sabato 24 maggio 2014

YADIRA CAPOTE THONDIKE veste Dolcenera nella cover del suo nuovo singolo

YADIRA CAPOTE THONDIKE per Dolcenera (cover singolo)Yadira Capote030134
 
YADIRA CAPOTE THONDIKE ha vestito DOLCENERA con un abito della collezione AI 2014-15 per la foto di copertina del nuovo singolo. Gli elementi contrastanti che si ritrovano nell’abito couture della stilista, dove si celebra la fusione dei diversi materiali, creano una sinergia perfetta con il messaggio della cantante: una voglia di tornare ai ritmi primordiali mixandoli con la modernità dei campioni di batteria.

Ana Beatriz Barros in Max Mara

La modella Ana Beatriz Barros alla sfilata, curata da Carine Roitfeld, tenutasi ieri sera presso Hotel Du Cap-Eden Rock di Antibes (Francia), in occasione del 21mo AMFAR Cinema Against AIDS Gala. indossava un look Max Mara.
Evento benefico grazie al quale sono stati raccolti oltre 3 milioni di euro a favore della ricerca sull'AIDS.
Tra i presenti anche Sharon Stone, Milla Jovovich, Heidi Klum, Carla Bruni-Sarkozy, Lana del Rey e John Travolta.

giovedì 22 maggio 2014

L’amore di Jeanne: la storia del logo di Lanvin

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E se la vera storia della Maison Lanvin fosse stata davanti ai nostri occhi negli ultimi 125 anni?
Nel 1889 Jeanne Lanvin arrivò allo storico indirizzo che diventerà quello della sua casa di moda, l'angolo tra rue Boissy d'Anglas e Rue du Faubourg Saint – Honoré.
Nel 1897 nacque Marguerite, figlia unica di Jeanne e sua personale fonte d’ispirazione e musa. "E’ stato per stupire sua figlia che ha entusiasmato il mondo con le sue creazioni", ha scritto Louise de Vilmorin parlando del rapporto unico tra Jeanne e Marguerite. L'amore incondizionato di una madre, ne ha galvanizzato la creatività.
Era moda o amore? La gioia della maternità suggerì all’imprenditrice un nuovo business: l’abbigliamento per bambini. Pensando a Marguerite, Jeanne creò uno spettacolare guardaroba. I clienti della boutique e le madri delle bambine che frequentavano la stessa scuola privata di Marguerite, iniziarono a chiedere a Jeanne di realizzare gli stessi affascinanti abiti per le proprie figlie.
Nel 1907, Jeanne e Marguerite parteciparono a un ballo in maschera. Ricordo della serata è una famosa fotografia che immortala madre e figlia in abito da sera con cappello-tiara abbinato, quello di Jeanne era decorato con una piuma arricciata.
Le clienti continuavano a ordinare capi per le proprie figlie, così nel 1908, Jeanne aprì un reparto bambino al quale, l’anno successivo, seguì quello per ragazze e giovani donne. Lanvin aderì al “Syndicat de la Couture” e divenne ufficialmente membro del mondo molto esclusivo delle case d’alta moda.
Lo stile di Lanvin è evoluto seguendo la vita di Marguerite, da bambina a donna.
La designer ebbe l'idea di utilizzare un’immagine per rappresentare la sua casa di moda – una rivoluzione per l'epoca visto che gli stilisti firmavano le proprie collezioni con il loro nome o “griffe”.
Nel 1923, il rinomato illustratore, decoratore e costumista Paul Iribe utilizzò il movimento
circolare della foto del 1907, stilizzò gli abiti voluminosi suggerendo le movenze di una danza tra madre e figlia.
Rielaborato più avanti da Armand Albert Rateau per la boccetta di profumo Arpège, l’emblema, posto sopra la scritta "Jeanne Lanvin", divenne la rappresentazione finale dell’amore tra Jeanne e sua figlia Marguerite e il logo della Maison.
Quest’immagine continua ad accompagnare le creazioni di Lanvin, ricreando lo spirito e
l'emozione che sono il cuore della casa di moda.

Digicamou e I-Metal Hybrid Animalier, le due nuove Capsule Collection firmate Italia Independent

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DIGICAMOU.
Il tema del camouflage, caro a Italia Independent, viene proposto qui in una veste nuova che si ispira al mondo della tecnologia digitale degli anni 80.
Quell’universo a 8 bit che richiama la grafica, semplice ma affascinante, che caratterizzava alcuni dei videogiochi che hanno fatto storia.
Nasce il “digicamou”, texture pixelata che si aggiunge alle infinite combinazioni proposte dal Programma Tailor Made, dando vita, ancora una volta, ad un prodotto unico, in edizione limitata.
Si tratta di una collezione di 12 modelli unici, sviluppati sulla base di due modelli best-seller di Italia Independent: lo 0090 e lo 0900.
I coloratissimi pixel delle montature sono impreziositi dalla speciale finitura denominata “peach effect”, che richiama a livello tattile la sensazione che si prova toccando la superficie del frutto.
A ciascun modello si abbinano le lenti, tutte specchiate, nelle varianti orange, green, sky led, fucsia e giallo.

