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lunedì 15 agosto 2016

Una vita per l'arte - Peggy Guggenheim

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"Il coraggio e l'intuizione, la generosità e l'umiltà, il denaro e il tempo, una forte consapevolezza del significato storico: sono questi i fattori dovuti sia alle circostanze esterne sia alle doti naturali che hanno fatto di Peggy Guggenheim un'eccezionale mecenate dell'arte del ventesimo secolo" scrive Alfred H. Barr Jr. nell'introduzione a "Una vita per l'arte". "Ho usato con un certo timore la parola mecenate, divenuta ormai trita e in certo senso pomposa: eppure è il termine esatto. Perché un mecenate non è semplicemente un collezionista che raccoglie opere d'arte per il proprio piacere, o un filantropo che aiuta gli artisti o fonda un museo pubblico, ma una persona che sente di avere una responsabilità verso l'arte e gli artisti e che ha i mezzi e la volontà per agire in conformità a questo sentimento."
Peggy Guggenheim nacque nel 1898 da una ricca famiglia ebrea di industriali americani, di origine svizzera. In giovane età, in seguito a varie vicende familiari, entrò in possesso di un considerevole patrimonio. Di carattere inquieto, afflitta dallo spleen, decise di abbandonare gli studi e partì alla scoperta dell'Europa, sulla scia di tanti 'nomadi' intellettuali americani del tempo: vi rimase circa vent'anni, frequentando il mondo letterario e artistico, che aveva a Londra e a Parigi i suoi centri principali. Fu attratta soprattutto dagli artisti, nella cui vita bohémienne si sentì perfettamente integrata. Di tale ambiente divenne una mecenate nel senso più ampio del termine: vi investì le sue cospicue fortune dedicandosi alla collezione di opere d'arte. 'Collezionò' anche, con una passione divorante, gli autori: amica e amante di molti, moglie, per periodi più o meno lunghi, di alcuni, fu per tutti una 'musa inquieta'.
Nel 1941 tornò negli Stati Uniti con la sua collezione, che organizzò nell'Art of This Century, una galleria d'arte che rapidamente divenne internazionalmente famosa, in quanto costituiva forse l'unica raccolta esauriente delle correnti d'avanguardia dall'inizio del secolo agli anni Quaranta: comprendeva cubisti, astrattisti, costruttivisti, dadaisti, surrealisti, neoclassici. Nel 1948 la Guggenheim espose la sua collezione alla Biennale di Venezia. Affascinata dalla bellezza della città, non l'abbandonò più. Acquistò Palazzo Venier dei Leoni, affacciato sul Canal Grande, e ne fece una casa-museo, aperta al pubblico tre giorni alla settimana.
Una vita per l'arte è la sua autobiografia, la storia della sua straordinaria vita, una vita da "eroina transatlantica di Henry James", come la definì Gore Vidal, e delle sue tempestose relazioni con Laurence Vail, Yves Tanguy, Samuel Beckett, Max Ernst e altri famosi scrittori e artisti. Ed è, anche la storia di un importante periodo artistico, e dell'innegabile influenza che su di esso ebbe Peggy Guggenheim.
Sullo sfondo, tra le vicende private della ricchissima ed eccentrica famiglia Guggenheim, emergono gli avvenimenti dell'Europa tra le due guerre; il ventennio in cui Peggy, provvista di una "lista della spesa" compilata con l'aiuto del suo consigliere Marcel Duchamp, comprava opere d'arte al ritmo di una al giorno, alternando questi acquisti con quelli di abiti e cappellini. Un'esistenza interamente dedicata all'arte, fino all'anno della sua morte (1979), che la colse a Venezia, nei cui salotti aveva regnato come "l'ultima dogaressa".

mercoledì 27 aprile 2016

25th Anniversary Montblanc De La Culture Arts Patronage Award - Venice‏

Montblanc Arts Patronage Award 25th Anniversary
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info@danieleventurelli.itMontblanc Arts Patronage Award 25th Anniversary
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Sullo sfondo dei grandiosi palazzi e canali veneziani, Montblanc celebra il 25mo anniversario del Montblanc de la Culture Arts Patronage Award, il premio visionario che riconosce e sostiene il lavoro dei moderni mecenati fin dal 1992.

