Bompiani, venerdì 12 settembre 2014 alle 18.30 alla Galleria Carla Sozzani.Si avrà l'occasione di dialoga con l'autore, lo scrittore e sceneggiatore Ivan Cotroneo con le letture di Stefania Rocca. Una delle firme dell’alta moda italiana, fondatore di CoSTUME NATIONAL, Ennio Capasa ci racconta l’origine della sua formazione in Giappone.
Un viaggio nella moda che è un viaggio nell’anima delle tradizioni, tra Puglia e Zen. È il 1983 quando Ennio, poco più che ventenne, lascia la sua Puglia per Tokyo. Lì incontra Yohji Yamamoto, uno dei geni della moda degli anni Ottanta. L’atelier è quasi un “tempio” ed è lì che inizia a capire le profonde differenze tra il mondo da cui proviene e quello in cui è arrivato. Le differenze non riguardano solo gli aspetti materiali del Giappone (la tecnologia, il cibo, i terremoti..) ma quelli più profondamente culturali: il carattere gerarchico e militaristico della società; il modo di lavorare, perfino il modo di fare sesso. Pochi anni dopo, CoSTUME NATIONAL diventerà protagonista delle sfilate mondiali.