sabato 11 agosto 2012

Maestro by Giorgio Armani


Formulating the perfect foundation without water or powder can be a headache for some product developers, but for the Italian designer, it was an obvious task. The five oils which evaporate at different rates and intelligent skin matching pigments blend instantaneously into the skin masking any imperfections without leaving extra product. Your skin will be flawlessly radiant with this perfecting foundation. 


Source: Vogue Paris
 

venerdì 10 agosto 2012

Diana Vreeland - The Eye Has To Travel (2012)

Isabella Blow


Era l'editrice di un magazine inglese e un'icona internazionale di stile. Musa dello stilista di cappelli Philip Treacy, ha scoperto vari talenti nel mondo della moda come le modelle Stella Tennant, Sophie Dahl e lo stilista Alexander McQueen.
 Nata a Londra il 19 novembre del 1958 sotto il nome di Isabella Delves Broughton primogenita del militare Sir Evelyn Delves Broughton e dell'avvocato Helen Mary Shore, i quali si separarono nel 1972 quando lei aveva 14 anni per divorziare definitivamente nel '74. Isabella aveva due sorelle Julia e Lavinia e un fratello John che morì annegato a soli due anni. Studiò alla Heathfield School,(attualmente St Mary's School), in seguito intraprese gli studi da segretaria e dopo il diploma lavorò da precaria.
La Blow si trasferì a New York nel 1979 per studiare Arte cinese alla Columbia University dividendo un appartamento con l'attrice Catherine Oxenberg. Un anno dopo, lasciò l'università per trasferirsi in Texas dove lavorò con Guy Laroche. Nel 1981 sposò il suo primo marito Nicholas Taylor, con il quale divorziò nell'83 e fu presentata alla direttrice dell'edizione americana di Vogue: Anna Wintour. Fu inizialmente assunta come sua assistente ma non molto tempo dopo diventò l'assistente di Andre Leon Talley, attualmente redattore capo di Vogue. Mentre lavorava a New York strinse amicizia con Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat. Nel 1986, Isabella tornò a Londra per lavorare con Micheal Roberts, allora fashion director delle riviste Tatler e Sunday times Style. Nel 1989, sposò il suo secondo marito, l'Art Dealer(mediatore commerciale) Detmar Blow, nella cattedrale di Gloucester, sfoggiando un'acconciatura di Philip Treacy e da lì nacque una famosa amicizia oltre che una grande collaborazione sul lavoro nel campo della moda. Notato il talento di Philip Treacy la Blow lo fece trasferire nel suo appartamento a Londra, dove lavorò alla sua collezione. Presto iniziò ad indossare i cappelli da lui creati, rendendoli parte del suo stile scoppiettante. Nel 2002 in un'intervista con Tamis Blanchard, dichiarò che indossava cappelli stravaganti per una ragione pratica: ..per tenere chiunque lontano da lei. La gente dice: posso baciarti? E io rispondo no, grazie mille. Questo è il motivo per cui ho messo il cappello arrivederci. Non voglio essere baciata da chiunque ma solo dalle persone che amo. Isabella aveva un talento naturale per la moda e buone idee per i futuri trend. Scoprì inoltre Alexander McQueen e acquistò la sua prima collezione per intero per 5,000 sterline, pagandola in rate settimanali da 100 dollari. Dopo aver conosciuto Sophie Dahl, la Blow la definì come una: grande bambola con il cervello e la rese famosa lanciando la sua carriera. Nel 2002 diventò la protagonista di una mostra, una serie di schizzi e fotografie che la raffiguravano mentre indossava i cappelli disegnati da Treacy. Nel 2005 si buttò in un progetto insieme all'artista Matthieu Laurette, commissionato e fatto produrre alla Frieze Project 2005, questo consisteva in una guida giornaliera della Frieze art Fair diretta dalla Blow e dagli esperti internazionali di moda come Peter Saville, Kira Joliffe e Bay Garnett. Poco prima della sua morte, fu direttrice creativa e stylist di una serie di libri sulla bellezza nel mondo Arabo, i libri furono prodotti dall'imprenditore di moda kuwaitiano Sheikh Majed al-Sabah. La Blow fu esclusa dal progetto per ragioni sconosciute e tentò di suicidarsi.
Verso la fine della sua vita, Isabella Blow si ammalò gravemente di depressione, l'amica: Daphne Guinness disse: Lei era arrabbiata con McQueen (Alexander) perché non l'aveva aspettata prima di vendere il suo marchio a Gucci. Quando iniziarono le trattative di vendita, si era persa per strada. Tutti gli altri ebbero un contratto e lei ricevette un vestito gratis. Secondo un'intervista con Tamis Blanchard del 2002 fu la Blow a negoziare il contratto con il quale Gucci avrebbe acquistato l'etichetta McQueen. Era inoltre angustiata dai problemi economici (fu diseredata dal padre nel 1994) e dalla sterilità. Nella speranza di avere un bambino, la Blow e il marito provarono per otto volte senza successo una fecondazione in vitro. Dopo la separazione dal marito nel 2004 alla Blow fu diagnosticato un disturbo bipolare per il quale fu sottoposta a delle sedute di elettroshock, per un po' il trattamento sembrò funzionare e dopo 18 mesi di separazione Isabella e Detmar Blow tornarono insieme ma alla donna fu diagnosticato un tumore alle ovaie. Depressa per il calo che aveva subito la sua carriera e per il cancro da cui era affetta, la Blow tentò il suicidio assumendo una dose eccessiva di sonniferi. Alla fine dell'anno, cercò nuovamente di suicidarsi saltando dall'Hammersmith Flyover, e si ruppe entrambe le caviglie. Il 7 maggio del 2007 dopo molti altri tentativi di togliersi la vita morì avvelenata da un erbicida a Gloucester in Inghilterra.

Source: Wikipedia





 with Alexander McQueen












Photos from Internet