Marrakesh Meets Sensual Modernism
La cultura berbera marocchina e il suo decorativismo. Il richiamo alle dive del noir americano e alla loro sensualità pericolosa. E uno spirito modernista nel trattare suggestioni, materiali e costruzioni. La nuova collezione primavera estate 2014 di Cesare Casadei è un viaggio molto particolare che mischia atmosfere e culture distanti in un equilibrio nuovo, inaspettato.
Il punto di partenza è la ricchezza culturale variegata del Marocco, un universo estetico che dal Nord al Sud del Paese cambia aspetto in continuazione. I colori sono tutti naturali: bianco, sabbia, nude, oro. Le lavorazioni argentee brunite si trasformano in pellami dorati invecchiati, lavorati a incisione e ad accoppiamento con micro catene. Il kajal nero fuliggine si tatua sui bordi del cuoio, sottolineandolo come fosse uno sguardo seducente. I laminati a specchio avvolgono i talloni come fossero scudi. E i disegni intricati e tridimensionali dei minareti prima danno un effetto scultoreo ai tacchi, poi forniscono le fantasie alle pelli intagliate, montate su una rete che lascia il piede velato come da una calza traforata.
C'è infatti un'allure da diva noir, come se la citazione esotica diventasse tutt'altro. Ritorna quindi la pump ma in una versione moderna, affilata. Il gioco di trasparenze che regala è quello delle dark lady immaginate da James Ellroy, lo scrittore che raccontò il lato oscuro di Los Angeles negli anni Cinquanta.
Nelle strutture, invece, è presente un nuovo modernismo, un desiderio di semplificare volumi e altezze per un'inconsueta leggerezza. I plateau vengono nascosti, regalando alla postura slancio e pacatezza. Un tacco a flute, aereo come un bicchiere da champagne, rende infine inaspettati i modelli più bassi. Mentre una serie di flat scultoree e scenografiche completa un insieme molto sofisticato.
Nessun commento:
Posta un commento