Per il suo debutto alla NY fashion week, Philipp Plein celebra lo spirito autentico di questa città.
Il tutto ha inizio con una performance dell’artista di Brooklyn Nas nel cuore della New York Public Library: una vera e propria lettera d’amore dedicata alla città che per la prima volta ospita la sua sfilata.
In una metropoli dall’animo cosmopolita, in cui confluiscono cittadini di tutto il mondo, il quartiere è l’elemento che rende New York davvero casa. Dal Bronx a Chelsea, dal Queens all’Upper East Side, i quartieri aiutano a formare il carattere e la personalità.
L’espressione ‘Neighborhood Kings’ è celebrata all’interno della collezione; ogni individuo, indipendentemente dalla sua provenienza è “re” del proprio quartiere.
I The Kills suonano live mentre un variegato casting di modelli e modelle calca la passerella: tra questi Sofia Richie e Jeremy Meeks, il fotografo Sebastian Faena, l’artista/graffitaro Alec Monopoly, il giocatore dei Patriots Danny Amendola e i rapper Young Thug, Desiigner e Fetty Wap.
Non ci sono barriere: la musica, lo stile, la razza, il genere sono tutti racchiusi in un unico mix. Non c’è distinzione tra uomo e donna: le ragazze indossano t-shirt maschili e felpe; mentre i ragazzi scelgono giacce femminili e addirittura abiti.
Non esiste distinzione tra streetwear and couture: abiti da sera decorati, indossati con bomber; pellicce di visone abbinate a felpe; sneakers e stivali in cincillà.
Questa gang newyorkese è libera di esprimere se stessa e la sua forza risiede proprio nell’individualità e al contempo nelle differenze che la contraddistinguono.
Ad un esame piü attento si notano le stampe e le toppe che raccontano l’animo newyorkese.
Il simbolo del dollaro sulle giacche in pelliccia e la Statua della Libertà e dell`FBI (‘Fashion Beyond Imagination’) decorano le felpe e i bomber; mentre giacce metalliche e borchiate in pitone diventano la nuova uniforme urbana.
Come le leggende dell’hip pop 2 Live Crew proclamavano negli anni ’90 con la loro canzone di protesta Banned in the USA, sembra ovvio che New York abbia bisogno di un Empire State of Plein.
Il tutto ha inizio con una performance dell’artista di Brooklyn Nas nel cuore della New York Public Library: una vera e propria lettera d’amore dedicata alla città che per la prima volta ospita la sua sfilata.
In una metropoli dall’animo cosmopolita, in cui confluiscono cittadini di tutto il mondo, il quartiere è l’elemento che rende New York davvero casa. Dal Bronx a Chelsea, dal Queens all’Upper East Side, i quartieri aiutano a formare il carattere e la personalità.
L’espressione ‘Neighborhood Kings’ è celebrata all’interno della collezione; ogni individuo, indipendentemente dalla sua provenienza è “re” del proprio quartiere.
I The Kills suonano live mentre un variegato casting di modelli e modelle calca la passerella: tra questi Sofia Richie e Jeremy Meeks, il fotografo Sebastian Faena, l’artista/graffitaro Alec Monopoly, il giocatore dei Patriots Danny Amendola e i rapper Young Thug, Desiigner e Fetty Wap.
Non ci sono barriere: la musica, lo stile, la razza, il genere sono tutti racchiusi in un unico mix. Non c’è distinzione tra uomo e donna: le ragazze indossano t-shirt maschili e felpe; mentre i ragazzi scelgono giacce femminili e addirittura abiti.
Non esiste distinzione tra streetwear and couture: abiti da sera decorati, indossati con bomber; pellicce di visone abbinate a felpe; sneakers e stivali in cincillà.
Questa gang newyorkese è libera di esprimere se stessa e la sua forza risiede proprio nell’individualità e al contempo nelle differenze che la contraddistinguono.
Ad un esame piü attento si notano le stampe e le toppe che raccontano l’animo newyorkese.
Il simbolo del dollaro sulle giacche in pelliccia e la Statua della Libertà e dell`FBI (‘Fashion Beyond Imagination’) decorano le felpe e i bomber; mentre giacce metalliche e borchiate in pitone diventano la nuova uniforme urbana.
Come le leggende dell’hip pop 2 Live Crew proclamavano negli anni ’90 con la loro canzone di protesta Banned in the USA, sembra ovvio che New York abbia bisogno di un Empire State of Plein.
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