Sergio Rossi si rivoluziona e torna all’estetica più autentica del marchio: proporre scarpe interessanti, portabili, contemporanee. Creazioni versatili, che non tengano conto della tendenza ma della capacità di rappresentare l’eleganza, le esigenze e le passioni di una donna e del suo mondo.
Classico eccentrico. Il focus passa dall’evening wear all’informale. È qualcosa che non conosce tempo, orari e soprattutto non risponde a regole obsolete. Funziona 24 ore su 24, si adatta a tutti i luoghi, è perfetto in ogni situazione. È un’iniezione di coraggio, di audacia e anche di leggerezza nella tradizione. Un modo di trattare il design senza forzature. In mente c’è una sola parola: disinvoltura.
I piedi restano ancorati a terra. Nei fatti e nell’immaginazione. I tacchi sono principalmente bassi e sorreggono una nuova creazione, a metà tra un mocassino e una pantofola, che vuole riscrivere l’estetica della comodità e dell’eleganza. Il principio di partenza è un modello dell’archivio storico, con linee squadrate anni Novanta, periodo glorioso per Sergio Rossi. L’intento del brand, infatti, è ristabilire un dialogo profondo e prolifico con il grande artigianato presente in azienda.
Le finiture sono in oro o argento. Le tomaie passano dal minimalismo al massimo decoro come un crescendo musicale che si arricchisce di infiniti dettagli (baguette, vetri colorati, effetti specchiati, citazioni etniche e jungle). I tacchi sono impressi con una micro scritta neutra “SR1”, essenza e simbolo di un guardaroba ideale pensato per costruirsi nel tempo, pezzo dopo pezzo. Ritorna il tacco da 6 centimetri, sottile di profilo e possente dal retro, per alzare sabot e sandali senza staccarsi dal principio di realtà del nuovo corso.
Classico eccentrico. Il focus passa dall’evening wear all’informale. È qualcosa che non conosce tempo, orari e soprattutto non risponde a regole obsolete. Funziona 24 ore su 24, si adatta a tutti i luoghi, è perfetto in ogni situazione. È un’iniezione di coraggio, di audacia e anche di leggerezza nella tradizione. Un modo di trattare il design senza forzature. In mente c’è una sola parola: disinvoltura.
I piedi restano ancorati a terra. Nei fatti e nell’immaginazione. I tacchi sono principalmente bassi e sorreggono una nuova creazione, a metà tra un mocassino e una pantofola, che vuole riscrivere l’estetica della comodità e dell’eleganza. Il principio di partenza è un modello dell’archivio storico, con linee squadrate anni Novanta, periodo glorioso per Sergio Rossi. L’intento del brand, infatti, è ristabilire un dialogo profondo e prolifico con il grande artigianato presente in azienda.
Le finiture sono in oro o argento. Le tomaie passano dal minimalismo al massimo decoro come un crescendo musicale che si arricchisce di infiniti dettagli (baguette, vetri colorati, effetti specchiati, citazioni etniche e jungle). I tacchi sono impressi con una micro scritta neutra “SR1”, essenza e simbolo di un guardaroba ideale pensato per costruirsi nel tempo, pezzo dopo pezzo. Ritorna il tacco da 6 centimetri, sottile di profilo e possente dal retro, per alzare sabot e sandali senza staccarsi dal principio di realtà del nuovo corso.
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