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I-METAL HYBRID ANIMALIER
Al Mido 2014 è stata presentata una serie di prodotti nati dall’ibridazione di alcuni concetti proposti negli ultimi anni da Italia Independent.
Tra quelli di maggiore effetto, gli occhiali caratterizzati dalle texture “animalier”, mescolate tra di loro e unite a colorazioni accese, che richiamano l’arcobaleno.
Questa texture ibrida, coloratissima, viene portata oggi sulla famiglia degli I-Metal.
Le infinite combinazioni offerte dal Programma Tailor Made hanno permesso, ancora una volta, di creare un prodotto unico, in edizione limitata.
La collezione è composta da 2 modelli, lo 022 e lo 024, ciascuno dei quali è declinato in 4 diverse varianti.
Si tratta in totale di 4 occhiali da donna e 4 unisex. La finitura è opaca, le lenti sono sempre specchiate, nei colori blu, verde o arancione.

mercoledì 21 maggio 2014

Gritti Palace di Venezia‏ sceglie Kaldewei

0102030405Gritti Palace_The Peggy Guggenheim Patron Grand Canal Suite

Il Gritti Palace di Venezia è un albergo cinque stelle lusso della Luxury Collection, brand del gruppo Starwood Hotels & Resorts Worldwide. Ma Palazzo Pisani Gritti, costruito nel 1525 e per anni residenza del doge di Venezia Andrea Gritti, è anche uno dei palazzi storici della città lagunare e ogni intervento di restauro o modifica richiede un’attenzione e delle competenze del tutto particolari.
Quindici mesi di lavori, oltre mille persone coinvolte, trentacinque milioni di euro la spesa complessiva: un cantiere che per le sue specificità ha dovuto studiare una inedita forma di collaborazione fra le imprese coinvolte e le attività dei gondolieri, per limitare al massimo l’occupazione del suolo pubblico (così prezioso a Venezia). Inoltre, l’impiego di moderne tecnologie - abbinate alle conoscenze costruttive dell’edilizia storica veneziana - ha permesso di difendere lo storico palazzo dal fenomeno dell’acqua alta. Il tutto sotto il costante monitoraggio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.
Trasformato in un albergo nell’800, utilizzato come tappa fondamentale nel corso del Grand Tour che portò a Venezia decine e decine di artisti e intellettuali europei, il palazzo ha subito, negli anni, numerosi interventi e restauri, fino all’ultimo, realizzato dalla Venice Plan Ingegneria Srl e dallo studio d’interior design Donghia Associates, di proprietà della storica azienda veneziana di tessuti Rubelli.
Il Gritti Palace, dopo l’ultimo intervento, dispone di 61 camere, di cui 21 suite ispirate al patrimonio storico e culturale veneziano ed alle persone “speciali” che hanno soggiornato nell’hotel, come Ernest Hemingway, Peggy Guggenheim, Somerset Maugham.
La Redentore Terrazza Suite, dotata di una terrazza di 250 mq con un panorama unico sulla città, è l’essenza del lusso di questo Hotel: soggiornare nei 76 mq di questa suite costa 12.000 euro per notte
Il design director della Donghia Associates, Chuck Chewning, ha seguito passo dopo passo ogni fase del restauro, con l’obiettivo di riportare ogni ambiente del palazzo agli antichi splendori e di offrire agli ospiti una qualità e un lusso davvero eccezionali. Ad esempio, per le boiserie e i pavimenti delle sale del piano terra, per le pareti e i pavimenti dei bagni di tutte le camere e per le Powder Room delle Special Suite, sono state utilizzate quindici tipologie diverse di marmo di Carrara, che hanno riproposto disegni tipici della tradizione con pose a “macchia aperta”. Artigiani specializzati nella lavorazione del marmo hanno inoltre eseguito particolari lavorazioni per realizzare i rivestimenti dei vanity, alcuni lavabi, i rivestimenti delle vasche da bagno e le cornici degli specchi di nuova realizzazione.
Per i bagni di questo palazzo icona del lusso e dell’ospitalità di alto livello, sono stati scelti i prodotti Kaldewei: le vasche PURO (nelle dimensioni 180x80, 170x70 e 160x70, in alcuni casi con troppopieno laterale) nelle stanze in cui si cercava la soluzione vasca-doccia, mentre nelle camere con doccia separata è stata usata la vasca Classic Duo ovale, design Sottsass Associati; tutte dotate di antiscivolo e superficie autopulente.
Vasche da bagno e piatti doccia smaltati realizzati da Kaldewei sono soluzioni apprezzate e sempre più utilizzate dai progettisti e dagli investitori internazionali degli hotel di lusso. Questo perché l’acciaio smaltato Kaldewei, da 3,5 mm di spessore, è talmente robusto e resistente che la sua superficie non mostra alcun segno di usura, nemmeno dopo anni di intenso utilizzo. Oltre alle eccezionali caratteristiche di igienicità, queste superfici hanno poi il vantaggio della facilità e rapidità della pulizia, rendendo così superfluo il ricorso ai detergenti più aggressivi. Trent'anni di garanzia sui materiali confermano l'impegno di Kaldewei per la qualità. Ecco perché le vasche da bagno e i piatti doccia smaltati di Kaldewei sono all’avanguardia non solo dal punto di vista estetico, ma anche da quello qualitativo, rappresentando la miglior scelta per i committenti più esigenti e per il mondo dell’ospitalità di altissimo livello.