Richard Quinn si pone agli antipodi del minimalismo ed è protagonista d’eccellenza nell’uso di colori forti e di una vibrante opulenza formale. Le silhouettes che predilige richiamano l’eleganza della couture degli anni Cinquanta e Sessanta così come i motivi brillanti, briosi e talvolta volutamente kitsch che siglano i capi e gli accessori.
Quinn miscela il suo gusto singolare all’aspetto funzionale di Moncler. Dà vita a una collezione dai toni estrosi e sorprendenti, combinazione high-end di outerwear d’impatto, tute stampate e cuissard imbottiti.
I pezzi che la compongono sono stati studiati giocando interamente sul mix and match, o meglio, sul put-together di stampe contrastanti. Ogni cosa è portata all’estremo.
I bodysuit e gli abiti costituiscono la base di partenza per una vasta gamma di giacche imbottite in piuma con maniche a bracciale e chiusura diamantata.
Ci sono piumini voluminosi con la scritta Moncler a caratteri cubitali che ricordano le tenute da sci anni Ottanta, pajamas suit trapuntati con bottoni gioiello e piumini oversize in versione animalier.
Persino le borse e i cuissard con tacco a banana sono riletti in chiave duvet e declinati in un’accezione stilistica Moncler di effetto quasi surreale. Il risultato è un approccio ultra femminile, vivace ai limiti dell’esuberanza e, insieme, irriducibilmente grafico. Un incontro-scontro tra due mondi opposti e complementari che diventano un solo ambito concettuale.
Nessun commento:
Posta un commento