Giorgio Marconi è il vincitore dell’edizione italiana 2016, grazie al suo impegno con la Fondazione Marconi di Arte Moderna e Contemporanea, un’istituzione no-profit per la diffusione e la promozione di arte contemporanea e cultura.
I nuovi Co-Presidenti della Fondazione Culturale Montblanc, Till Fellrath e Sam Bardaouil si sono uniti al CEO Jérôme Lambert per donare al vincitore la Patron of Art Peggy Guggenheim, una stilografica in edizione limitata e 15.000 euro a sostegno di un progetto a scelta della Fondazioni Marconi. Oltre 130 ospiti selezionati hanno partecipato alla cena di gala, inclusi la socialite Chloe Delevingne, la modella Amber Le Bon, la designer Jasmine Guinness, l’attrice Camilla Rutherford con Dominic Barker e l’attore Jack Guinness.
La cerimonia in Italia celebra l’inizio dei festeggiamenti per il 25mo anniversario del premio, ne seguiranno altre in 15 paesi in giro nel mondo nei mesi a venire.
Ogni vincitore è stato scelto da una giuria internazionale di influencers nel mondo dell’arte, un network delle più importanti personalità creative, riunite dalla Fondazione Culturale Montblanc per selezionare i candidati basandosi sulla loro storia e sul loro impegno personale nel mondo dell’arte.
Oltre a giurati e vincitori degli anni passati e dell’anno in corso come Xiaohui Wang e Zhong Shao dalla Cina, anche membri della giuria di quest’anno Kirill Serebrennikov e Dimitri Ozerkov dalla Russia, Dimitris Tsitouras dalla Grecia e le vincitrici italiane precedenti Umberta Gnutti Beretta, Patrizia Sandretto Re di Rebaudengo e Francesca Coin.
Il cocktail party si è svolto sulla terrazza della Peggy Guggenheim Collection all’interno del Palazzo Venier dei Leoni del 18mo secolo sul Canal Grande, una volta abitazione della grande mecenate d’arte Peggy Guggenheim e oggi sede della sua importante collezione di arte moderna. Gli ospiti hanno potuto ammirare l’ultima Patron of Art Edition, una collezione di strumenti da scrittura in edizione limitata dedicati a Peggy Guggenheim, una delle più grandi collezioniste d’arte del suo tempo.
Dopo il cocktail, la serata è proseguita con una cena esclusiva a Palazzo Polignac, un capolavoro dell’architettura Rinascimentale con la sua notevole facciata in pietra e marmo.
All’interno di saloni Montblanc ha mostrato tutte le 25 edizioni degli strumenti da scrittura dedicate ai grandi mecenati dell’arte dal 1992.
“Siamo entusiasti di poter celebrare il primo dei 16 premi qui a Venezia, essendo una città simbolo per l’arte, la cultura e l’architettura con una fiorente comunità artistica da molti secoli” ha affermato il CEO di Montblanc Jérôme Lambert. “Inoltre Venezia è stata la casa di Peggy Guggenheim, una delle più grandi mecenati del 20mo secolo, una donna all’avanguardia che ha capito l’importanza culturale di coltivare il talento creativo, esattamente come gli altri mecenati che verranno celebrati a livello internazionale nel corso di questo anno.”
Giorgio Marconi si unisce alla lista degli influenti mecenati che hanno ricevuto il premio, inclusi Robert Wilson, Quincy Jones, Renzo Piano e Yoyo Maeght.
Ogni anno dal 1992, il prestigioso premio Montblanc de la Culture Arts Patronage, ha riconosciuto le più importanti personalità e il loro straordinario contributo,
rafforzando l’importanza del loro impegno nel diffondere arte e cultura rendendola accessibile ad un pubblico più ampio

Montblanc Arts Patronage Award 25th Anniversary
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domenica 10 maggio 2015

"BECOMING MARNI"


Dal 9 maggio al 22 novembre, Marni Prisma, la serie di eventi sviluppati in occasione del 20° anniversario di Marni, occuperà in maniera pacifica gli spazi della Abbazia di San Gregorio, a Venezia, con Becoming Marni.

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Con la supervisione di Carolina Castiglioni, direttore creativo dei progetti speciali di Marni, e curata da Stefano Rabolli Pansera - architetto e fondatore dell'agenzia curatoriale Beyond Entropy Ltd -  Becoming Marni è un'installazione site-specific concepita come atto conclusivo del programma Marni Prisma. Si compone di cento sculture in legno realizzate dall'artista brasiliano autodidatta Véio, distribuite nel chiostro e all'interno dei locali dell'Abbazia a disegnare un paesaggio ideale di forme organiche. Le sculture saranno installate in diversi gruppi, in interni ed esterni, e la loro presenza segnata da un percorso tattile del colore delle acque di Venezia, tracciato sul pavimento, la cui superficie irregolare e a tratti traslucida vuole creare continuità tra l’esterno e l’interno. Una piccola casa nel chiostro ospiterà il laboratorio dell'artista per creare delle opere in loco. L’Abbazia di San Gregorio è solitamente chiusa al pubblico, un’ulteriore opportunità per godere di uno spazio unico.

