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domenica 26 marzo 2017

Lasvit: Kengo Kuma presenta la collezione Yakisugi

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La collezione Yakisugi si ispira all'antica tecnica giapponese che permette di conservare il legname da costruzione carbonizzandone la superficie. 


“L'idea della collezione Yakisugi – spiega Kengo Kuma – è quella di indagare la materialità del vetro e la naturale struttura del legno. Ho voluto sondare la profondità dell'anima del legno, catturandola all'interno del vetro”. Usando legno secco al posto dei tradizionali stampi impregnati, il legno si carbonizza al contatto con il vetro fuso. In questo modo, l'impronta della sua struttura bruciata rimane per sempre sulla superficie del vetro, rendendo ogni pezzo autenticamente originale. Questa lieve modifica apportata a una tecnica vecchia di secoli ha prodotto una collezione moderna e minimalista, che combina semplici forme geometriche e insolite texture organiche.

Kengo Kuma è un noto architetto giapponese, docente alla Graduate School of Architecture della University of Tokyo. Dopo la laurea alla University of Tokyo nel 1979 e ulteriori studi alla Columbia University, condotti in qualità di Visiting Scholar, ha fondato Kengo Kuma & Associates nel 1990. Il suo studio di architettura ha firmato una serie di acclamati e pluripremiati progetti in Giappone e all'estero. Al momento, circa cento progetti sono in corso in Asia, Europa e Stati Uniti, incluso il nuovo National Stadium in Giappone. Autore famoso e prolifico, i suoi best seller sono pubblicati in Inglese, Cinese e Coreano. La sua collaborazione con Lasvit amplia una filosofia del design che comprende architettura, arredamento, e ora anche opere in vetro.

giovedì 31 marzo 2016

LASVIT: RESTAURO LAMPADARI SALE NAPOLEONICHE PALAZZO SERBELLONI‏

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Leon Jakimic, fondatore di Lasvit, affascinato dalla bellezza dei lampadari a Palazzo Serbelloni si accorge immediatamente che la loro provenienza è boema e non veneziana come in tanti sostenevano.   Lasvit con la Fondazione Serbelloni e Marta Polese hanno dato inizio quindi alla collaborazione che nel corso degli ultimi tre anni si è occupata della ristrutturazione dei preziosi lampadari creati per Napoleone Bonaparte durante la sua permanenza a Milano alla fine del ‘700.

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Non si conservano testimonianze precise riguardo alla loro origine, a causa dell'incendio subito dagli archivi del palazzo nel corso della seconda guerra mondiale.
Due dei lampadari sono collocati nel grande salone chiamato Sala Napoleonica o Sala Bonaparte, che ospitava in origine balli o concerti e oggi è sede di eventi privati e sfilate di moda. Altri due, uguali agli altri ma realizzati in scala leggermente ridotta, si trovano nella più piccola Sala Gian Galeazzo. Tutti e quattro contano quaranta parti diverse, per un totale di più di mille elementi.
 

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Il restauro ha richiesto l'utilizzo di tre diverse tecniche di fabbricazione del vetro, impiegate per produrre e sostituire decorazioni in cristallo lavorato a mano, componenti soffiati e lavorati a mano, e bracci dei lampadari rifusi e lavorati. L'obiettivo era tuttavia quello di mantenere intatti quanti più possibili elementi originali, anche in presenza di piccoli segni del tempo come graffi e altri danni minori, poiché i restauri richiedono sempre la più grande sensibilità, nello sforzo di preservare il carattere originario dell'opera. Nel caso di Palazzo Serbelloni, i bracci originali dei lampadari sono stati smontati e rispediti nella Repubblica Ceca, dove probabilmente videro la luce alla fine del Settecento, chiudendo così il cerchio del loro percorso storico e creativo.

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Marta Polese per Lasvit a Palazzo Serbelloni: "Ho sempre creduto nel binomio Luce = Vita in tutte le sue accezioni. Questo progetto coniuga il ridare luce e splendore ai magnifici lampadari 700eschi e il ridare vita allo spirito dei famosi saloni napoleonici dello storico palazzo Serbelloni... Mai “sia fatta luce”......fu così azzeccata!!!! "