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martedì 31 gennaio 2017

Luca Bianchini – Nessuno come noi

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Torino, 1987. Vincenzo, per gli amici Vince, aspirante paninaro e aspirante diciassettenne, è innamorato di Caterina, detta Cate, la sua compagna di banco di terza liceo, che invece si innamora di tutti tranne che di lui. Senza rendersene conto, lei lo fa soffrire chiedendogli di continuo consigli amorosi sotto gli occhi perplessi di Spagna, la dark della scuola, capelli neri e lingua pungente. In classe Vince, Cate e Spagna vengono chiamati "Tre cuori in affitto", come il terzetto inseparabile della loro sit-com preferita. L'equilibrio di questo allegro trio viene stravolto, in pieno anno scolastico, dall'arrivo di Romeo Fioravanti, bello, viziato e un po' arrogante, che è stato già bocciato un anno e rischia di perderne un altro. Romeo sta per compiere diciotto anni, incarna il cliché degli anni Ottanta e crede di sapere tutto solo perché è di buona famiglia. Ma Vince e Cate, senza volerlo, metteranno in discussione le sue certezze. A vigilare su di loro ci sarà sempre Betty Bottone, l'appassionata insegnante di italiano, che li sgrida in francese e fa esercizi di danza moderna mentre spiega Dante. Anche lei cadrà nella trappola dell'adolescenza e inizierà un viaggio per il quale nessuno ti prepara mai abbastanza: quello dell'amore imprevisto, che fa battere il cuore anche quando "non dovrebbe". In un liceo statale dove si incontrano i ricchi della collina e i meno privilegiati della periferia torinese, Vince, Cate, Romeo e Spagna partiranno per un viaggio alla scoperta di se stessi senza avere a disposizione un computer o uno smartphone che gli indichi la via, chiedendo, andando a sbattere, scrivendosi bigliettini e pregando un telefono fisso perché suoni quando sono a casa. E, soprattutto, capendo quanto sia importante non avere paura delle proprie debolezze.

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martedì 24 marzo 2015

IL MINIATURISTA DI JESSIE BURTUN PRESSO LA GALLERIA CARLA SOZZANI

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Incontro con Jessie Burton  in occasione dell'uscita del suo libro Il miniaturista pubblicato da Bompiani  mercoledì 25 marzo 2015 alle 18.30 alla libreria Galleria Carla Sozzani. Con l'autrice intervengono Maria Luisa Agnese e Camilla Baresani.

"Pensavi di essere una scatola chiusa in una scatola.
Si dice Nella. Ma il miniaturista ti vede, ci vede."

Il miniaturista è il romanzo storico d'esordio di Jessie Burton,  giovane scrittrice inglese, tradotto in italiano da Elena Malanga.  Una storia di passioni e segreti tra i canali di Amsterdam a fine Seicento,  primo in classifica in Inghilterra e in corso di traduzione in oltre 35 paesi.

venerdì 26 dicembre 2014

Amanti e Regine

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«Non si è mai sazi di queste mitiche figure femminili che montagne di biografie e romanzi hanno di volta in volta esaltato o denigrato, icone avventurose o romantiche, melodrammatiche o futili, raggelate dal tempo. Scorrono adesso tutte insieme, da Caterina de’ Medici a Maria Antonietta, dai primi decenni del XVI secolo alla fine del XVIII, gemme della storia e delle storie delle donne, con le loro fortune e sfortune, col potere della loro bellezza e della loro sottomissione, il fervore della loro ambizione o del loro ardore, lo slancio della loro intelligenza o della loro astuzia, nell’affascinante libro di Benedetta Craveri; la scrittrice che si muove nelle corti e nei castelli dei Valois e dei Borbone, dei Guisa o dei Lorena con la grazia somma della cultura, della curiosità, del pensiero, della scrittura magnifica». (Natalia Aspesi)

