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sabato 15 ottobre 2016

Armani/Privé Club riapre a Milano

Armani/Prive_Milano

Armani/Privé l'esclusivo club dedicato al piacere di ritrovarsi dopocena, ballare o semplicemente ascoltare ottima musica, riapre in una veste completamente rinnovata. Lo spazio appare più ampio e versatile, per offrire un'esperienza ricca e avvolgente. I 640 metri quadri complessivi comprendono adesso l’area lounge con il bancone bar centrale, un’area dance floor e una seconda e più raccolta area bar. La capacità complessiva è di 500 ospiti. Trenta tavoli disposti lungo la pista da ballo offrono un totale di 120 sedute.
Armani/Privè accoglie gli ospiti in un ambiente dall'eleganza inattesa e suggestiva, ricco di contaminazioni multiculturali risolte in un disegno architettonico essenziale fatto di colori caldi, effetti di luce cangiante, materie preziose. L'esperienza inizia già dall'ingresso, sotto l'egida del nuovo logo in forma di lanterna luminosa che accoglie il pubblico da via Pisoni. Un nuovo ingresso, riservato ed esclusivo, accoglie la clientela vip da via Manzoni, mentre rimane attivo l’accesso dedicato dal ristorante Armani/Nobu.

Armani/Prive_Milano

I toni caldi dell'oro e del bronzo caratterizzano l'ambiente, definito da pareti retroilluminate dalla texture irregolare che smaterializzano lo spazio, creando un’atmosfera insieme raccolta e rarefatta. Protagonisti assoluti sono i due grandi banchi bar dal top retroilluminato, rivestiti da preziosi pannelli di ottone bronzato, e, nell'area dance, la postazione dj. Il perimetro dell'ambiente, invece, è ritmato da pannelli retroilluminati ottenuti da una stratigrafia di materiali preziosi enfatizzata dalla rete metallica dorata. L'arredo prevede tavoli con piani retroilluminati, poltroncine dai volumi decisi con angoli smussati, rivestite di pelle dorata, cuscini.
È la luce a dare sapore e atmosfera al club: luce come texture che proviene dalle superfici, effetti luminosi di grande impatto sul dance floor, lanterne dai volumi squadrati dall'allure orientale sui tavoli. L'effetto è quello di un club privato ed elegante.

Giorgio Armani_SGP Italia

Armani/Privé sarà aperto da settembre a giugno, con una programmazione musicale diversa per ogni giorno della settimana, all'insegna di quella contaminazione di culture e stili che è tratto saliente del lifestyle Armani. Dalle esibizioni live alla House, la scelta sarà ampia, eclettica, autenticamente contemporanea.

domenica 3 agosto 2014

La prossima volta ci vengo col mio pigiama di Pucci

www.inmondadori.it

In questi giorni sto leggendo Viaggio in America di Oriana Fallaci. E a pagina 50 leggo: “Arthur è il club alla moda di New York. Si trova al 154 della Cinquantaquattresima East e non ci si va mai prima di mezzanotte, non se ne esce mai prima delle tre del mattino. DA Arthur si beve si mangia si balla e non ci si veste mai in modo formale: sere fa Lauren Bacall ci andò vestita di nero, con i gioielli, e usci dicendo la prossima volta ci vengo col mio pigiama di Pucci. Vi trionfano infatti i pantaloni – pigiama, gli stivali Courrèges , i vestiti pop art: a New York quest’estate (1965) ci si veste così, non si può più andare in un posto vestite in un modo decente, con l’abito nero e i gioielli”.

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mercoledì 8 gennaio 2014

Stella Jean Homme: THE GENTLEMEN’S CLUB per Pitti Uomo 2014‏


Una collezione che evoca i gentlemen's club londinesi di epoca vittoriana, in un ironico lavoro di capovolgimento degli ordini gerarchici.
Attraverso una sovversiva allegoria dell'imperialismo britannico, il dandy di Stella Jean intraprende un percorso storico inverso che, utilizzando il design come canone unitario di linguaggio, diventa veicolo di una contro-colonizzazione per ristabilire equilibri tra simboli, storie e mondi differenti.
L'esplorazione dell'identità culturale, tipica del lavoro della stilista, è qui espressa in chiave ironica, al fine di reintrodurre in un milieu 'alto', quello tipico dei club inglesi, la voce ed i colori di una parte del mondo in quel tempo compressa all’interno di stereotipi pittoreschi.
Protagoniste di un simile racconto le stoffe wax, ma con un’inedita declinazione geometrica e regolare: una ricerca tra rigore delle forme e solarità, necessaria all'inverno ancor più che all'estate, e che si traduce immancabilmente in un uso deciso dei colori. 
L’inconfondibile sartorialità italiana caratterizza il taglio degli abiti, che acquistano un sapore inedito grazie a vibranti cromie.
L’utilizzo delle stampe di specifiche ispirazioni culturali potrebbe sembrare un azzardo nella stagione invernale, ma il tentativo di unire la tradizione europea di tagli e di capi quali il Loden, il Montgomery e il piumino trapuntato alla stoffa wax rappresenta una sfida stimolante.
La collezione opera una contro-colonizzazione per immagini, che contagia anche gli accessori del dandy invernale, ora più che mai consapevole del viaggio compiuto attraverso epoche e culture: eleganti borse da viaggio prese in prestito da Sir Phileas Fogg sono arricchite da un twist avanguardista, destinato a contagiare anche scarpe e sciarpe.
Suggestioni dal mondo per un nuovo concetto di sofisticata multiculturalitá applicato alla moda.