E' stata presentata a Pitti Bimbo 90, dal 16 al 18 gennaio 2020 a Firenze, la linea Jacob Cohën Junior firmata da Jennifer Tommasi Bardelle ed Enrico Linassi. La collezione raccoglie una sfida importante: scommettere sull’eccellenza restando fedele al linguaggio veloce dei nativi digitali dai 4 ai 14 anni.Fall/winter 2020-21Ritorno agli anni Novanta, al ritmo rock dei Green Day e dei No Doubt. Le bande di ragazzini si rincorrono nelle strade di Shoreditch, il quartiere più hipster di Londra, dove, dalle sfumature polverose del grigio asfalto, nascono graffiti intensi e vibranti, come vere e proprie gallerie d’arte a cielo aperto.Una collezione che fa leva su richiami culturali fra street art e band musicali, texture ricercate sul piano concettuale come su quello artigianale, ma contaminata da rimandi tecnologici, un po’ streetwear, molto rock and roll. Sempre capace di esaltare la signature del brand, sinonimo di denim e lusso, con una narrazione indipendente, lontana da ogni conformismo, alla prova di nuove sperimentazioni.Come le Salpe, segno distintivo della maison che in ogni stagione viene ridisegnato, rivisitato, reinterpretato. In cavallino coloratissimo, ma anche con tecniche ad alta frequenza, grafiche ispirate al lettering dei giochi Nintendo e patch metal stropicciati come la carta di un cioccolatino.Anche il motto “Go to bed with a dream, wake up with a purpose” (Vai a dormire con un sogno, svegliati con un proposito) diventa un invito a tutto campo su felpe e camicie in popeline, mentre il logo Jacob Cohën fa capolino accanto a uno Swipe, come su Instagram, mescolando realtà e virtuale.Ogni pezzo è pensato in ogni minuscolo dettaglio. Il check canadese fa coppia con l’immancabile denim; una preziosa ‘J’ in paillette campeggia protagonista su righee bande colorate; le bretelle sono a contrasto sulla T-shirt must have; il motivo dei ‘lupi nella notte’ è stampato su un morbidissimo Teddy Bear: diventa il trait d’union di un new romance grintoso, come nei concerti degli anni Novanta. Il tutto è completato da sciarpe, cuffie e calzettoni, bianchi naturalmente, con bande a contrasto.La palette dei colori interpreta il nero fino alla scala dei grigi e ai toni della terra (rossi desaturati fino ad arrivare al Malboro). Il grigio cemento delle strade, il color ferro delle industrie, la nebbia della periferia ‘inquinano’ le nuance dei toni accesi e del rosa e del rosso.
Per lei
Si muovono al ritmo vivace del rock and roll, con chiodo e maxi bomber in ecopelle, maglie illuminate da micro cristalli e felpone rigate. Scelgono camicie sfumate da note accese di colore (rosso e rosa) che si rincorrono sul denim. Indossano maglie ricamate come graffiti: impunture e running stitch si inseguono in bianco su fondo nero e in nero su base rosa. Ci sono lupi e boschi rischiarati dalla luna su T-shirt e cappotti da indossare con pantaloni, in denim e velluto, dal taglio skinny, worker, a vita alta e fascianti. Una partita metropolitana giocata su lavorazioni innovative e, soprattutto, tanta voglia di divertirsi.
Per lui
Eskimo, parka, anorak. Lo street-style incontra lavorazioni tecniche - come il denim stampato su nylon - da indossare con jeans slim, cargo, jogging con coulisse in vita e fatigue con tasconi applicati. Ci sono i finissaggi stone, i rammendi, le corrosioni al laser. E, per finire, quanta in ogni dettaglio: tutti gli accessori - coulisse, zip, bottoni, fermacorda - sono personalizzati con il logo e tinti nel blu istituzionale Jacob Cohën. In un binomio di identità e sperimentazione.
Nessun commento:
Posta un commento