Rigenerazione. La nuova collezione Marni posa uno sguardo ponderoso sul passato, riportandolo con sicurezza nel presente. Il Museo Marino Marini, sede della sfilata, contrappone senza soluzione di continuità elementi esistenti e nuovi interventi architettonici, così è la collezione. Forme pulite si accendono nella scelta di materiali tattili, nel gioco deciso di colori e texture, che suggeriscono una idea di easy elegance.
Pelliccia, maglia, tailoring si mescolano in sofisticate espressioni di personalità. Top zippati indossati su camicie stampate e pantaloni da sci suggeriscono dinamismo. I cappotti senza collo hanno la facilità di un cardigan e l'intimità di una vestaglia, mentre i modelli doppiopetto hanno ampiezze accoglienti.
La formalità è letta da una angolazione off: check non coordinati, abiti spezzati, camicie tinta unita con cravatte di maglia. Le giacche sono compatte, dalle abbottonature alte, mentre i pantaloni si allargano al fondo, o cadono dritti. L'interno dei capi e i loro dettagli sono studiati e sorprendenti come gli esterni: fodere delle tasche colorate, nastrature a contrasto, abbottonature nascoste.
La pelliccia è una presenza costante e varia: alpaca sull'outerwear, lunghi gilet di montone chiusi da automatici indossati sopra gli abiti, cappotti cardigan di capra accoppiata, sciarpe di alpaca decolorata o astrakan.
Le maglie hanno linee boxy e consistenze domestiche.
La palette dei colori è terrosa e profonda: toni del marrone, blu, grigio, nero sono accentati con lampi di rosso, giallo, carne. Le stampe sono fiori pittorici. I tessuti sono preziosi e fermi, con l'accento su texture dense: flanella ritorta, tweed, lino-lana, double di angora-cashmere, gabardine di lana, camoscio accoppiato.
Il tono progressivo della collezione prosegue negli accessori. Boot zippati e derby robuste hanno tacchi "riparati", punte tagliate di gomma danno alle sneaker un tono old school. Zaini di pelliccia e borse grembiule di lana completano i look.
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