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sabato 21 aprile 2018

DESIGN WEEK 2018: A MASSIMILIANO LOCATELLI IL BEST SUSTAINABILITY AWARD PER IL PROGETTO “3D HOUSING 05”

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3D Housing 05 (http://www.3dhousing05.com/), progetto di Massimiliano Locatelli / CLS Architetti, presentato durante la Design Week 2018, con il patrocinio del Comune di Milano, in collaborazione con Arup, Italcementi e Cybe, ha ricevuto il Best Sustainability Award, uno dei riconoscimenti attribuiti ai 6 progetti migliori nel circuito del Fuori Salone milanese.

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A ricevere il premio, davanti alla casa di 100 mq stampata in opera presso Piazza Cesare Beccaria, L’Architetto Massimiliano Locatelli che ha dichiarato:
Siamo onorati e felici di ricevere questo riconoscimento.  3D Housing 05 vuole esplorare le infinite possibilità che le stampanti 3D offrono nel campo dell’architettura, realizzando la casa prototipo di un nuovo modo di costruire. I valori di questa tecnologia sono le 5 parole chiave che descrivono il progetto: creatività, sostenibilità, flessibilità, “affordabilità” e rapidità. 3D Housing 05 è un progetto etico nel quale la bellezza del futuro si crea dalla trasforma­zione dei detriti in materiale costruttivo, dalla velocità e abbattimento dei costi messi al servizio della sostenibilità e creatività. È un progetto che esalta la libertà dell’uomo di determinarsi, rispettando i luoghi che abita. È un progetto che mette l’innovazione e il bello al servizio di tutti, in una visione autenticamente progressiva dell’abitare e quindi dell’esistere.Questo processo di costruzione è sostenibile ed ecologico perché realizzato con un cemento tecnologico. Inoltre nel caso la casa venisse distrutta, i suoi detriti potrebbero essere riutilizzati per realizzare una nuova costruzione con impatto zero! La rivoluzione dell’architettura ”.
3D HOUSING 05 dialoga con il contesto interpretando i cambiamenti economici, umani, sociali e produttivi contemporanei.
3D HOUSING 05 è composta da una zona giorno, una zona notte, una cucina, un bagno e un tetto vivibile.
Gli interni sono stati progettati citando gli archetipi del passato in dialogo con il linguaggio 3d.
La miscela di cemento, materiale base delle costruzioni, si confronta con materiali altrettanto forti e senza tempo, l’ottone dei serramenti, il marmo dei sanitari, l’intonaco lisciato come una delle possibili finiture delle pareti, le lastre di ottone lucido per una cucina industriale rivisitata.
La stratificazione del cemento genera un pattern, superficie su cui all’esterno il verde si arrampica spontaneamente fino al tetto che diventa un orto in città.
Il progetto nasce dal desiderio di riflettere sul nostro futuro per migliorare la qualità della vita attraverso la rivoluzione della tecnologia.

3D Housing 05 sarà visitabile fino a domenica 22 Aprile 2018, in Piazza Cesare Beccaria – Milano, dalle ore 11:00 alle ore 20:00

BOTTEGA VENETA PRESENTA LA SUA NUOVA HOME COLLECTION DURANTE IL SALONE DEL MOBILE 2018

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La nuova Home Collection Bottega Veneta, disegnata dal Direttore Creativo Tomas Maier, viene presentata durante la settimana del Salone del Mobile di Milano. Nel rispetto degli ideali di artigianalità e armonioso equilibrio tra matericità, design e funzionalità che da sempre la caratterizzano, la collezione sfoggia nuove, spiritose finiture sui pezzi iconici e una palette più vivace e colorata. “Volevo presentare qualcosa di molto diverso rispetto alle proposte introdotte due anni fa, grafiche e smorzate nel colore”, commenta Maier. “Mi piace offrire al mio cliente nuove idee su come creare uno spazio abitativo.” Maier sviluppa anche ulteriormente la collaborazione con Osanna Visconti di Modrone per il lighting”.
La collezione segna la seconda collaborazione tra il Direttore Creativo Tomas Maier e la designer italiana Osanna Visconti di Modrone, dopo la serie di tavoli in bronzo presentata nel 2016. Vi sono tre proposte di illuminazione cilindriche, tra cui uno scenografico lampadario di grandi dimensioni che ha debuttato a New York in occasione dell’inaugurazione della Maison in Madison Avenue. Completano la selezione una sottile lampada da tavolo e una sospensione che si può usare da sola o in piccoli gruppi. Tutti i pezzi sono realizzati con la tecnica della cera persa, solitamente impiegata in scultura, che crea una trama intrecciata squisitamente tattile sul bronzo.

