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sabato 13 ottobre 2018

Nike e Tom Sachs presentano la Nike Mars Yard Overshoe

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Il punto di partenza per l’ispirazione legata alle Mars Yard Overshoe era semplici: nel pieno dell’inverno, i piedi diventano freddi e umidi. “Le Mars Yard Overshoe sono state soprannominate March Yard da Marzo, il mese peggiore dell'anno, perché le precipitazioni sono frequenti e i piedi si bagnano spesso", spiega l’artista Tom Sachs. Ma, in realtà, la storia è più complessa e il risultato è frutto di esperimenti e una serie interminabile di domande e risposte. Sachs impara cose nuove cimentandosi con la pratica e facendo dei tentativi. Dopo aver raggiunto la celebrità come scultore, Sachs si è imposto come artista a tutto tondo che ama lavorare con la trasparenza dei materiali e i principi alle base di come le cose funzionano.

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La sua collaborazione con Nike, sfociata nel progetto NikeCRAFT, non fa eccezione. “NIKECraft è un aggettivo”, dichiara Sachs. “Questo termine indica una combinazione di ciò che solo Nike può produrre e ciò che solo Sachs può fare in un rapporto cinquanta a cinquanta. È un'estetica della trasparenza”.

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Nike Mars Yard Overshoe
Sachs impara facendo pratica e le sue domande offrono spunti interessanti - la prima collaborazione risale al 2012 e da allora la sua esperienza nel campo delle calzature è cresciuta esponenzialmente. Lo stesso risultato si ottiene quando si tenta di superare i limiti della funzione di un determinato oggetto. Sachs, infatti, vuole sapere non solo il motivo per cui qualcosa funziona ma per quanto tempo funzionerà, il tutto con estrema curiosità. Con il suo approccio originale, l’artista può mettere in crisi il modello progettuale di Nike (Sachs ha la capacità indiscussa di individuare nuove prospettive di fronte a una sfida), ma trova sempre lo spazio per esprimere sé stesso.

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“La sfida più grande che ho superato deriva proprio da questo approccio: è facile progettare un prodotto in studio. Abbiamo il privilegio e il vantaggio di fare le cose una alla volta. Siamo come un laboratorio dell’Ottocento. Nell’ambito della collaborazione con Nike, la progettazione è finalizzata al processo di produzione”, spiega Sachs. “In qualità di artista, apprezzo immensamente ciò che Nike mi ha dato, ossia l’opportunità di ampliare il mio processo creativo e pensare che non ci sono vincoli, ma semplicemente altri modi di pensare. È stata un’esperienza preziosa”. Ad esempio, a fronte di un intenso uso quotidiano, Sachs si è reso conto che la versione iniziale delle Mars Yard non soddisfaceva le sue aspettative.

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La sua attività, iniziata quasi per caso come tester di calzature (ora in una veste più ufficiale, al punto che lo studio di Sachs è diventato il primo collaudatore urbano nella storia di Nike), è culminata con Mars Yard 2.0 nel 2017. Nel nuovo modello, la tomaia originale è stata sostituita con il Vectran®, un tessuto a rete in poliestere, e il battistrada della suola è stato invertito per garantire una resistenza maggiore all'usura urbana. Il modello Mars Yard Overshoe, l'ultimo progetto Nike sviluppato da Sachs, è un'estensione di questo processo. Il risultato è frutto dell’elaborazione delle informazioni raccolte in merito alle prestazioni della Mars Yard 2.0 in presenza di situazioni avverse. Che cosa poteva fare Sachs per migliorarne la progettazione? Per quanto concerne le condizioni meteorologiche, egli ha trasformato le avversità (un attacco di nervi causato dal raffreddore, i piedi bagnati) in un fonte di ispirazione per trovare nuovi soluzioni: ha usato la fibra Dyneema®, molto resistente e impiegata per la produzione di corde e vele per imbarcazioni. L’esperienza ha altresì permesso di diversificare le funzioni. Il collo rialzato, infatti, protegge i piedi dal freddo e dall’umidità, mentre il collo ribassato evita il surriscaldamento dei piedi negli ambienti più caldi. Questa doppia funzione è ideale per affrontare i cambi repentini di tempo che si verificano a New York nel mese di marzo, il tutto in uno stile elegante e urbano, perfetto per la settimana della moda. Infine, il motivo del battistrada è stato modificato con un motivo frastagliato nella parte superiore della suola per affrontare in tutta sicurezza le strade di New York nei rigidi mesi invernali. In linea con gli altri prodotti firmati da Sachs, le Mars Yard Overshoe combinano la semplicità dei materiali con il tocco speciale dell'artista.

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A seguito della premiere londinese dell'ultimo film di Sachs, Paradox Bullets, l'11 ottobre verrà lanciata una versione limitata della Nike Mars Yard Overshoe presso Dover Street Market di Londra. Il prodotto sarà disponibile negli store solo tramite lotteria online.  Nei prossimi mesi verrà annunciata la data di uscita globale del nuovo modello.

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domenica 11 giugno 2017

Nikelab presenta le NikeCraft Mars Yard 2.0

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Nel Maggio 2012, Nike e l’artista Tom Sachs siglano una partnership per il lancio di una scarpa progettata da Sachs con gli scienzati della NASA e realizzata come equipaggiamento high-tech che venne presentato nella mostra SPACE PROGRAM 2.0: Mars (organizzata presso la Park Avenue Armory a New York). Solo cinque anni più tardi, la scarpa NikeCraft Mars Yard viene rilanciata in versione 2.0 con un materiale rinnovato, frutto delle lunghe prove di Sachs con l’originale che ha rivelato prestazioni inattese. “Questa scarpa ha superato il test di abrasione. Ha superato il test di resistenza. Ha superato il test di piegatura. Ha superato tutti i test, ma quando abbiamo iniziato ad usarla, non era all’altezza delle nostre aspettative”, spiega Sachs. “Abbiamo usato un nuovo materiale, e ci aspettavamo di meglio”. Anche se il Vectran è più leggero e resistente dei tipici tessuti in poliestere, è soggetto a fallimento nei test sulla fatica.

