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martedì 13 agosto 2013

Mademoiselle C. Il documentario su Carine Roitfield


Sono apparse, finalmente, le prime immagini del documentario su Carine Roitfield, Mademoiselle C. Fabien Constant, regista del film, ha seguito la fashion editor per diversi mesi, dopo la sua uscita da Vogue Francia fino alla nascita della sua nuova rivista, CR Fashion Book. Oltre alle immagini, lo spettatore ha l’opportunità di scoprire questa imprevedibile e provocante personalità, ormai punto di riferimento nel mondo della moda. L’editor non esita a confidarsi sulla la sua carriera e le scelte professionali. Ci rivela anche un po' della sua vita personale, come quando annuncia di essere divenuta nonna a Donatella Versace (la figlia, Julia Restoin Roitfeld, ha dato alla luce durante le riprese). Questo documentario, la cui uscita è prevista per il 16 ottobre, è una vera e propria incursione nel mondo di Carine Roitfeld.


Carine Roitfield è il redattore del proprio magazine, CR Fashion Book, un ibrido tra libro e rivista. La prima edizione, pubblicata nel settembre 2012, è stato ben accolto dal mondo della moda. Designer e fotografi sono pieni di lodi per la Francese. Persona rispettata, a volte autoritaria – il video anteprima si apre con sei fermi "no", tutti consecutivi - è in grado di imporre la sua visione della moda. Come The September Issue, il documentario su Anna Wintour nel 2009, Mademoiselle C svela uno dei personaggi più influenti del mondo della moda.


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martedì 14 agosto 2012

Honoring the 120th Anniversary: Anna Wintour Shares Her Vogue Story

Vogue,  July 15, 1928

Vogue,  July 1, 1930
Swimmers
Vogue, September 15, 1939
Manboochers corset

Vogue, May 1, 1947
One of Irving Penn's most famous tableaux, often referred to as "The Twelve Beauties." At this sitting Penn first fell in love with wife-to-be Lisa Fonssagrivers, sixth from left


Vogue, June 1, 1948
Cecil Beaton's iconic image of Charles James ball gowns, photographed in the salon of French & Co., New York


Vogue, March 1, 1965
Sir Winston Churchill

 Vogue, March 1984
British playwright Tom Stoppard

Vogue, November 1988
Anna Wintour's first cover

Vogue, May 1989
This image ran with an article on food phobias by Jeffrey Steingarten


 Vogue, December 1989
Naomi Campbell with Mike Tyson and Don King


Vogue, August 1990
This Penn image illustrated an article on a smoky, sultry, Cleopatra-inspired beauty look

Vogue, September 1990
Designer Konstantin Goncharov, his wife, model/actress Irina Kuksenalte, and model Christy Turlington in Leningrad


Vogue, June 1991
The rhino mouse, a star player in a great skin-care discovery in the 1990s