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C’è un nuovo senso di giocosità nel modo in cui Maier fa evolvere i pezzi iconici della Home Collection. Nuova arrivata nella famiglia di sedute Rudi, la Rudi Fringe ha un bordo intrecciato lungo la base che prosegue in una frangia ispirata alla passamaneria. “Quello stile tradizionale è fuori moda da moltissimo tempo”, spiega Maier. “Volevamo rilanciare l’idea ma in modo nuovo.” Il Camp Bed e il Double Camp Stool sono ora più audaci e grafici nella versione in intrecciato a contrasto bianco e nero. Anche il tavolo architettonico in metallo 8-Arches ha un nuovo look, con un piano di marmo bianco e nero di grande impatto, al posto del consueto rovere o travertino. Nella collezione di porcellane, Maier presenta un nuovo, delicato motivo con farfalle dipinte a mano. Disposte apparentemente a caso, alcune farfalle sono appena abbozzate mentre altre sono disegnate nei dettagli, per un effetto affascinante e individualistico.

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Questa collezione vede il debutto di vari pezzi con nuove funzioni. La BV Tre - prima vera famiglia di sedute modulari di Bottega Veneta - si compone di tre pezzi: una seduta angolare, una seduta singola e un pouf, che possono essere configurati in qualsiasi modo per adattarsi alle esigenze del cliente. La BV Tre ha una sensibilità spiccatamente rilassata; è più bassa rispetto alle famiglie Tassello e Rudi ma più profonda e più larga. Un’altra novità è il tavolo da pranzo rettangolare, in travertino di un’intensa tonalità di rosso appoggiato su una base centrale, come nella versione circolare. “Odio le gambe dei tavoli da pranzo”, sottolinea Maier. “Ci sbatti sempre contro le ginocchia quando ti siedi. È per questo che mi piace disegnare tavoli da pranzo senza gambe.” Nuova anche la Tassello dining chair, che appartiene alla famiglia di sedute imbottite lineari e morbide. La nuova Two-Drawer desk in rovere grigio chiaro color Doe è realizzata con le squisite maniglie scolpite in bronzo, utilizzate anche nel classico Six-Drawer Chest. È attualmente la scrivania più grande della collezione.

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La palette solitamente smorzata e discreta della Home Collection acquista un accento più spensierato con elementi di un bianco puro e una gamma di colori pastello più tenui e romantici. La Murano lamp è in vetro patinato bianco, per donare un look luminoso a una delle proposte di illuminazione più iconiche. Anche il Floating Marble Coffee Table è proposto in bianco. La nuova famiglia di sedute BV Tre è presentata in Mist, una vivida tonalità di bianco. La BV Tre e le classiche famiglie di sedute come la Tassello e la Rudi sono disponibili in nuovi colori come Antique Rose, un rosa cipria; Artichoke, un verde délavé; e Doe, un delicato grigio chiaro. Il tavolo da pranzo rettangolare è più vivace in travertino rosso; e la nuova Two-Drawer desk è presentata in rovere di colore Doe chiaro.

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Espressione dell’arte di vivere italiana, parte integrante della cultura di Bottega Veneta, la nuova collezione viene esposta nella boutique in Via Borgospesso, all’interno del settecentesco Palazzo Gallarati Scotti, nel cuore di Milano. Maier ha curato una selezione di opere d’arte contemporanee provenienti dalla galleria Robilant + Voena, che comprende pezzi di Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Mimmo Rotella e Pietro Consagra. Nella cornice degli storici affreschi, le opere d’arte e i mobili creano un eclettico connubio di tradizione e innovazione che è l’essenza di Bottega Veneta.

