Sandro Mandrino si distingue per il suo approccio pragmatico unito a un’immaginazione metamorfica. Quando disegna tiene sempre ben presenti le relative finalità pratiche, pur non ponendo alcun limite alla propria capacità inventiva. L’equilibrio tra questi due estremi riassume, di fatto, la sua cifra stilistica. Per il cinquantesimo anniversario del festival di Woodstock, Mandrino ha immaginato un incontro inusuale tra due mondi apparentemente incompatibili. Capi da montagna ad alta prestazione pensati per il variegato popolo dei frequentatori di festival o per cowboy di montagna. Ne risulta una frontiera a vari livelli di lettura, animata e inusuale. Trattandosi di una collezione Moncler a vocazione tecnica – progettata per le discese in snowboard o sugli sci – le prestazioni giocano un ruolo chiave. I tessuti sono impermeabili e antivento, con membrane e chiusure in velcro che garantiscono protezione e libertà di movimento; i volumi seguono prima di tutto il principio della funzionalità. Al contempo, però, questa base tecnica lascia spazio alla sperimentazione, che si concretizza nei motivi tie-dye, nelle stampe psichedeliche all-over e nelle fantasie floreali; frange e patchwork conferiscono un tocco divertente.
La collezione ricrea quell’atmosfera traboccante di energia che è tipica dei festival ma in una cornice innevata. Pur rimanendo fedele ai valori e all’Heritage di Moncler, la linea disegnata da Mandrino diventa al contempo originale e inattesa. Ogni proposta interpreta l’attività sciistica secondo un altro livello estetico, imprimendo una nuova dimensione tecnica a questo look d’ispirazione hippie.