Eleganza neo-minimalista, metropolitana. Evocativa di una New York del mito, palcoscenico di innovazioni e incomparabili icone di stile, tra moda e arte contemporanea, gallerie di SoHo, luminosi loft ed elettriche e colorate intermittenze on the road di iscrizioni al neon e board pubblicitari.
L’eleganza della donna Max Mara Primavera - Estate 2014 è definita dalla radicale ricercatezza d’impeccabili monocromi.
Soprabiti protagonisti, che accentuano il carattere sleek di questa collezione. E irrinunciabilmente completano sofisticate articolazioni ton-sur-ton di riflessi e di textures, declinando il twin-set in chiave couture. Si alternano ai tailleur e alle gonne a matita. Alle cappe con cappuccio, ampie e squadrate come mantelle. Alle rivisitazioni della giacca maschile, priva di bottoni, leggera e sfoderata come un cardigan. O infine ai capi in denim, che hanno i tratti e le sfumature di un dipinto monocromo alla Robert Ryman. Il ritorno del lino. Cachemire iperleggero, grisaglia di lana e seta, canvas di cotone e impalpabile tricot. Lamé e tessuto effetto carta.
Le sfumature chiarissime, neutre, perlacee di beige e di grigio sconfinano nelle tonalità scure e decise del cemento e del carbone, evocando le strade e le architetture del paesaggio urbano.
Nel contesto di una collezione illuminata dalle intense e vivaci tonalità elettriche del blu e del viola, del verde e del rosso. Gli accessori sono rigorosamente coordinati. Sandali in lamé con il tacco alto e sottile di resina in tinta, la linea geometrica e purissima della JBag e delle clutches. Occhiali da sole con lenti ampie e stondate, incorniciate da sottilissime montature in metallo smaltato.
Una collezione “dressy” dalla testa ai piedi.
L’eleganza della donna Max Mara Primavera - Estate 2014 è definita dalla radicale ricercatezza d’impeccabili monocromi.
Soprabiti protagonisti, che accentuano il carattere sleek di questa collezione. E irrinunciabilmente completano sofisticate articolazioni ton-sur-ton di riflessi e di textures, declinando il twin-set in chiave couture. Si alternano ai tailleur e alle gonne a matita. Alle cappe con cappuccio, ampie e squadrate come mantelle. Alle rivisitazioni della giacca maschile, priva di bottoni, leggera e sfoderata come un cardigan. O infine ai capi in denim, che hanno i tratti e le sfumature di un dipinto monocromo alla Robert Ryman. Il ritorno del lino. Cachemire iperleggero, grisaglia di lana e seta, canvas di cotone e impalpabile tricot. Lamé e tessuto effetto carta.
Le sfumature chiarissime, neutre, perlacee di beige e di grigio sconfinano nelle tonalità scure e decise del cemento e del carbone, evocando le strade e le architetture del paesaggio urbano.
Nel contesto di una collezione illuminata dalle intense e vivaci tonalità elettriche del blu e del viola, del verde e del rosso. Gli accessori sono rigorosamente coordinati. Sandali in lamé con il tacco alto e sottile di resina in tinta, la linea geometrica e purissima della JBag e delle clutches. Occhiali da sole con lenti ampie e stondate, incorniciate da sottilissime montature in metallo smaltato.
Una collezione “dressy” dalla testa ai piedi.