Ricetta da materasso.
Preparato a più mani di origini ignote.
Forse di oggi, magari di domani.
Tonico e corroborante.
Favorito dagli dei dell’Olimpo Geneticamente Modificato.
Ingredienti
-Marmo dell’Antica Grecia, a volontà
-Tela bianca da pittore, a rotoli
-Polpa disossata di colonne doriche, a iosa
-Magnanimità caramellata
-Ferocia flambé
-Vezzi a sfoglie
-Esoterismi a fette
-Angoli acuti
-Tempera viva
-Ossimori, quanto basta
Preparazione
Stendi accuratamente la tela da pittore e insaporisci con magnanimità e ferocia.
Adagia la polpa di colonne e impasta a mano, vigorosamente.
Lascia riposare il composto per un minuto o per un secolo.
Goditi i lavori in corso, glassando il marmo con gli ossimori.
Modella a piacimento, picchettando la tempera viva in punta di dita mentre fai a fette la tela.
Avvolgi tutto in un drappeggio chilometrico.
Cuoci a cinquemila gradi per l’eternità.
Servire caldo, come uno schiaffo inaspettato.
Una riflessione sul lavoro in studio, sul modellare a mano, aggiungere, togliere, ibridare, mescolare, vestire, svestire.
Abiti drappeggiati, cappottini diteggiati, biker assemblati mettendo insieme più pezzi.
Il dietro e il davanti non coincidono; il processo è evidente su ciascun capo.
Un percorso dal bianco della tela grezza al colore, condito con collage di statue classiche.
Gioielli come oggetti trovati. Borse come presenze geometriche. Occhiali come alianti meccanici.
Sandali spaiati, appuntiti, borchiati; slipper da camera.
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