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martedì 30 aprile 2019

L'Uomo Loves EU


VANESSA PARADIS È LA MARIANNA DELLA UE,
MARINE LE PEN “FA PIANGERE”,
E POI ROBERTO SAVIANO, BERNARD-HENRI LÉVY, EMMANUEL CARRÈRE.
LETTERE D’AMORE ALL’EUROPA: ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI PER L’EUROPARLAMENTO,L’UOMO VOGUE CELEBRA CON SETTE COPERTINE L’UNITÀ DEL CONTINENTE

L’attrice francese Vanessa Paradis, scattata per la prima volta dal fotografo tedesco Peter Lindbergh che la ritrae come Marianna d’Europa: è solo una delle sette copertine che L’Uomo Vogue porta in edicola il 29 aprile, a un mese dalle elezioni per l’Europarlamento, con il suo numero interamente dedicato alla celebrazione dell’unità del continente, minacciata dall’ondata sovranista.
È una scelta naturale per un brand fondato sulla sintesi tra l’eccellenza internazionale nella fotografia – forma d’arte che per sua natura avvicina le persone invece di dividerle – e l’eccellenza internazionale nella moda, linguaggio che da sempre trascende le frontiere e racconta la comune evoluzione dei costumi e dei valori di generazioni cresciute in paesi diversi. A riprova di questa vocazione, nella sua sezione principale L’Uomo Vogue pubblica infatti tutti i testi in inglese.
«Parlare d’Europa mettendo in pagina quello che ci unisce, anziché di quello che ci divide; raccontare i volti, i luoghi, le storie, i sogni che rendono ancora oggi attuale il progetto comunitario»: è il proposito del direttore Emanuele Farneti, che introduce il numero firmando un editoriale intitolato I Love EU. «Abbiamo lavorato a questo numero speciale dell’Uomo Vogue riunendo artisti, fotografi, scrittori che condividono con noi l’idea che questo sogno di pace e di unità non è morto, anzi è più attuale che mai, ma per riacquistare energia ha bisogno soprattutto di bellezza e di emozione. In questo momento così delicato ciascuno deve fare la sua parte: anche il mondo della moda».
Delle sette copertine, cinque sono tratte dai servizi di moda, tutti a tema, tutti scattati in Europa da fotografi europei. Lindbergh ha appunto scelto Vanessa Paradis come icona dell’Europa di oggi; Annamarieke Van Drimmelen ha ambientato la sua storia lungo i canali olandesi, metafora delle vie d’acqua che superano i vecchi confini e tengono insieme il continente; Andreas Larsson sui treni dell’Interrail, simbolo della libera circolazione; Robi Rodriguez ha usato invece che modelli persone reali della Spagna, confine Sud dell’Europa, terra di incontri e di mescolanze; al confine opposto, quello settentrionale, Solve Sundsbo ha ritratto l’attore svedese Joel Kinnaman, divo di House of Cards.
La sesta copertina è tratta da We the People, un portfolio di uomini comuni selezionati in 20 Paesi dell’Unione: a rappresentare il gruppo è stato scelto Kofi Lawson, nato in Ghana, arrivato bambino – non per necessità ma per scelta della famiglia – in Danimarca, dove il padre aveva studiato e trovato lavoro, sposato a una ragazza di Copenhagen, padre di due figli, orgogliosamente danese e patriota, simbolo di una categoria di migranti di cui si parla poco, che non fugge dalla povertà o dalla guerra, semplicemente ha scelto l’Europa come casa. La settima copertina, infine, è un’opera inedita dell’artista italiano di fama mondiale Francesco Vezzoli, che ha rielaborato la tela di Guido Reni Il ratto d’Europa – la mitologica vergine fenicia di cui si approfittò Zeus nascondendosi sotto le sembianze di un toro bianco – facendo “piangere” a Europa una lacrima in cui è ritratta Marine Le Pen, simbolo dei nemici che seducono e assediano l’Europa di oggi, la sua unità, il suo patrimonio politico e culturale.
Nelle pagine di questo numero speciale, Roberto Saviano e Bernard-Henri Lévy si confrontano su Europa e populismo. Tra gli intervistati: lo scrittore e regista Emmanuel Carrère sulla Francia, i gilet gialli, la contrapposizione élite-popolo; il premiatissimo fotografo Wolfgang Tillmans che, dopo la mobilitazione anti-Brexit, sta lanciando poster e T-shirt con messaggio pro-Eu; il gallerista Thaddaeus Ropac e il famoso battitore d’aste Simon de Pury, che hanno lanciato proprio con Bernard-Henri Lévy un fundraiser e un manifesto United Artists for Europe. Poi le lettere d’amore all’Europa di 4 scrittori extra-europei: gli statunitensi David Leavitt e Stefan Merrill Block, il sudafricano Richard Mason, la poetessa indiana Tishani Doshi che dell’Europa scrive «La amo ancora, l’amerò sempre. Sto aspettando che ritrovi sé stessa». E ancora immagini simbolo della speranza europea scelte da 5 photo editor, e immagini iconiche scattate in Europa per L’Uomo Vogue nei suoi 50 anni di storia.