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La Home Collection si è evoluta in modo organico dalla prima creazione di Tomas Maier, una panca da lui ideata nel 2006 insieme agli esperti artigiani di Bottega Veneta. Da allora il brand ha sviluppato il design per la casa e presentato collezioni complete di mobili e accessori, molti dei quali realizzati con stimati produttori come gli artigiani del vetro di Murano, Koenigliche Porzellan-Manufaktur Berlin per le porcellane e Poltrona Frau per le sedute. Nel 2015, Bottega Veneta ha aperto in Veneto, la regione di cui è originaria, un Atelier dedicato ai mobili. Quest’anno, il brand ha lanciato un nuovo retail concept per la casa all’interno della Maison di New York denominato The Apartment. Lo spazio propone la più ampia selezione di mobili e accessori per la casa Bottega Veneta degli Stati Uniti, esposti in un ambiente che riproduce l’interno di un appartamento, completo di una selezione di libri e opere d’arte.
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mercoledì 18 aprile 2018

THE ELEGANT MAN, da Van Dyck a Boldini. Kiton celebra l’eleganza maschile nella pittura

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Kiton celebra l’eleganza maschile nella pittura Internazionale, con una mostra a Palazzo Kiton, curata dalla galleria Robilant+Voena, dal 17 al 22 Aprile 2018. Dieci capolavori pittorici, da Antoon Van Dyck a Giovanni Boldini, raccontano l’evoluzione dello stile maschile dal 1700 al 1900, fino ad arrivare all’eleganza che rappresenta oggi la tradizione sartoriale Kiton.

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Il percorso espositivo vuole partire da Napoli, dalla seconda metà del Settecento: un insieme di twist intellettuali, arte e glam, poesia e costume. I quadri in mostra raccontano pittori e uomini che hanno saputo, con precisione o per suggestione, cogliere i chiaroscuri a colori della terra di Kiton. Sono protagonisti i gentiluomini, il loro stile e la loro estetica, immortalati dai pittori italiani e internazionali. Un percorso sensoriale e tattile, accompagnato dai tessuti iconici del brand che avvolgeranno le opere con fantasie e motivi ispirati a ciascun dipinto.

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In occasione della design week, Kiton apre al pubblico per la prima volta le porte della sua sede milanese, storico palazzo della moda italiana nel cuore di Brera, per ospitare nel salone principale una mostra che esprima l’armonia tra arte, moda, design e architettura

The Elegant Man, da Van Dyck a Boldini
Palazzo Kiton, Via Pontaccio 21 Milano
dal 17 al 22 Aprile 2018

martedì 17 Aprile dalle 11:00 alle 16:00
da mercoledì 18 a domenica 22 Aprile dalle 11:00 alle 21:00

martedì 17 aprile 2018

Life in Vogue: A Reflection On The Way of Living The Contemporary Office

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In occasione del Salone del Mobile e dell’uscita della nuova versione di Casa Vogue, Vogue Italia presenta “Life in Vogue”, un progetto che incoraggia una riflessione sul modo contemporaneo di vivere l'ufficio, un messaggio fedele all'approccio inclusivo che caratterizza il nuovo corso della testata.

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Emanuele Farneti, Direttore di Vogue Italia, ha invitato otto designer di rilevanza internazionale a interpretare con il loro stile unico gli spazi e gli arredi della redazione.

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Se da anni si parla del mondo dell’ufficio con una sempre maggior apertura e vicinanza a quello della casa, ad oggi non ci si è ancora spinti a presentare l’ufficio quale oggetto di un vero e proprio intervento di interior decoration”, dice Farneti. “Life in Vogue è un progetto che vede le aree della redazione interpretate, secondo i diversi stilemi del contemporaneo, da interior e architetti di rilevanza internazionale. Aperto al pubblico, per rendere accessibili a tutti i luoghi in cui ogni mese prendono forma le nostre idee”.

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Mario Bellini, Michael Bargo, Antonio Citterio Patricia Viel, Sabine Marcelis, Faye Toogood, Patricia Urquiola, Muller Van Severen e Quinconces–Dragò hanno accettato la sfida e lavorato al progetto, immaginando un luogo, concepito a cavallo tra uno studio e una lounge.

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Per l’occasione sarà anche allestito un vero e proprio Guardaroba di redazione, dove saranno esposti abiti, gioielli, accessori e tutto ciò che gravita intorno al mondo dei servizi fotografici. Punto fondamentale di Vogue Italia, grazie al quale si creano le storie che vestiranno le sue pagine, il Guardaroba sarà interpretato da una giovane e talentuosa illustratrice.