Vogue, October 1991
Karl Lagerfeld's "city ballerinas" shot in Paris

Source: Vogue America

venerdì 10 agosto 2012

Isabella Blow


Era l'editrice di un magazine inglese e un'icona internazionale di stile. Musa dello stilista di cappelli Philip Treacy, ha scoperto vari talenti nel mondo della moda come le modelle Stella Tennant, Sophie Dahl e lo stilista Alexander McQueen.
 Nata a Londra il 19 novembre del 1958 sotto il nome di Isabella Delves Broughton primogenita del militare Sir Evelyn Delves Broughton e dell'avvocato Helen Mary Shore, i quali si separarono nel 1972 quando lei aveva 14 anni per divorziare definitivamente nel '74. Isabella aveva due sorelle Julia e Lavinia e un fratello John che morì annegato a soli due anni. Studiò alla Heathfield School,(attualmente St Mary's School), in seguito intraprese gli studi da segretaria e dopo il diploma lavorò da precaria.
La Blow si trasferì a New York nel 1979 per studiare Arte cinese alla Columbia University dividendo un appartamento con l'attrice Catherine Oxenberg. Un anno dopo, lasciò l'università per trasferirsi in Texas dove lavorò con Guy Laroche. Nel 1981 sposò il suo primo marito Nicholas Taylor, con il quale divorziò nell'83 e fu presentata alla direttrice dell'edizione americana di Vogue: Anna Wintour. Fu inizialmente assunta come sua assistente ma non molto tempo dopo diventò l'assistente di Andre Leon Talley, attualmente redattore capo di Vogue. Mentre lavorava a New York strinse amicizia con Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Nel 1986, Isabella tornò a Londra per lavorare con Micheal Roberts, allora fashion director delle riviste Tatler e Sunday times Style. Nel 1989, sposò il suo secondo marito, l'Art Dealer(mediatore commerciale) Detmar Blow, nella cattedrale di Gloucester, sfoggiando un'acconciatura di Philip Treacy e da lì nacque una famosa amicizia oltre che una grande collaborazione sul lavoro nel campo della moda. Notato il talento di Philip Treacy la Blow lo fece trasferire nel suo appartamento a Londra, dove lavorò alla sua collezione. Presto iniziò ad indossare i cappelli da lui creati, rendendoli parte del suo stile scoppiettante. Nel 2002 in un'intervista con Tamis Blanchard, dichiarò che indossava cappelli stravaganti per una ragione pratica: ..per tenere chiunque lontano da lei. La gente dice: posso baciarti? E io rispondo no, grazie mille. Questo è il motivo per cui ho messo il cappello arrivederci. Non voglio essere baciata da chiunque ma solo dalle persone che amo. Isabella aveva un talento naturale per la moda e buone idee per i futuri trend. Scoprì inoltre Alexander McQueen e acquistò la sua prima collezione per intero per 5,000 sterline, pagandola in rate settimanali da 100 dollari. Dopo aver conosciuto Sophie Dahl, la Blow la definì come una: grande bambola con il cervello e la rese famosa lanciando la sua carriera. Nel 2002 diventò la protagonista di una mostra, una serie di schizzi e fotografie che la raffiguravano mentre indossava i cappelli disegnati da Treacy. Nel 2005 si buttò in un progetto insieme all'artista Matthieu Laurette, commissionato e fatto produrre alla Frieze Project 2005, questo consisteva in una guida giornaliera della Frieze art Fair diretta dalla Blow e dagli esperti internazionali di moda come Peter Saville, Kira Joliffe e Bay Garnett. Poco prima della sua morte, fu direttrice creativa e stylist di una serie di libri sulla bellezza nel mondo Arabo, i libri furono prodotti dall'imprenditore di moda kuwaitiano Sheikh Majed al-Sabah. La Blow fu esclusa dal progetto per ragioni sconosciute e tentò di suicidarsi.
Verso la fine della sua vita, Isabella Blow si ammalò gravemente di depressione, l'amica: Daphne Guinness disse: Lei era arrabbiata con McQueen (Alexander) perché non l'aveva aspettata prima di vendere il suo marchio a Gucci. Quando iniziarono le trattative di vendita, si era persa per strada. Tutti gli altri ebbero un contratto e lei ricevette un vestito gratis. Secondo un'intervista con Tamis Blanchard del 2002 fu la Blow a negoziare il contratto con il quale Gucci avrebbe acquistato l'etichetta McQueen. Era inoltre angustiata dai problemi economici (fu diseredata dal padre nel 1994) e dalla sterilità. Nella speranza di avere un bambino, la Blow e il marito provarono per otto volte senza successo una fecondazione in vitro. Dopo la separazione dal marito nel 2004 alla Blow fu diagnosticato un disturbo bipolare per il quale fu sottoposta a delle sedute di elettroshock, per un po' il trattamento sembrò funzionare e dopo 18 mesi di separazione Isabella e Detmar Blow tornarono insieme ma alla donna fu diagnosticato un tumore alle ovaie. Depressa per il calo che aveva subito la sua carriera e per il cancro da cui era affetta, la Blow tentò il suicidio assumendo una dose eccessiva di sonniferi. Alla fine dell'anno, cercò nuovamente di suicidarsi saltando dall'Hammersmith Flyover, e si ruppe entrambe le caviglie. Il 7 maggio del 2007 dopo molti altri tentativi di togliersi la vita morì avvelenata da un erbicida a Gloucester in Inghilterra.

Source: Wikipedia





 with Alexander McQueen












Photos from Internet