Next Stop, Greenwich Village (1976), un racconto semi-autobiografico del regista Paul Mazursky sulla sua vita di attore nella New York degli anni '50.
Mercoledì 7 giugno ha avuto inizio la nuova edizione di Film Series: The Beats and The Vanities, una raccolta di pellicole che si ispira alla mostra fotografica di Larry Fink attualmente allestita presso l’Armani/Silos.
La rassegna prende il via in concomitanza con Milano Photo Week, l’iniziativa promossa dal Comune di Milano interamente dedicata al mondo della fotografia.
Giorgio Armani ha invitato il grande fotografo a selezionare le sei pellicole che saranno proiettate nei suoi spazi.
La rassegna prende il via in concomitanza con Milano Photo Week, l’iniziativa promossa dal Comune di Milano interamente dedicata al mondo della fotografia.
Giorgio Armani ha invitato il grande fotografo a selezionare le sei pellicole che saranno proiettate nei suoi spazi.
Fink ha scelto alcuni titoli classici, ma anche d’avanguardia, che riflettono lo spirito di entrambe le opere in mostra. Per The Beats, ha voluto Shadows (1959) di John Cassavetes, uno sguardo provocatorio sui rapporti interraziali a New York; Next Stop, Greenwich Village (1976), un racconto semi-autobiografico del regista Paul Mazursky sulla sua vita di attore nella New York degli anni '50; On the Road (2012), con Garrett Hedlund, Sam Riley e Kristen Stewart, in una versione cinematografica del leggendario romanzo di Jack Kerouac. Per The Vanities, il classico Sunset Boulevard (1950) di Billy Wilder, la celebre rappresentazione di uno degli aspetti più cupi della fama di Hollywood; A Star is Born di George Cukor (1954) con un’incantevole Judy Garland; Somewhere (2010) di Sofia Coppola, un ritratto della superficialità e frivolezza che si celano dietro la facciata tutta glamour di Hollywood.