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Dal 17 al 20 aprile - dalle 12.00 alle 20.00, Piazza Cadorna 5/7 - Vogue Italia aprirà i propri uffici al pubblico dando la possibilità di visitare i progetti e incontrare il team editoriale.

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Il progetto è stato reso possibile grazie al supporto dei seguenti partner.
Il materiale d’avanguardia Alcantara valorizzerà ulteriormente alcune delle stanze reinterpretate dagli architetti.
Lavazza offrirà agli ospiti il caffè preparato con le nuove macchine Tiny.
SEAT per l’occasione metterà a disposizione di un editor di Vogue Italia la SEAT Arona durante tutta la settimana del Salone. Grazie a un’ampia gamma di vetture, la casa automobilistica fondata a Barcellona risponde in maniera innovativa alle esigenze di mobilità dei clienti di oggi. Per seguire l’iniziativa #DesignTourWithSEATarona.
A partire dalla Design Week, Vogue Italia e SEAT lanciano un progetto di scouting aperto a designer, artisti e illustratori che sono chiamati a realizzare nuove grafiche per SEAT Arona.

FAYE TOOGOOD / LA STANZA DEL DIRETTORE

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Faye Toogood è una designer inglese. I suoi mobili e i suoi oggetti dimostrano un forte interesse per la materialità e la sperimentazione. Tutti i suoi pezzi sono realizzati a mano da piccoli produttori e da artigiani che rispettano la natura grezza e l'irregolarità dei materiali prescelti.
Gli interni ideati da Toogood per l'ufficio del Direttore, arredato con mobili parte della sua famosa collezione "Roly-Poly", celebrano il concetto di apertura e inclusività. Gli spigoli vivi sono banditi e sostituiti dalle forme calde e arrotondate di un divano letto, sedie massicce e un grande tavolo circolare armonizzando stucco cremoso e vetroresina grezza. Le pareti sono rivestite con tele dipinte a mano che raffigurano un tableau di silhouette e volti - una celebrazione di 53 anni di iconiche copertine di Vogue Italia, evidenziando il passaggio di direzione da una donna ad un uomo - mentre il fulcro dello spazio è la scultura in ceramica in edizione limitata, Family Bust No 3, della designer.

MULLER VAN SEVEREN / STANZA “VOGUE TALENTS”

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Gli artisti visuali Fien Muller e Hannes Van Severen vivono a Ghent in Belgio ed esplorano i confini tra arte e design in modo moderno e innovativo adottando un approccio creativo e fantasioso alla funzionalità. Cercano costantemente modi nuovi per rendere i mobili più interessanti da un punto di vista scultoreo, senza perdere di vista il lato pratico.
Il loro lavoro è caratterizzato da un'eccitante tensione tra austerità e stravaganza, leggerezza e pesantezza, severità e giocosità, delicatezza e forza. La loro passione per i materiali, la sensibilità per colore e proporzioni, l’affinità con lo spazio architettonico e la loro concentrazione sulla forma scultorea contribuiscono a creare un universo affascinante.
Per "Life in Vogue" il duo ha svelato lo spazio concentrandosi sulla sua anima vera: tolto il contenuto dall'armadio, pieno di libri, riviste, quaderni e altre ispirazioni. Hanno concepito lo spazio come un collage, tagliando e incollando una selezione del loro lavoro, conferendogli ampiezza ed evidenziando le basi in rosso acceso. In questo modo mobili e ambiente circostante sono collegati, come un dipinto 3D.
Hanno selezionato alcune delle loro tipiche opere multifunzionali, che combinano diverse funzioni in un unico oggetto d’arredamento. La loro "scrivania + tavolino basso + lampada" combina non meno di 3 funzioni, invitando l'utente a lavorare, leggere e tenere un meeting seduto al tavolo basso.
“Wire s#9” è una biblioteca, un posto dove rilassarsi e fare un pisolino, poiché il duo crede che il relax sia una parte importante di una proficua giornata di lavoro (o che ci dovrebbe essere spazio per riposare durante una produttiva giornata lavorativa).

