Il marchio di lusso svizzero ritorna sull’Everest e sponsorizza nuove missioni per salvaguardare l`Himalaya ma non solo
Gennaio 2020 - Bally rafforza per il 2020 il suo programma per la conservazione delle montagne, a seguito del lancio della sua iniziativa Peak Outlook nella primavera dello scorso anno, che includeva la prima spedizione di pulizia sul Monte Everest dal campo base alla vetta. Il nuovo programma comprende diverse iniziative, consolidate attraverso l’istituzione della Fondazione Bally Peak Outlook, concepita per strutturare in modo proattivo l’impegno a lungo termine dell’azienda per la tutela delle montagne, salvaguardando gli ambienti montani più estremi dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici e del turismo d`alta quota, attraverso iniziative mirate che coinvolgono le comunità locali.
“I brand devono operare responsabilmente e lo stile di vita alpino è intrinseco nell’essenza di Bally. Vogliamo partire da questa profonda connessione e portare consapevolezza sull’impatto del turismo all’aperto e sugli effetti del riscaldamento globale sugli ambienti più estremi. Dopo il lancio del progetto Bally Peak Outlook sul Monte Everest, ci siamo riuniti per sviluppare un ampio programma, supportato dalla creazione di una fondazione dedicata, che ci consente di utilizzare le nostre risorse per supportare le comunità locali nei loro sforzi per proteggere i paesaggi montani di tutto il mondo. Questa è una missione a lungo termine e questo è solo l’inizio.” Nicolas Girotto, Bally CEO
RIPULIRE IL MONTE EVEREST E SETTE CIME DI 8.000 M NELLA CATENA DELL`HIMALAYA
Per rafforzare il suo rapporto con la comunità himalayana, Bally sponsorizzerà diverse missioni per ripulire innanzitutto il campo base del Monte Everest per la seconda volta nella primavera del 2020. Le spedizioni guidate da Dawa Steven Sherpa prevedono per i prossimi due anni anche la pulizia del campo base di sette altre cime da 8.000 metri dell`Himalaya. Le missioni confermate per il 2020 includeranno l’Everest (8.848 m), il monte Kanchenjunga (8.586 m), il monte Lhotse (8.516 m) – la cui cima è stata raggiunta per la prima volta da una spedizione svizzera nel 1956 - il monte Makalu (8.485 m) e il monte Cho Oya (8.201 m). I campi base rimanenti seguiranno nel 2021, sempre accanto all’Everest. Questa è solo una parte delle iniziative previste per quest’anno, sotto la responsabilità della nuova Fondazione Bally Peak Outlook.
“Bally sta svolgendo un lavoro fondamentale nel consentire agli alpinisti e agli appassionati degli ambienti montani, come me, di realizzare i progetti per la preservazione delle montagne che abbiamo sempre sognato e di diffondere la consapevolezza di questa importante causa attraverso il suo network globale. Le montagne hanno ospitato i nostri antenati e la nostra cultura, dandoci uno scopo e mezzi di sostentamento. Ora, più che mai, le nostre comunità sono minacciate dalla crisi climatica - è tempo di combattere e difendere i nostri fragili ambienti.“
– Dawa Steven Sherpa, Leader, Eco Everest Expeditions e CEO, Asian Trekking
Nel contesto del programma Peak Outlook Bally è orgoglioso di continuare a fornire assistenza alla Fondazione Tenzing Norgay, collaborando con i residenti della valle di Khumjung e della regione dell’Himalaya. Il supporto di Bally contribuirà a finanziare la pulizia delle montagne e progetti educativi all’interno delle comunità locali. Jamling Tenzing Norgay, figlio di Tenzing Norgay, che per la prima volta raggiunse la vetta dell’Everest nel 1953 con Sir Edmund Hillary, prenderà parte, nella primavera del 2020, a un panel in Ticino, per coinvolgere i dipendenti di Bally e condividere le sue conoscenze sulla vita di montagna, sulla cultura Sherpa e sulle pratiche sostenibili, per sensibilizzare l’intera azienda alle iniziative di Bally sull`Himalaya.
LA MISSIONE DI SALVAGUARDIA SI ESPANDE AL MONTE FUJI
Il profondo legame di Bally con le montagne si è espresso in passato con le prime sponsorizzazioni, a partire dal XX secolo, a sostegno delle spedizioni svizzere sulle cime più alte del mondo e della squadra olimpica svizzera.
Lo stesso spirito si ritrova oggi nella continuazione delle attività di Peak Outlook in Giappone: per celebrare la comunione tra alpinismo e spirito di sportività, nonché l’inclusione dell’arrampicata come sport ufficiale
alle XXXII Olimpiadi estive di Tokyo 2020, la Fondazione Bally Peak Outlook sponsorizzerà una missione per rimuovere i rifiuti dalle aree inaccessibili del Monte Fuji. Con la partecipazione di Dawa Steven Sherpa e in collaborazione con il Fujisan Club giapponese, questo progetto mira a creare sinergie con le “montagne sorelle” per affrontare le missioni di pulizia e sensibilizzare ai crescenti effetti del turismo all’aperto, segnando una strategia più mirata per aiutare non solo Everest e Himalaya, ma altri ambienti di montagna iconici e a rischio in tutto il mondo.
COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI E SPONSORIZZAZIONE DEL MOUNTAIN PROTECTION AWARD CON L’UIAA
In Europa, Bally ha deciso di sviluppare un programma di sensibilizzazione dei propri i dipendenti, a partire da un programma di pulizia delle Alpi Svizzere, nello Jungfrau-Aletsch, in collaborazione con il World Nature Forum.
Questa iniziativa segue la definizione di una partnership ufficiale di due anni con International Climbing and Mountaineering Federation (o UIAA) per sostenere attivamente il loro lavoro di conservazione delle montagne attraverso una rete globale e con la sponsorizzazione del premio annuale Mountain Protection Award (2020-2021). Per il 2020, queste varie iniziative convergono, definendo l’impegno a lungo termine di Bally per preservare gli ambienti montani e supportare le comunità locali, sensibilizzando e incentivando azioni concrete. Saranno ulteriormente sviluppate capsule collection sostenibili, i cui proventi saranno interamente devoluti al finanziamento dei futuri progetti Peak Outlook. L’annuncio arriva mentre Bally pubblica questa settimana la sua roadmap per la sostenibilità, a supporto della sua costante dedizione a pratiche commerciali responsabili. Il brand si unisce anche ai leader del settore firmando il Fashion Pact, partecipando in modo proattivo alla coalizione internazionale con l’impegno di favorire i cambiamenti positivi per un futuro sostenibile.
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