La direzione artistica di Ron Gilad per Danese Milano inaugurata lo scorso anno con una collezione di oggetti per la casa e l’ufficio continua e si estende nel 2018 declinando in chiave contemporanea l’identità di questa storica azienda. La carica poetica, il gioco linguistico, la raffinatezza dei materiali esprimono lo spirito del tempo con forme e intuizioni. Ron Gilad ha interpretato la volontà di Danese Milano di consolidare il suo catalogo nel settore del contract aumentando la versatilità dei nuovi prodotti e la loro applicazione in diversi contesti d’uso.
I progetti del 2018 sono punteggiature per interni, oggetti vitali e ironici, protesi analogiche che sprigionano umanità, qualità e servizio ma soprattutto traducono l’osservazione della realtà con la risposta a un bisogno solo apparentemente residuale. Per affrontare questa sfida Gilad ha invitato Michele De Lucchi e Richard Hutten che con lui condividono una straordinaria capacità di sintesi tra mondi. I tre autori infatti si muovono liberamente tra industria e sperimentazione visiva, grande serie e piccola produzione. Sono designer che nell’atto del progettare assecondano un’interazione con l’utente all’insegna della gioia, dell’ironia, dell’intelligenza e della qualità. Tra le novità del 2018 anche una lampada (Ina - 2007) disegnata da Carlotta de Bevilacqua che aggiunge un progetto intimo e tecnologico dove la luce è strumento, funzione e personalità.
Nei giorni del Salone del Mobile, negli spazi di Villa Danese, quartier generale di Danese Milano, Ron Gilad allestisce una mostra che racconta il processo creativo che ha generato i nuovi prodotti. L’installazione esalta il ruolo della storia passata e recente dell’azienda come punto di partenza per nuovi approdi.
I progetti del 2018 sono punteggiature per interni, oggetti vitali e ironici, protesi analogiche che sprigionano umanità, qualità e servizio ma soprattutto traducono l’osservazione della realtà con la risposta a un bisogno solo apparentemente residuale. Per affrontare questa sfida Gilad ha invitato Michele De Lucchi e Richard Hutten che con lui condividono una straordinaria capacità di sintesi tra mondi. I tre autori infatti si muovono liberamente tra industria e sperimentazione visiva, grande serie e piccola produzione. Sono designer che nell’atto del progettare assecondano un’interazione con l’utente all’insegna della gioia, dell’ironia, dell’intelligenza e della qualità. Tra le novità del 2018 anche una lampada (Ina - 2007) disegnata da Carlotta de Bevilacqua che aggiunge un progetto intimo e tecnologico dove la luce è strumento, funzione e personalità.
Nei giorni del Salone del Mobile, negli spazi di Villa Danese, quartier generale di Danese Milano, Ron Gilad allestisce una mostra che racconta il processo creativo che ha generato i nuovi prodotti. L’installazione esalta il ruolo della storia passata e recente dell’azienda come punto di partenza per nuovi approdi.
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