SABINE MARCELIS / STANZA DEL DIRETTORE CREATIVO

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Sabine Marcelis è una designer che vive e lavora a Rotterdam, nei Paesi Bassi. Marcelis inserisce un forte approccio estetico alle sue collaborazioni con gli specialisti del settore. Questo metodo di lavoro le consente di intervenire nel processo produttivo, facendo uso di ricerca e sperimentazione sui materiali allo scopo di ottenere nuovi e sorprendenti effetti visivi per progetti destinati sia all’esposizione nelle gallerie, che commissionati da clienti commerciali. Il suo lavoro è caratterizzato da forme pure che mettono in luce le proprietà dei materiali.
L'ufficio della direzione artistica è il luogo in cui le vecchie e le nuove tendenze vengono analizzate e sviluppate. Questo contrasto e il lavoro che nasce dallo spazio sono al centro del progetto.
Il sipario è la traduzione visiva delle riflessioni che vengono fatte; un punto di vista sul passato con una prospettiva sul futuro.
Oltrepassando il sipario si entra in uno spazio che ricorda una pagina vuota, ciò che per la direzione artistica rappresenta la visione del mondo di domani.

ANTONIO CITTERIO PATRICIA VIEL / STANZA DEI GRAFICI

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Antonio Citterio apre il proprio studio nel 1972. Nel 2000, con Patricia Viel, fonda a Milano ANTONIO CITTERIO PATRICIA VIEL, società di progettazione multidisciplinare per l’architettura e l’interior design.
Lo studio opera a livello internazionale su programmi progettuali complessi, su ogni scala, e in sinergia con un network di consulenti specializzati. È inoltre attivo nel settore della comunicazione aziendale realizzando progetti di immagine coordinata e allestimenti.
«Una pubblicazione come Vogue che ha visto nascere, e in gran parte contribuito a sviluppare, il mondo della moda e del costume è senza alcun dubbio un autorevole interprete della nostra società e dei suoi mutamenti; abbiamo voluto mettere a confronto con la nostra proposta l’estetica della moda con la sintassi del design, come uno sguardo solo ma da diverse angolazioni. Nella stanza dei grafici della redazione milanese di Vogue Italia ci siamo divertiti ad immaginare il futuro dello spazio di lavoro come ci piacerebbe che diventasse: confortevole, conviviale e stimolante».


PATRICIA URQUIOLA / STANZE DELL’ATTUALITA’

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And in the midst of this wide quietness
A rosy sanctuary will I dress
With the wreath’ d trellis of a working brain…”
(Ode to Psyche - John Keats)
Patricia Urquiola, nata a Oviedo (Spagna), vive e lavora a Milano. Nel 2001 apre il proprio studio lavorando nel product design, interni e architettura. Alcuni dei suoi prodotti sono esposti nei maggiori musei di arte e design, tra cui il MoMa di New York, il Musée des Arts decoratifs di Parigi, il Museo di Design di Zurigo, il Vitra Design Museum di Basilea, il Victorian&Albert Museum di Londra, lo Stedelijk di Amsterdam, e il Museo della Triennale di Milano. Ha vinto diversi premi internazionali tra cui: la Medalla de Oro al Mérito en las Bellas Artes del Governo Spagnolo: l’Ordine di Isabella la Cattolica, consegnato da Sua Maestà il Re di Spagna Juan Carlos I, “Designer del decennio” per le riviste Home e Häuser, “Designer dell’anno” per le riviste Wallpaper, AD Spagna, Elle Decor International e Architektur und Wohnen.
Due stanze dell’attualità. Due caratteri, due narrazioni. Due stanze allestite in una sorta di contrapposizione e continuità. Un’astrazione in cui si viene proiettati in un nuovo spazio per riflettere sul tema del lavorare contemporaneo.
La prima stanza rappresenta il presente e la proiezione nel futuro, e la seconda un passato che confluisce nel presente.


