Elsa Schiaparelli e Marie-Laure de Noailles hanno profonde basi comuni. Entrambe hanno avuto successo nel creare la propria immagine: una attraverso la propria casa di moda, l'altra attraverso i numerosi progetti artistici che ha promosso sia come mecenate sia come protagonista. Hanno condiviso gli stessi amici artisti. Lavorare con Dalí, Cocteau e Man Ray ha rappresentato lo stimolo per collaborazioni iconiche. Queste due personalità hanno permesso al mondo della moda, del cinema e delle belle arti di prosperare con una libertà senza precedenti. Con un atteggiamento di sfida nei confronti delle convenzioni, la loro passione e audacia per una creatività decisamente innovativa, hanno reso possibile l'espressione della loro straordinaria visione.
Nel 1927, sono accaduti due eventi apparentemente non collegati, eppure entrambi si focalizzano sullo sportif, sulla libertà del corpo e sulla modernità. Elsa Schiaparelli iniziò in quell’anno il suo percorso nella Haute Couture con maglioni in bianco e nero portati con cravatte d’ispirazione trompe-l'oeil. Marie-Laure de Noailles aggiunse alla sua villa disegnata da Robert Mallet-Stevens a Hyères una piscina pensata ancora una volta dall'architetto. Due elementi che avrebbero dato origine a sperimentazioni artistiche, sia surrealiste che avanguardiste, magnifiche e inquietanti, sia nella Haute Couture sia nel cinema d'arte.
Tornando al 2017 - La piscina della villa Noailles presenta la mostra di Schiaparelli. Il punto di partenza è un ritratto di Marie-Laure che indossa una giacca di Schiaparelli, fotografata da Man Ray. Le giacche sono una delle creazioni iconiche di Schiaparelli. Marie-Laure non aveva giudicato male. Man Ray, il primo amico-artista ad aver fotografato Elsa Schiaparelli quando viveva a New York intorno al 1920, neppure.
Il taglio, l'architettura delle spalle, i ricami di Lesage incandescenti o ultra-opachi, i materiali innovativi, i tessuti su misura per la casa, i modelli astratti o narrativi, un contrasto di materiali nobili, ordinari o inaspettati, bottoni vividi o con fantasie rendono la sartorialità di Schiaparelli una vera tela per dipingere storie.
La mostra presenta le creazioni di Bertrand Guyon, style director della Maison Schiaparelli. Evidenziano la sua ripresa del gioco tra femminile e maschile, tra rigore e fantasia, eleganza e allure. Tuttavia la visione estetica e l'immaginazione non sono nulla senza l'esperta artigianalità dell'atelier, dove la mano e lo spirito devono fondersi totalmente con l'originale ispirazione stilistica. La giacca Schiaparelli integra perfettamente la narrazione e il savoir-faire in una simbiosi assoluta.
Un'unità di location e spazio, ma non di tempo. Una volta allestite, le giacche Schiaparelli sono diventate personaggi contemporanei i cui ruoli creano un parallelo tra i film in bianco e nero di Man Ray o Dalí realizzati nella piscina quasi novant'anni fa. Oggi, le loro produzioni mostrano temi eclettici. Le ragnatele ispirate a Louise Bourgeois, profili face-to-face ispirati a Jean Cocteau e la sensualità pop di Guy Bourdin sono alternati a segni zodiacali, soli, palme, iris e cuori trafitti.
Epilogo - Oltre alla sartoria di Schiaparelli, è un abito in chiffon di seta rosa shocking che dà vita all'intensità di questa tonalità. Ironia del caso o un legame inaspettato: sotto la piscina, Marie-Laure aveva la sua stanza di lettura dipinta di rosa.
I found that it was a most difficult and unsatisfying art,
because as soon as a dress is born
it has already become a thing of the past. “
Elsa Schiaparelli, Shocking Life, 1954
Nessun commento:
Posta un commento