Rileggere la mascolinità abbandonando i limiti imposti dagli stereotipi culturali e dalle incrostazioni secolari del maschilismo. Analizzare con uno sguardo pulito l'erotismo naturale dell’uomo e l'ambiguità che nasce dalla complicità maschile, per liberare entrambe le espressioni dalle trappole del cameratismo. Abbracciare la ricerca di un nuovo percorso per raccontare le scelte estetiche di un uomo nuovo. Senza teorie prefissate e senza codici. La collezione Uomo autunno/inverno 2019 di N21 è la costruzione di un guardaroba maschile che si compie senza preconcetti.
«Per troppi anni la moda maschile si è lasciata imprigionare nei generi e nelle tendenze, dal datato formale al più recente sportswear. Ho pensato che sia arrivato il momento non solamente di mescolare i riferimenti ma di costruire un tipo di abbigliamento che si possa sottrarre alle classificazioni, proprio come nella vita di tutti i giorni fanno gli uomini delle nuove generazioni, dai millennials a quelli delle generazioni successive. Sono convinto che senza i limiti che dalla cultura stereotipata si trasferiscono nel guardaroba, l'uomo sia più capace non solo di capire se stesso ma anche il mondo che lo circonda, compreso il cambiamento forte e decisivo dell’universo femminile», dice Alessandro Dell'Acqua direttore creativo di N21.
«Per troppi anni la moda maschile si è lasciata imprigionare nei generi e nelle tendenze, dal datato formale al più recente sportswear. Ho pensato che sia arrivato il momento non solamente di mescolare i riferimenti ma di costruire un tipo di abbigliamento che si possa sottrarre alle classificazioni, proprio come nella vita di tutti i giorni fanno gli uomini delle nuove generazioni, dai millennials a quelli delle generazioni successive. Sono convinto che senza i limiti che dalla cultura stereotipata si trasferiscono nel guardaroba, l'uomo sia più capace non solo di capire se stesso ma anche il mondo che lo circonda, compreso il cambiamento forte e decisivo dell’universo femminile», dice Alessandro Dell'Acqua direttore creativo di N21.
EROTISMO È l’atmosfera sfuggente di un mondo fatto di segnali più che di appariscenze. Non sono i muscoli ma le giacche tailoring che coprono le scollature profonde di una doppia canottiera, i maglioni scollati sovrapposti e quelli lavorati a trecce ma con un punto largo che li rende trasparenti. Oppure sono le doppie maniche in jersey che escono da quelle di un maglione in lana e i piccoli cardigan in lana agugliata con lo chiffon che assumono una forma boxing e leggermente rigida ma hanno la morbidezza del cashmere. E ancora, è un racconto che arriva dai pantaloni, dai cappotti e dalle camicie in popeline vetrificato che mima la pelle, dal montgomery in pelle all'esterno e neoprene all'interno, dalle righe delle coperte che formano giubbotti e cappotti, dai caban blu con le spalle sottili, dalle cravatte in sottilissimo kid mohair, dalle camicie con il piping a contrasto, dagli stivaletti con la doppia zip e dai boots allacciati e zippati sui due lati.
AMBIGUITÀ Non è un gioco sull’identità ma la declinazione di un attributo fondamentale della sensibilità maschile che non si traduce nel cameratismo stereotipato ma si sviluppa in scelte estetiche. Che sono evidenti nei cappotti in radzmir lucido, nei bomber che attraverso un gioco di zip sul davanti e sul dietro aumentano il volume scendendo sulle spalle e lasciando libero il busto, nei tuxedo in pizzo nero che hanno la doppia scelta di sovrapporsi alla camicia in pizzo bicolore nero e blu o alla polo in pelle, nei cappotti in pizzo nero e in quelli fake fur leopardati, nei pantaloni formali ma in gabardine diagonale, nei parka oversize lucidi e imbottiti in montone.
«Un viaggio maschile in un guardaroba rifondato», conclude Alessandro Dell'Acqua. Fatto con la decisione cromatica del nero, del grigio e del blu accesi a tratti da sporadici lampi di rosso, di verde e di cammello. Accompagnato da sacche marinare, shopper e tote bag in popelin vetrificato, in nappa e in vernice, con il logo stampato o, novità di stagione, con il logo jacquard.
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