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mercoledì 10 settembre 2014
mercoledì 9 ottobre 2013
Milano Fashion Week P/E 2014: Chicca Lualdi Bee Queen
Il bianco come colore leading della stagione PE 2014 di Chicca Lualdi; generalmente espressione di purezza e delicatezza ma qui proposto come elemento di forza in tutta la sua capacità di riflerrere e catturare luce... La luce della femminilità e della modernità in un concetto di moda che rifugge l’overdressed, l’overembellishment, l’overcolored. Nel concept della collezione una moda immediata e sofisticata, femminile ma contemporanea, sexy ma delicata.
Un moderna “grazia femminile” basata sull’equilibrio di gusto e contemporaneità.
Un donna confident ma non aggeressiva, decisa ma non sfrontata, con abbastanza carattere per seguire e scegliere di vestire messaggi non troppo scontati o uniformarsi a stereotipi imposti . Una donna che non cerca di stupire con la stravaganza a tutti i costi ma di colpire per classe e sobrietà.
Purezza delle linee e dei volumi, precisi ma addolciti da un tocco di morbidezza nelle linee delle maniche e nelle delicate balze, che ingentiliscono abitini o i volumi di piccoli caban.
La texture a rete, dettaglio di vezzo e moderno accenno di femminiltà per un effetto di giochi di trasperenze e geometrie. Tessuti tecnici alternati all’organza e all’habutai di seta o al Mikado stampato - una stampa che gioca sul sottile equilibrio di linee e intarsi di colore sfalsati, il cui pattern si ripropone in ricami che richiamano lo stesso sottile gioco di linee che si rincorrono per poi interrompersi.
In un momento di espressione della moda dove tutto ciò che è stravaganza fa clamore, CHICCA LUALDI BEEQUEEN hala forza di proporsi come riscoperta del sobrio, di linee pure e semplici, valorizzate da fit e materia, come espressione di un gioco di equilibrio piuttosto che di contrasti. Una visione di femminilità non ostentata ma moderna e sofisicata dove c’è spazio e coraggio per una gentile pacatezza ed eleganza fatta di educazione, self confidence e amore per ciò che non è “loud”.
Ispiarata ad una moderna Maria Callas: ”Troppo fiera, troppa fragile, ma divina”.
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venerdì 4 ottobre 2013
Milano Fashion Week P/E 2014: Emporio Armani
Visioni incantate, sospese, di giardini all’inizio del mondo, dove specchi d’acqua calmi o increspati riflettono ombre di piante, fiori, nuvole.
Una natura leggendaria reinterpretata nei colori, dove le forme elementari rimandano a una simbolica contemporaneità. Tra realismo e astrazione, Emporio Armani sceglie la suggestione di un futuro in cui il mondo verde si riflette nel rigore dell’alta tecnologia.
Un orizzonte di azzurri luminosi, grigi azzurrati, rosa alba, stampe fiorite in un verde di foglie e nei toni intensi delle corolle tropicali. Fantasie diverse di fiori accostate a microsegnali minimal neri, come geometrie ridotte alla pura essenza.
Una natura leggendaria reinterpretata nei colori, dove le forme elementari rimandano a una simbolica contemporaneità. Tra realismo e astrazione, Emporio Armani sceglie la suggestione di un futuro in cui il mondo verde si riflette nel rigore dell’alta tecnologia.
Un orizzonte di azzurri luminosi, grigi azzurrati, rosa alba, stampe fiorite in un verde di foglie e nei toni intensi delle corolle tropicali. Fantasie diverse di fiori accostate a microsegnali minimal neri, come geometrie ridotte alla pura essenza.
La leggerezza di tessuti e materiali costruisce forme sottili per donne di apparente fragilità. Le giacche sono morbide e fluide, a volte realizzate in tessuto tecnico, dalla linea asciutta e impeccabile grazie alle termosaldature che, sostituendo le cuciture, ne accentuano la pulizia interna. Nella versione guru sono abbinate a pantaloni dal bacino piccolo a doppia pince baciata e gambe che si allargano verso il fondo, fermandosi sopra la caviglia. Sorprendenti i sandali a motivi floreali e i leggings, leggerissimi, che rivestono la pelle come un tatuaggio e completano sempre abiti e gonne, simili a una pennellata ininterrotta che allunga la figura.
L’effetto fiore è ricostruito anche con plissé, sbiechi, movimenti di tessuto, nervature cangianti, intarsi sulle giacche di pelle traforata. A volte anche soltanto con il tocco di una pochette a forma di piccola ninfea affacciata al taschino della giacca guru. Uno spolverìo di cristalli sul tulle illumina il giardino di notte, dove abiti scorrono liquidi sul corpo, accentuando una felice naturalezza.
L’effetto fiore è ricostruito anche con plissé, sbiechi, movimenti di tessuto, nervature cangianti, intarsi sulle giacche di pelle traforata. A volte anche soltanto con il tocco di una pochette a forma di piccola ninfea affacciata al taschino della giacca guru. Uno spolverìo di cristalli sul tulle illumina il giardino di notte, dove abiti scorrono liquidi sul corpo, accentuando una felice naturalezza.
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