Questa collezione è la storia di una ninfa, di una ninfa dell’acqua. Queste divinità della natura, dall'aspetto di giovani fanciulle erano dispensatrici di fertilità e vita, si incaricavano di far prosperare le piante e gli animali; provvedevano a non far mancare l'acqua, facevano maturare i frutti.
Erano immaginate come genî femminili, vergini o giovani donne, alberganti nei ruscelli, nei fiumi, nei laghi, oppure negli alberi delle selve o nelle grotte dei monti e personificanti, in certo modo, la vita della natura nell'elemento vegetale e nelle acque scorrenti sulla superficie della terra.
Le sovrapposizioni di organze sono l’abito di queste dee dell’acqua. Le stampe plastiche richiamano il legame con lo specchio d’acqua. La costruzione delle forme si sposa con la natura.