mercoledì 31 agosto 2016

Jones e altre storie. Book signing con Franco Matticchio

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Giovedì 1 settembre 2016, book signing con Franco Matticchio, il più grande tesoro nascosto del disegno italiano, in occasione del suo nuovo libro “Jones e altre storie” edizione Rizzoli Lizard, in Galleria Carla Sozzani alle 18.30.
Il signor Jones non è un gatto ma ci va molto vicino. Ha una benda sull’occhio, ma non è un pirata. Ama dormire, ma con i cuscini ha una relazione parecchio complica- ta. Le sue avventure, a metà tra Walt Disney e Samuel Beckett, sono una lettura di culto per veri gourmet del fumetto e vengono qui proposte per la prima volta in un unico volume. Arricchite da illustrazioni e inediti, le storie di Jones gettano luce sull’umbratile mondo del suo creatore, accompagnato da un dizionarietto “da Adamo a Zilioli” dove si legge, per esempio, alla lettera J: Jones, il protagonista disincantato di storie apparentemente senza senso, una volta è finito addirittura in prigione per sbaglio. Non parla quasi mai. Non è un gatto.
Franco Matticchio (Varese, 1957) Dagli esordi sul “Corriere della Sera” alle eccezionali incursioni sulle testate internazionali di ogni genere, dai primi fumetti su “Linus” fino all’incoronazione della copertina del “New Yorker”, la produzione di Franco Matticchio rappresenta una delle più curiose eccellenze italiane. Le atmosfere cupamente ironiche (o ironicamente cupe) della sua immaginazione fanno dei suoi disegni delle vere e proprie cartoline da una terra sconosciuta eppure stranamente familiare. E la stessa affascinante contraddizione si riflette nella vita di Matticchio, autore di fama internazionale ma uomo ritirato, che in questa occasione ha deciso di raccogliere la sua produzione di illustrazioni (molte delle quali inedite) e tutte le storie a fumetti del suo personaggio a fumetti: il gatto Jones.


Galleria Carla Sozzani
corso Como 10 – 20154 Milano, Italia
tel. +39 02.653531 fax +39 02.29004080

giovedì 16 ottobre 2014

Galleria Carla Sozzani presenta Koto Bolofo

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In occasione di BookCity Milano, la libreria Galleria Carla Sozzani ospita un incontro con il fotografo inglese Koto Bolofo per presentare i libri The Prison e Rolls-Royce di Steidl editore, sabato 15 novembre, dalle 18.00 alle 20.00.

The Prison: dopo aver lasciato il Sud Africa all'età di quattro anni come rifugiato politico, Koto Bolofo torna nel 1992 e riesce a fotografare la prigione di Robben Island, oramai deserta, in cui Mandela era stato confinato per ventisette anni in una cella di 6 metri quadri. Koto Bolofo e Claudia Van Ryssen documentano il sito abbandonato temendone la distruzione. La prigione diventerà poi un museo, tutelato dall'Unesco nel 1999. Gli scatti in bianco e nero di Koto Bolofo privilegiano le inquadrature ravvicinate: il cancello, gli spioncini, la serratura della cella di Mandela, tutto contribuisce a rendere il senso di cupa claustrofobia e oppressione del luogo, alla ricerca della luce che penetra la durezza e il silenzio della prigione.

Rolls-Royce: in anteprima in Italia, Rolls-Royce Motor Cars, è un racconto visivo con i dettagli e i retroscena di uno dei marchi senza tempo, status symbol mondiale. Gli scatti di Koto Bolofo colgono, attraverso dettagli non convenzionali, la meccanica e la forza implacabile delle Rolls-Royce, sfidando con le immagini le parole di Sir Henry Royce: “tendi alla perfezione in tutto quello che fai”.

Koto Bolofo (Lesotho, Commonwealth, Sud Africa, 1959) è un fotografo sudafricano, ha studiato in Inghilterra, vive in Francia. Ha fotografato per Vogue, Vanity Fair, GQ. Ha creato alcune celebri campagne fotografiche per Hermès, Christian Dior, Louis Vuitton e Dom Pérignon. Nel 1996 ha presentato il cortometraggio The Land is White, the seed is black al Berlin Film Festival (2011).

