mercoledì 24 giugno 2020

Nelle wunderkammer di Palazzo Avino


Rosa e ineffabile, Palazzo Avino sfugge alle definizioni. È un caleidoscopio. Ogni occhio, un percorso. Ogni persona, una esperienza. Ogni viaggio, un miraggio.A Ravello, arroccato su un promontorio della costiera amalfitana con vista sul mar Tirreno, in ogni camera sollecita infiniti racconti. Il servizio, qui, è ritagliato ad personam. Sono gli ambienti a suggerirlo. Ciascuna camera è un luogo di quiete e raccoglimento. Una finestra aperta, con il suo scorcio unico: sul mare e sul cielo, sovente annullati in una sola linea; su uno spettacolo della natura nel quale l’occhio, sedotto dal colore, chiede il silenzio. Ilrosa degli esterni lascia il passo, in interni, al bianco che illumina, invade, riempie di luce. É un bianco punteggiato di colori che a loro volta rimandano all’esterno, in un gioco di sguardi e di incroci che è un dialogo mai interrotto tra il locus e il genius loci.



Il palazzo rosa è poroso: aperto da quarantatre finestre private che guardano fuori e invitano a guardar dentro. Ogni stanza -dieci le suite -è diversa dall’altra, come ogni visitatore lo è. Palazzo Avino è un palazzo, rosa, non un albergo. Questo fa la differenza: non si cerca lo standard, ma l’unicum. Le camere e le suites sono una tessitura di richiami al territorio: le ceramiche vietresi, la pittura bianca a calce, antica tecnica; le finestre ad arco, moresche. Il passato è contestualizzato nel presente. La storia riecheggia nei mobili, di antiquariato italiani come francesi.La stagione 2020, ormai alle porte, arricchisce la narrazione con sette nuovi capitoli: una capsule collection di sette stanze, firmata da Cristina Celestino, già autrice degli spazi color cipria di The Pink Closet. Il progetto d’interni coinvolge alcuni tra gli ambienti più importanti, tra cui la suite Belvedere, con terrazzo affacciato sul mare e piscina privata.Tra alcove morbide, colori che richiamano il mare e dettagli preziosi, le camere accentuano l’idea di wunderkammer che sollecitano tutti i sensi, da godere con gli occhi e scoprire con le mani, in un racconto fatto di materie, texture e colori, tra terra e mare, classicitàe orientalismo, interno ed esterno. Il concept si ispira alle meraviglie dei giardini all’italiana di Ravello e all’odissea di racconti dimenticati del Tirreno.



Nella ricchezza della modulazione materica e spaziale, Palazzo Avino conferma la propria vocazione emozionale e cangiante. Il palazzo rosa è un libro aperto; una biblioteca di possibilità. A ciascuno offre una pagina, da riempire come sente e come vuole. Fuori dal tempo, immersi in un tempo unico, onirico e non replicabile, eppure vero, tangibile.


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