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Consuelo e Carolina Castiglioni hanno scoperto Véio in una mostra collettiva a Parigi. Attraverso Galeria Estação, che lo rappresenta in esclusiva, sono entrate in contatto con lui e Carolina lo ha raggiunto a Nossa Senhora da Gloria, il piccolo villaggio nel nord-est del Brasile nel quale vive e lavora. Qui Véio crea le proprie sculture enigmatiche dando nuova vita a pezzi di legno, ciocchi e rami che trova lungo il fiume. Individua subito una forma animata in ogni pezzo - un animale, un essere umano a riposo, un uccello fantastico. Attraverso processi di trasformazione artistica - scorticando, rasando, aggiungendo uno strato finale di colore - rende gli stessi esseri visibili al pubblico, rimuovendoli dalla materia prima e quindi conferendo al legno un senso che supera la fisicità pura. Gli artisti italiani Tellas e Roberto Ciredz sono stati un mese in residenza d’artista, vivendo in prima persona luoghi e persone e hanno documentato il processo di creazione delle sculture, riprendendo Véio nel suo atelier. Una condivisione e uno scambio artistico il cui risultato è un ulteriore dialogo: una visione d'artista sul metodo di un artista. Come parte integrante di Becoming Marni, il video sarà proiettato in una stanza all'interno dell'Abbazia.

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Con Becoming Marni, l'identità prismatica Marni si esprime attraverso l'incontro e il dialogo con una forma unica di creatività. Pur radicalmente distanti per provenienza geografica e cultura di appartenenza, Marni e Véio condividono infatti approccio e linguaggio. Entrambi esplorano il potere della trasformazione e ricercano la presenza assertiva della forma pura. Per Marni l'uso audace del colore, la contaminazione dei materiali e la giustapposizione giocosa di motivi trasformano il linguaggio e spostano i punti di riferimento per scoprire mutevoli possibilità. Sempre interessato alla qualità pura e al fascino vitale della Outsider Art, Marni ha trovato in Véio un portavoce dei propri stessi valori. Il titolo Becoming Marni è frutto del dialogo tra opposti lontani, persone e luoghi diversi, accomunati dalla stessa estetica, inserendosi così nella mappatura di Tutti i futuri del mondo, che è il tema della 56° Biennale d'Arte di Venezia: disegna un mondo ideale, quindi uno scenario che potrebbe appartenere al futuro.

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03 - COCKTAIL BECOMING MARNI05 - COCKTAIL BECOMING MARNI06 - COCKTAIL BECOMING MARNI
08 - COCKTAIL BECOMING MARNIAdele RebaudengoAlessandra Gaggia;Sebastiano Doria07 - COCKTAIL BECOMING MARNIBartolomeo Supiei;Giangaleazzo Visconti Di ModroneCarolina Castiglioni;Consuelo CastiglioniConsuelo Castiglioni;Carolina CastiglioniCharlie VezzaDaria ShapovalovaConsuelo Castiglioni;Renzo Rosso;Gianni Castiglioni
Costanza Di Canossa;Roberta RossoCristina Beltrami;Jean Marc BustamanteCynthia Castiglioni;Giovanni Castiglioni
Eice Sukan;Alekan Ecoz;Igor RamirezConsuelo Castiglioni;Carolina Castiglioni;Gianni Castiglioni
Ellen von Unwerth;Riley KeoughErika PelosiniFranca Sozzani;Consuelo CastiglioniFrancesca Bortolotto;Olimpia BortolottoGinevra Rossini;Nina SenicarGiovanna BattagliaGiovanni Giol;Servane GiolJohn SansJohnny PigozziManfredi Della GherardescaMarco BalichNathalie Dompe;Nanni BovioOsanna Visconti Di Modrone;Giangaleazzo Visconti Di ModroneRobert Rabensteiner;Carolina CastiglioniRobert Wennett;Mario CaderRolf Sachs;Mafalda Von HessenSofia Odelscalchi;Uberto MarchesiStefano RabolliStefano Rosso - Francesca ChillemiStefano TonchiViola Gonzaga Valenti Arrivabene;Gilberto Arrivabene