sabato 20 dicembre 2014

"Viaggio in America", Oriana Fallaci. Secondo tempo

Lo scorso agosto ho iniziato a leggere Viaggio in America di Oriana Fallaci, come mi pare poi di aver scritto in un vecchio post. Ad oggi ammetto che la mia lettura risulta incompiuta! Lo riprendo e lo abbandono in continuazione. Un po' come fosse un'altalena.
Mi è capitato fra me mani proprio questa sera mentre ero alla ricerca di un nuovo libro dopo aver terminato quello della Bignardi nei giorni scorsi. Ho infatti il brutto vizio da anni di impilare a modo di colonna i libri che ho intenzione di leggere vicino al letto; una colonna che ora però sta arrivando ad un'altezza già considerevole!
L'ho sfogliato e il segnalibro, non so il perché, non era alla pagina giusta ma decisamente più avanti. L'ho rimesso alla pagina corretta e poi il libro è tornato a far parte della colonna. Non è ancora il suo momento. Prima o poi lo finirò. Forse.

mercoledì 16 gennaio 2013

Articolo Motivazionale per Grazia.it



Torno a scrivere dopo un sacco di tempo. Troppo, o forse non abbastanza. Ho smesso quando ho ritenuto che una fotografia possa suscitare emozioni di vario tipo in modo decisamente più dirompente in rapporto ad una manciata di parole.

Ma no, Grazia.it non mi chiede una fotografia, ma bensì un articolo motivazionale. Manco stessi facendo domanda per entrare in seminario. Che poi una gran differenza tra “motivazione” e “vocazione” non c’è.
“…puoi parlare a ruota libera di te e dei tuoi interessi, linkando il canale o sottocanale di Grazia.it che segui di più…”. Ecco qui andiamo già meglio.
Di me? Critico, osservatore, ascoltatore. Anzi: io osservo, ascolto, critico. La curiosità è la motivazione. Un po’ come la benzina per un’automobile. La curiosità è il vero motore che mi spinge a osservare, ascoltare e criticare.

Osservo per conoscere nuove cose.
Ascolto per riflettere su quello che non conosco.
Critico perché anche a me piace dire la mia.

I miei interessi? Spaziano dalla cultura alla scienza, dalla politica all’economia, dalla moda alla cucina… Vengo da quella generazione in cui la professoressa ti obbligava a leggere i quotidiani, approfondire un articolo e poi relazionarlo in  classe. E ogni volta il tema ero diverso. Così si impara a non concentrarsi solo su argomento.

Dopo aver “frequentato” per anni la letteratura, anche per motivi di studio, e letto e riletto un sacco di pagine, oggi preferisco l’immagine. Se questa mi suscita qualcosa, allora la faccio mia. Un’immagine può nel lasso di pochi secondi essere talmente dirompente da lasciarti senza fiato, farti ridere, farti piangere, ma anche farti sognare.

Ah già! devo dire dire cosa o chi seguo su Grazia.it. Qui lo confesso: Elena Braghieri. Simpatica al punto giusto da farti prendere la giornata sempre col sorriso. Una persona che prende la vita con quel filo di leggerezza che ti fa pensare che comunque va tutto bene. Una persona che non ti consiglia di mangiare due foglie di insalata scondite, ma che piuttosto ti offre una bella fetta di torta. Insomma una che non se la tira. E poi anche lei tra le altre cose si interessa di moda.

Un concetto quello della moda che subisce il peso di un’infinità di considerazioni. Chi la snobba e chi la ama. Chi la segue e chi la fugge. Chi la declassa e chi la idolatra.
Mi piace pensare la moda come un’opera d’arte. La moda ha una sua storia, ha un suo artista. E’ portatrice di cultura, di storia ma anche è innovazione e ricerca. E poi noi in Italia abbiamo e abbiamo avuto dei grandi maestri. Grandi stilisti e anche grandi artigiani che hanno fatto storia.
Mi piace osservala. Avete presente “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock? In una scena la protagonista si reca in un museo e qui si ferma ad ammirare con dovuto rispetto un quadro. Ecco, mi piace fermarmi ad osservare la moda con cui poi si può anche giocare. Con un quadro non è sempre possibile!