Una collezione che evoca i gentlemen's club londinesi di epoca vittoriana, in un ironico lavoro di capovolgimento degli ordini gerarchici.
Attraverso una sovversiva allegoria dell'imperialismo britannico, il dandy di Stella Jean intraprende un percorso storico inverso che, utilizzando il design come canone unitario di linguaggio, diventa veicolo di una contro-colonizzazione per ristabilire equilibri tra simboli, storie e mondi differenti.
L'esplorazione dell'identità culturale, tipica del lavoro della stilista, è qui espressa in chiave ironica, al fine di reintrodurre in un milieu 'alto', quello tipico dei club inglesi, la voce ed i colori di una parte del mondo in quel tempo compressa all’interno di stereotipi pittoreschi.
Protagoniste di un simile racconto le stoffe wax, ma con un’inedita declinazione geometrica e regolare: una ricerca tra rigore delle forme e solarità, necessaria all'inverno ancor più che all'estate, e che si traduce immancabilmente in un uso deciso dei colori.
L’inconfondibile sartorialità italiana caratterizza il taglio degli abiti, che acquistano un sapore inedito grazie a vibranti cromie.
L’utilizzo delle stampe di specifiche ispirazioni culturali potrebbe sembrare un azzardo nella stagione invernale, ma il tentativo di unire la tradizione europea di tagli e di capi quali il Loden, il Montgomery e il piumino trapuntato alla stoffa wax rappresenta una sfida stimolante.
La collezione opera una contro-colonizzazione per immagini, che contagia anche gli accessori del dandy invernale, ora più che mai consapevole del viaggio compiuto attraverso epoche e culture: eleganti borse da viaggio prese in prestito da Sir Phileas Fogg sono arricchite da un twist avanguardista, destinato a contagiare anche scarpe e sciarpe.
Suggestioni dal mondo per un nuovo concetto di sofisticata multiculturalitá applicato alla moda.
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