L'incontro con Koto Bolofo, aperto al pubblico, è sabato 15 novembre dalle 18.00 alle 20.00 alla libreria Galleria Carla Sozzani in corso Como 10.

venerdì 3 ottobre 2014

Foscarini Spazio Brera e Pattern by Vicente Garcia Jimenez e Cinzia Cumini‏

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Tornando ad un POST di circa un mesetto fa vi allego nuove foto del programma di installazioni site specific con Pattern, ospitata proprio in queste settimane dallo showroom milanese.
Forme e geometrie di alcuni dei modelli più rappresentativi della collezione Foscarini sono reinterpretate da Vicente Garcia Jimenez e Cinzia Cumini: Anisha, Caboche, LeSoleil, Lightwing, Tuareg, Rituals, Aplomb e Bahia verranno raccontate attraverso la ripetizione modulare di un pattern, stampato su lastre colorate, intagliate e collocate nello spazio come grandi quadri, in un gioco di trasparenze e di pieni e vuoti.

mercoledì 23 aprile 2014

Il Blanco presenta la mostra di Ciro Zizzo Forward & back &... Forward


Giovedì 24 aprile alle ore 19.30, il noto locale milanese Blanco presenta Forward & back &... Forward, l’ultima mostra personale di Ciro Zizzo. L’evento proseguirà fino al 14 giugno 2014.
L’esposizione è incentrata sul percorso creativo dell’artista che, mediante l’arte, torna alle sue origini visive e territoriali.
Tra New York, Los Angeles, Miami, Milano e Nord Europa, Ciro è un artista nomade, in viaggio tra culture diverse di cui la sua terra d’origine, la Sicilia, è il punto di partenza e d’arrivo della sua ispirazione, passando attraverso svariate esperienze artistiche, dalla pittura alla manipolazione grafica e pittorica della fotografia.
Il percorso espositivo si divide in tre grandi temi correlati dalla comune origine siciliana: le cellule come le cassatelle siciliane, i Pupi e Corpus Domini.
La serie cellule rimanda all’origini e all’universalità di ogni essere. Benché siamo tutti dotati dello stesso corredo cromosomico, per effetto della differenzazione, le cellule assumono forma e funzione diversa, permettendo l’unicità di ognuno. Siamo in costante relazione con l’ambiente, offrendo e ricevendo stimoli per il cambiamento. Come i riflessi di un cristallo, come la pelle del camaleonte anche noi ci trasformiamo e cambiamo attraverso i luoghi, le esperienze e i movimenti del nostro stato vitale.
I Pupi, marionette medievali riccamente decorati e cesellati da maestranze siciliane, diventano un crogiuolo di reminiscenze della terra natale dell’artista, reinterpretate in chiave moderna: gli occhi rappresentano il sole raggiante del sud, le rotondità delle guance ricordano le succose arance, la fluorescenza dei colori rimanda alle stravaganti cromie dei dolci siciliani.
Le fisionomie dei Pupi si fondono con quelle di altri emblemi della Sicilia quali: la testa del moro, i pupi di zucchero e la Trinacria.
La tradizione viene mediata dalla iper-contemporaneità delle cellule che invadono il volto e lo sfondo dei Pupi, dal ricordo newyorkese e dal tratto pittorico frenetico.
La serie Corpus Domini propone dettagli scultorei di statue classiche, ricordi della Magna Grecia, immagini fotografiche trasfigurate mediante particolari tecniche miste pittoriche e grafiche.
L’espressionismo della forma, l’incisività del tratto e le varie manipolazioni smaterializzano le perfezioni corporee della fotografia riportando alle origini, al primitivismo del segno e alle forme arcaiche. I soggetti diventano contemporanei grazie al surrealismo del colore e al minimalismo del graffiato.
Ciro Zizzo è fotografo, pittore e artista grafico. Laureato in Scenografia e Costume all’Accademia di Belle Arti a Palermo, Ciro ha realizzato: editoriali, campagne pubblicitarie e ritratti di celebrity internazionali per Vanity Fair, Chopard, BMW Nord America Lifestyle, L’Oréal, Absolute Yachts, e altro ancora.
La sua attività artistica è sempre progredita in parallelo alla sua professione attraverso mostre collettive e personali, partecipando a progetti internazionali quali ad esempio: ACT for AIDS in collaborazione con Sotheby’s (1996, 1997); la collettiva Moda&Gioielli. Uniti nella lotta all’AIDS voluta da Bulgari Fashion Service Group ed esposta alla Triennale di Milano (1997); Masterminds of Mode, Kobe Fashion Museum (1999-2000); Fashion Art su Papercity per Art Basel Miami (2005).