Dilettevole [dɪˈlaɪtfʊl]. Eleganza giocosa venata di pop, in un contesto ludico e sorprendente che ne esalta il gaudente esprit italiano. La collezione Santoni P/E 2017 tratteggia la figura di un bon viveur fuori dagli schemi: leggero, irridente e buongustaio, ama il meglio, in ogni campo, e con il meglio si diletta, gioca e diverte.
Preziosa senza preziosismi, la collezione è una tessitura sottile di raffinatezze impalpabili. Le forme si sfilano e alleggerisco, i colori si accendono. La doppia fibbia, elemento identificativo del lessico Santoni, ricorre come segno: mascherina sulle allacciate e sugli stivaletti, chiusura per frange rutilanti sulle scarpe dalla sagoma allungata, rilevo a scomparsa sulle slipper fantasmatiche.
L’intensa tattilità delle lavorazioni manuali, unita alla ricerca di forme essenziali e aerodinamiche, crea un senso di modernismo organico. Suole cucite a mano conferiscono una nuova presenza alle stringate, mentre i bicolori occhieggiano a raffinatezze d’antan, attualizzate. Le slipper mutano in espadrille, suggerendo usi en plein air e vacanzieri. Le sneaker sfoderate hanno dettagli fluo come grafismi dinamici.
Dai marroni ai blu e neri, passando per tocchi accesi di verde, azzurro e rosso, le note cromatiche sono mascoline quanto inattese. Di pregio i materiali: vitello spazzolato, coccodrillo, canguro, vitelli invecchiati con finiture lucide.
I valori di Santoni - fatti di savoir faire, gioia, ironia e la capacità di trattare il lusso con l’irriverenza che hanno solo i veri conoscitori - questa stagione sono espressi attraverso una esperienza immersiva che sollecita tutti i sensi, concepita e diretta dal critico e curatore Angelo Flaccavento. Negli eleganti interni di Palazzo Bocconi, gli spettatori troveranno un enigmatico oggetto specchiato da esplorare attraverso fori e aperture, come voyeur, scoprendo la collezione indosso a modelli. Gli icastici disegni dell’artista Antonio Pippolini arricchiscono l’happening con una vena di humor sofisticato e surreale, che prosegue nel cibo e nella scelta musicale.
Il messaggio è leggero ma pungente: il bello vero é utile, ma senza una componente di piacere libero da finalità immediate non ha nuance, perché il bello autentico è un diletto per l’occhio e per lo spirito.
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