Il tempo, indefinibile e transitorio, è il vero lusso. La campagna Bottega Veneta Spring 2019, la prima realizzata sotto la direzione creativa di Daniel Lee, è incentrata su questo concetto. Il risultato è paradossalmente senza tempo, un’analisi dei codici e dell’heritage di Bottega Veneta, di ciò che il brand rappresenta nel panorama attuale della moda. È un’operazione di pulizia, una reimpostazione della percezione, una riaffermazione di identità per il presente.
Le immagini scattate dal fotografo Tyrone LeBon, naturali e spontanee, sembrano frammenti di una narrazione più ampia, quasi fossero scene catturate da un film. Si percepisce l’influenza del cinema neorealista italiano e dello stile di vita che rappresenta, ogni immagine racchiude e consolida un soggetto diverso, un carattere che rivela una sfaccettatura della visione che Lee ha per la maison.
Il cast si compone di figure maschili e femminili appartenenti a generazioni e background differenti, che conferiscono alle immagini un’universalità e uno spirito italiano dalla rilevanza globale. Unite in questo contesto formano una nuova comunità, una famiglia. Le contrapposizioni mettono in risalto non la dicotomia, ma la loro interrelazione. Esiste un’affinità tra la pelle - materiale iconico di Bottega Veneta - e la pelle del corpo umano: una schiena nuda, una borsa in intrecciato, una figura che galleggia sull’acqua, una donna avvolta in un trench in calf.
Queste immagini dinamiche, essenziali e libere sono state realizzate nel corso di diverse giornate in una casa privata sull’isola di Ischia, al largo di Napoli. Gli scatti esprimono una pacata sicurezza. La moda è stata messa a nudo per raggiungere la sua forma più pura, esponendo gli elementi essenziali di Bottega Veneta: un raffinato pullover, un cappotto, la pelle intrecciata. Abiti e accessori, quasi in modo casuale, diventano parte di un tutto, parte di un contesto, parte di una vita. Queste immagini, trasmettendo un senso di intimità ed una realtà intensificata, definiscono lo spirito di Bottega Veneta.
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