MICHAEL BARGO / STANZA DEI BEAUTY EDITOR

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Michael Bargo, mercante d’arte, stylist e designer con base a New York, reinterpreta la storia delle arti decorative in funzione della sensibilità contemporanea. Attingendo a una raccolta accuratamente selezionata di mobili, tessuti e oggetti d'arte, Bargo fonde con grande naturalezza passato e presente, Oriente e Occidente, alto e basso, dando vita a sorprendenti progetti di interior design.
L'ispirazione dell’interior della "BEAUTY ROOM" di Vogue Italia/Casa Vogue si basa sul successo dei marchi di moda che hanno introdotto linee di cosmesi tra la fine degli anni '60 e gli inizi dei '70. La stanza avrà pareti bianche e moquette bordeaux, tratto tipico e fashion del tempo. L'arredamento prevede un mix di mobili di quel periodo o di discendenza europea. Gli arredi includono campagne pubblicitarie vintage e veri e propri prodotti di bellezza che vanno dalle fragranze al trucco. 


QUINCOCES DRAGO / MEETING ROOM

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David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung sono gli architetti a capo di Quincoces-Dragò & Partners, studio di architettura e design con base a Milano, specializzato in luxury retail, progetti residenziali e hôtellerie. Il loro lavoro è caratterizzato da uno stile essenziale che risuona con l’ambiente circostante, rispetta ed esalta l’autenticità degli spazi e predilige materiali naturali e senza tempo.
Il progetto nasce dall’idea di compresenza di classico ed eclettico contemporaneo, design milanese e ispirazione internazionale.
La stanza - sala riunioni - prende spunto dal carattere di Vogue Italia, che fonda le sue basi nel valore del Made in Italy e nel carattere milanese ma contemporaneamente è influenzato, e influenza a sua volta, lo spirito internazionale.
Le produzioni attuali sono affiancate da arredi di design storico proveniente da tutto il mondo (William Katavolos, Pierre Jeanneret, Louis Kalff) e proposto da artisti e gallerie milanesi che hanno contribuito a diffondere l’idea del valore del design e che partecipano tutt’ora al “Rinascimento” della città, quali Nilufar, Galleria Luisa Delle Piane e Osanna Visconti di Modrone.


MARIO BELLINI / IL CORRIDOIO

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Mario Bellini, architetto e designer, ha ricevuto il Premio Compasso d'Oro otto volte e 25 delle sue opere sono nella collezione permanente del MoMA di New York, che gli ha dedicato una retrospettiva nel 1987. Ha progettato numerose mostre d’arte e di architettura sia in Italia che all'estero, l’ultima a Palazzo Reale con i capolavori di Giotto. Nel 2015 ha ricevuto la Medaglia d'oro per la sua carriera professionale, un onore conferito dalla Triennale di Milano che, da gennaio a marzo 2017, gli ha dedicato una mostra. Dal 1991 è Royal Honorary Designer di RDI.
Natura in Vogue di Mario Bellini.
«Una lunga sequenza di tavole di legno resinoso, posate all’impiedi a intervalli disuguali, un po’ discoste tra loro e dal muro - a cui si appoggiano - lungo tutto il corridoio che, come la spina dorsale di un essere umano collega tutte le sue parti. In questo caso le stanze della redazione di Vogue. È questo solo intervento, ovvero una sorta di “occupazione” temporanea da parte della natura, in spazi abitati da menti, arredi e macchine per ufficio (scrivanie, computer, stampanti, scanner), che mi ha sedotto da subito quando ho visto questo passaggio di 32 metri. Una “via di fuga”, una galleria stretta e lunga, che lungo tutto un lato mette in mostra le immagini della storia di Vogue, illuminate da una intensa luce azimutale.
Perché non trasformare questo spazio, dunque, in un’oasi immaginaria? Immergendo chi vi passa in quell’inconfondibile sentore che ci porta di colpo faccia a faccia con la natura antica e profonda. Un’intrusione inaspettata che lascia intravedere quelle immagini, non totalmente fagocitate dalle tavole, ritmicamente posate e distanziate. Un’installazione plurisensoriale pensata per i giorni del Salone del Mobile, che mi auguro possa svanire un po’ più lentamente, lasciando una traccia o un po’ di nostalgia».

domenica 15 aprile 2018

LASVIT: IL MONSTER CABARET ARRIVA A MILANO INSIEME A UNO SPETTACOLO BURLESQUE!

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All’inizio del processo creativo Alessandro Mendini pensava che ciascun oggetto auto-riflettente dovesse contenere un pizzico di mostruosità.