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Insieme ai designer di Nike, Tom Sachs ha passato cinque anni a testare la scarpa, durante i quali ha appreso dettagli che potevano essere individuati soltanto con l’utilizzo quotidiano. Il risultato è la nuova NikeCraft Mars Yard 2.0, e la sua costruzione è indicativa dell’etica di progettazione condivisa da Sachs e Nike: lavorare per far progredire il potenziale umano, senza una linea di traguardo.

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Sulla tomaia, la NikeCraft Mars Yard 2.0 sostituisce l’originale Vectran con una rete tricot a maglia in poliestere (tessuto più traspirante che reduce i punti di surriscaldamento – non è attraente ma è pratico). Le fettucce tiranti rosse sono ora fissate con un punto croce più resistente. Sulla soletta esterna, il battistrada della SFB, originalmente protrudente per l’utilizzo nel Mars Yard ad effetto deserto è stata invertita per una calzata più regolare negli ambienti urbani. Per finire, la NikeCraft Mars Yard 2.0 prevede due plantari, rete o sughero (ideale per utilizzo senza calze).

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La scarpa è dunque il risultato di continui aggiustamenti, un filo conduttore del lavoro di Sachs. Di fatto, nulla di quello che produce Sachs è veramente mai completato. Questa premessa filosofica viene sostenuta dalla pratica della sua arte: ogni vite, orlo, punto e congiuntura rimane esposto. Questo rivela l’intenzione di Sachs di mostrare appieno il suo lavoro, non solo materialmente ma anche attraverso l’evidenziazione intellettuale di come un oggetto (Sachs divenne famoso come scultore con la riformulazione di moderne icone, ma lavora oggi con vari mezzi) è stato realizzato.

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L’interesse di Sachs per i materiali di uso comune è evidente nel modello NikeCraft Mars Yard 2.0 e nel suo predecessore. I materiali sono ampiamente utilizzati nel loro stato naturale – senza tinture – con la firma di Sachs nelle fettucce rosse e nello Swoosh.
“Ho sempre accettato i difetti. La soletta di mezzo in poliuretano naturale mostra l’usura. La scarpa palesa i segni delle sue esperienze, anche i pezzetti di linguetta che si staccano sono come briciole da analisi forense”, nota Sachs. “Le persone portano con orgoglio le loro cicatrici, questo è un altro motivo per il quale non lucidiamo i materiali – sono rivelatori. Sporcate le scarpe fino a dichiarare ‘Porto le mie scarpe. Faccio cose nella vita. Guardate le prove delle mie azioni’”. In tale spirito, la NikeCraft Mars Yard 2.0 viene lanciata assieme allo Space Camp di Sachs e Nike, un’esperienza singolare basata sulla pratica artistica di Sachs.

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Un qualsiasi giorno nello studio d’artista di Tom Sachs inizia con un forte caffè ed una serie di esercizi. Alcuni di impegno fisico importante – come flessioni e sollevamento pesi, mentre altri sono test di abilità manuale estrema, come annodamenti e disegno di righe dritte. Gli esercizi sono mirati a liberare il gruppo dalle distrazioni esterne ed a focalizzare corpo e mente sul lavoro incombente. Per i membri dello studio, si tratta della costruzione di una scultura. “Abbiamo iniziato a fare così perché ho notato che nell’invecchiare, alcune persone nello studio cominciavano a mostrare gli stessi sintomi fisici dell’usura che avevo anche io, e speravo di proteggere i giovani uomini e le giovani donne che mettono a disposizione la loro vita per il nostro lavoro – non volevo avessero mal di schiena”, dichiara Sachs, che ha iniziato a seguire i cinque esercizi essenziali di Pat Manocchia (sollevamento pesi, affondi, sollevamento alla sbarra, flessioni e addominali) nel 2005. “Il nostro space camp rafforza il corpo in modo che sia un fondamento solido per poter prendere decisioni difficili con la mente. Lo facciamo tre volte a settimana”.
Lo Space Camp di Nike e Tom Sachs porta alcuni elementi della routine di studio alla vita normale con una serie di ostacoli mentali e fisici. Mettendo alla prova mente, corpo e carattere, l’esperienza crea una routine che può essere facilmente integrata nella vita di tutti i giorni. Premiando le persone dallo spirito intrepido e cocciuto, il completamento del corso (che dura un’ora ed è progettato per essere accessibile ad ogni livello) permette un accesso anticipato all’acquisto della NikeCraft Mars Yard 2.0
Il primo Space Camp di Nike e Tom Sachs apre l’8 giugno a New York, con un ulteriore camp a Londra nello stesso mese. Ulteriori informazioni su NikeCraft.com.


Tom Sachs x Nike
 
La relazione tra Sachs e Nike si basa sull’intensa curiosità dell’artista. “Qualsiasi progetto è un’opportunità di apprendimento”, dichiara. Sachs lavora formalmente con Nike per la prima volta nel 2009, contribuendo alla mostra STAGES a favore della ricerca sul cancro. Cinque anni dopo, il brand collabora con Sachs sulla Space Camp 2.0: Mars, una mostra che esplora le richieste fisiche e di fitness del viaggio spaziale attraverso la visione singolare dell’artista. Il progetto realizza una serie di prodotti Nike innovativi, tra cui la scarpa Mars Yard, costruendo al contempo la base per un’evoluzione continuativa del suo tema centrale.