Torno a scrivere dopo un sacco di tempo. Troppo, o forse non abbastanza.
Ho smesso quando ho ritenuto che una fotografia possa suscitare emozioni di
vario tipo in modo decisamente più dirompente in rapporto ad una manciata di
parole.
Ma no, Grazia.it non mi chiede una fotografia, ma bensì un
articolo motivazionale. Manco stessi facendo domanda per entrare in seminario.
Che poi una gran differenza tra “motivazione” e “vocazione” non c’è.
“…puoi parlare a ruota
libera di te e dei tuoi interessi, linkando il canale o sottocanale di
Grazia.it che segui di più…”. Ecco qui andiamo già meglio.
Di me? Critico, osservatore, ascoltatore. Anzi: io osservo,
ascolto, critico. La curiosità è la motivazione. Un po’ come la benzina per un’automobile.
La curiosità è il vero motore che mi spinge a osservare, ascoltare e criticare.
Osservo per conoscere nuove cose.
Ascolto per riflettere su quello che non conosco.
Critico perché anche a me piace dire la mia.
I miei interessi? Spaziano dalla cultura alla scienza, dalla
politica all’economia, dalla moda alla cucina… Vengo da quella generazione in
cui la professoressa ti obbligava a leggere i quotidiani, approfondire un
articolo e poi relazionarlo in classe. E
ogni volta il tema ero diverso. Così si impara a non concentrarsi solo su
argomento.
Dopo aver “frequentato” per anni la letteratura, anche per
motivi di studio, e letto e riletto un sacco di pagine, oggi preferisco l’immagine.
Se questa mi suscita qualcosa, allora la faccio mia. Un’immagine può nel lasso
di pochi secondi essere talmente dirompente da lasciarti senza fiato, farti
ridere, farti piangere, ma anche farti sognare.
Ah già! devo dire dire cosa o chi seguo su Grazia.it. Qui lo
confesso: Elena Braghieri. Simpatica al punto giusto da farti prendere la
giornata sempre col sorriso. Una persona che prende la vita con quel filo di
leggerezza che ti fa pensare che comunque va tutto bene. Una persona che non ti
consiglia di mangiare due foglie di insalata scondite, ma che piuttosto ti offre
una bella fetta di torta. Insomma una che non se la tira. E poi anche lei tra
le altre cose si interessa di moda.
Un concetto quello della moda che subisce il peso di un’infinità
di considerazioni. Chi la snobba e chi la ama. Chi la segue e chi la fugge. Chi
la declassa e chi la idolatra.
Mi piace pensare la moda come un’opera d’arte. La moda ha una
sua storia, ha un suo artista. E’ portatrice di cultura, di storia ma anche è
innovazione e ricerca. E poi noi in Italia abbiamo e abbiamo avuto dei grandi
maestri. Grandi stilisti e anche grandi artigiani che hanno fatto storia.
Mi piace osservala.
Avete presente “La donna che visse due volte” di Alfred Hitchcock? In una scena
la protagonista si reca in un museo e qui si ferma ad ammirare con dovuto
rispetto un quadro. Ecco, mi piace fermarmi ad osservare la moda con cui poi si
può anche giocare. Con un quadro non è sempre possibile!