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Così il designer descrive il mostro: “E’ come se tu guardassi il mondo attraverso due diversi occhiali. Quando ne uso uno, vedo tutti i miei oggetti come se fossero normali. Quando uso l’altro, li vedo come fossero mostri. Il senso di mostruosità è dato dallo schema del viso che non ha la naturale forma curva, ma ha assunto la rigida geometria della figura di un robot”.

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Lasvit presenta Monsters una nuova collezione sviluppata tra gli altri da designer del calibro di Alessandro Mendini, i Fratelli Campana, Daniel Libeskind, Fabio Novembre, Maarten Baas, Maurizio Galante, Nendo, Rene Roubicek e Maxim Velčovský.

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Ogni cultura e ogni individuo percepisce in modo diverso il concetto di “mostro”. Ci possono spaventare ma anche aprirci la mente. Ci ricordano i nostri limiti e le nostre paure più intime. Oggi siamo circondati da molti eventi negativi, comportamenti strani e situazioni spiacevoli che qualcuno definirebbe mostruosi. Cosa si considera un mostro è diventata realtà nelle opere d’arte presentate in questa collezione da Lasvit.

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I designer esprimono il loro punto di vista sul significato di mostro, passando per un’ampia gamma di ispirazioni, a cominciare da diavoli, fantasmi e cose spaventose, animali, creature soprannaturali, oggetti strani per arrivare a paure personali, fobie, comportamenti inaccettabili e persino alcuni esseri umani.

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Per presentare personaggi di questo genere non c’è posto migliore del palcoscenico di un teatro, dove Monster Cabaret arriva con il suo spettacolo ricco di sorprese e di domande. Con l’aiuto dei ballerini del Prague Burlesque, essi raccontano le loro storie sotto la “supervisione” di un “totem”, l’installazione The Independant di Maxim Velčovský, il “master monster”che si erge dal pavimento pieno di schermi che possano riflettere e proiettare tutte le realtà mostruose.

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Il cabaret è sempre stato il luogo di incontro di scrittori, artisti, poeti e musicisti. È stato un crocevia delle idee più disparate, della filosofia, della gioia e della satira. Il suo pubblico è stato così descritto dallo storico Paul Bourget: "un fantastico misto di scrittori e pittori, di giornalisti e studenti, di impiegati e benestanti, e anche modelle, prostitute e autentiche gran dame in cerca di esperienze esotiche." Era il nascondiglio che permetteva nuove invenzioni, il rifugio dalle convenzioni e dal materialismo della vita quotidiana, un luogo sicuro e democratico per il libero pensiero. E l’idea alla base di Monsters è strettamente legata a tutto questo. Perché i mostri ci fanno vedere i nostri limiti, i nostri riflessi, o le terribili capacità degli esseri umani: dobbiamo conoscerli, entrare in contatto con loro, non nasconderci da loro ma imparare, tramite loro, a sapere chi siamo.

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Teatro Gerolamo
Piazza Beccaria 8, Milano
dal 17 al 22 aprile

LASVIT è un centro creativo di talenti nella lavorazione del vetro, di nuove idee e design audaci. Questa giovane, innovativa azienda ceca di design e lavorazione del vetro ispira il mondo con le sue splendide installazioni fatte su misura, esposte in tutto il mondo, e con le sue straordinarie collezioni di luci e vetrerie fatte di vetro soffiato a mano. Il fondatore di Lasvit, Leon Jakimič, guida l'azienda con il più profondo rispetto per la tradizione ceca nella lavorazione del vetro, ma anche con illimitato ottimismo nei confronti delle moderne tecnologie e del design all'avanguardia.
Nel passato, Lasvit ha attratto molti designer e artisti famosi desiderosi di lavorare con un'azienda ceca anticonvenzionale. In collaborazione con Lasvit, stelle del calibro dei Campana Brothers, di Kengo Kuma, Yabu Pushelberg, Nendo o Ross Lovegrove hanno creato alcune delle loro più indimenticabili collezioni in vetro. Fin dal 2007, la missione di Lasvit è stata quella di portare bellezza, felicità e un pezzo di anima boema ai clienti di tutto il mondo, e cambiare così il mondo in meglio. Entri Lasvit, che il cambiamento abbia inizio.