Nel 1982 il regista Godfrey Reggio ha diretto il lm sperimentale, primo di una trilogia, “Koyaanisqatsi: Life Out of Balance”, con le musiche composte da Philip Glass e la fotograa di Ron Fricke. Qualche anno dopo, nel 1998 il regista svedese Jonas Akerlund trae ispirazione dal documentario di Reggio per l’acclamatissimo video di Madonna, “Ray of Light”. Koyaanisqatsi (koja:nis’katsi) è una parola della lingua amerinda Hopi che denisce una “vita in disintegrazione, in tumulto” o ancora “vita squilibrata”. Il presso koyaanissta a signicare corrotto o caotico e la parola qatsi signica vita, esistenza. La traduzione letterale è quindi “vita caotica”, “condizione che richiede un altro stile di vita”.
La dichiarazione d'indipendenza americana afferma: "tutti gli uomini sono stati creati uguali con il diritto alla vita, alla libertà e al perseguimento della felicità". Il principio del "sogno americano" non è solo un principio nazionale, è un'idea globale di miglioramento, così come aermato da James Truslow Adams nel 1931: "la vita dovrebbe essere più bella, ricca e piena per tutti, con opportunità per ciascuno in base alle proprie abilità e capacità di ottenere risultati, a prescindere da classe sociale e condizioni di nascita".
Per la collezione P/E 2017 di L72, il designer Lee Wood ha tratto ispirazione dal lm e dal mondo odierno in cui viviamo. Pertanto Koyaanisqatsi diventa una pungente metafora per descrivere il cosiddetto “American Dream”.
In perfetta sintonia con lo spirito di L72, lo stilista ha guardato verso gli anni ’50, osservando l’immaginario pubblicitario, il sorgere di un mondo commerciale che oggi è diventato così caotico e sempre più sconcertante.
Per narrare questa “vita caotica”, l’artista Roberto Amoroso ha sviluppato un intreccio graco di icone delle réclame italiane degli anni ’50 con simbolismi tratti dalla attuale ossessione ai social media.
Bianco deciso, nero petrolio, allarme rosso, beige tipico del turista americano e rosa tenue sono I colori della stagione, tonalità che sottolineano un messaggio gracamente denito. I tessuti sono semplici: cotone, seta e viscosa. A volte stampati per simulare trame di tessuto, quasi a sottolineare un’idea di realtà virtuale, a volte laminati, con un occhio alla NASA e all’esercito americano, ancor meglio descritti attraverso l’applicazione di toppe rivisitate attraverso materiali tecnologici, micro iniezione o stampi in silicone. L’utilizzo di denim bianco e nero rimanda al mondo del lavoro. I ricami ricreano momenti graci preziosi, con l’utilizzo di materiali e texture dierenti, rigorosamente cuciti a mano su delicate organze di seta, esprimono il sottile equilibrio tra potere e fragilità.
Attraverso il ranato mix di forme e materiali, la nuova collezione L72 esprime parallelismi tra passato e presente, impone la volontà di rallentare le situazioni, di dedicare un momento alla riessione per contemplare l'attuale stato globale: koyaanisqatsi.
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