Una storia di fogli. Ci sono quelli di carta ingialliti dal tempo e fortunosamente ritrovati in uno scomparto segreto della libreria: un tesoro di disegni e appunti firmati da Gigliola Curiel dagli anni Quaranta in poi. Poi ci sono i fogli di chiffon, tulle oppure seta virtuosamente assemblati uno sull’altro in sartoria per creare volumi, strati di colore, tocchi di poesia. Nasce così un’alta moda senza precedenti perfino nella mistica dell’atelier: una vera e propria scatola del tempo che contiene passato, presente e futuro.
Si comincia dall’omaggio all’incredibile signora di Trieste che nel ‘47 arriva a Milano, apre una prima sartoria in via Durini e nel giro di tre anni si ritrova con 128 lavoranti a tempo pieno. Confrontando gli schizzi ritrovati in casa con il ricchissimo materiale d’archivio, la figlia Raffaella detta Lella e la nipote Gigliola detta Gil sono riuscite a ricostruire autentici capolavori come l’abito “TAGLIATELLE”
con 21 striscioline di tessuto lunghe fino ai piedi cucite, rivoltate e poi appoggiate sul bordo in sbieco nell’incavo della schiena di un sublime modello da sera in cady nero del 1960. Stesso esercizio di stile su uno spettacolare completo presentato nel 1950 a Palazzo Grassi: abito e cappotto da gran sera in lana e seta jacquard color AURORA con incrostazioni di rose magistralmente piazzate nei cinque pannelli che compongono il paltò. Per un vestito corto con incorporata una collana in minuscole perle di vetro ci vogliono oltre 100 metri di chiffon: MILLEFOGLIE rosa, fucsia, turchese, bluette, viola, rosso, giallo fresia.
con 21 striscioline di tessuto lunghe fino ai piedi cucite, rivoltate e poi appoggiate sul bordo in sbieco nell’incavo della schiena di un sublime modello da sera in cady nero del 1960. Stesso esercizio di stile su uno spettacolare completo presentato nel 1950 a Palazzo Grassi: abito e cappotto da gran sera in lana e seta jacquard color AURORA con incrostazioni di rose magistralmente piazzate nei cinque pannelli che compongono il paltò. Per un vestito corto con incorporata una collana in minuscole perle di vetro ci vogliono oltre 100 metri di chiffon: MILLEFOGLIE rosa, fucsia, turchese, bluette, viola, rosso, giallo fresia.
Nella REDINGOTE di faille rosso ci sono invece 10 cannoni fatti ad ombrello che rendono il passo regale e danzante. Sotto abito rosso a pieghe verdi in organza jacquard: un gioco cromatico da alta sartoria. L’apoteosi di asimmetrie e sovrapposizioni arriva con il vestito lungo in chiffon SMERALDO: 18 metri di velo impalpabile tagliato in sbieco, drappeggiato e doppiato fino a formare un’indimenticabile gonna a forma di calla asimmetrica. Unico nel suo genere il modello GIGLIOLA con 47 metri di chiffon rosso e rosa drappeggiati in sbieco sul corpo.
Non mancano poi i pantaloni a portafoglio bluette sotto la giacca evasè di organza ricamata in punto tessitura nella stessa tinta, il classico CURIELLINO con plissè a portafoglio e giacca trapuntata a ricami degradè per non parlare dell’abito GIALLO RANUNCOLO a pieghe di mikado drappeggiate e poi decorate con un rilievo di foglie ricamate.
In tutto sono 25 pezzi d’autore che raccontano la storia di una famiglia matrilineare. Ortensia, Gigliola, Raffaella, un’altra Gigliola e ora sua figlia Ortensia. Ce ne vogliono di fogli per scrivere questa storia di donne eleganti che lavorano per l’eleganza delle donne.