La cantante ANNALISA indossa un look PINKO a Sanremo 2021: abito corto in mussola a stampa maculata con maniche lunghe, scollo a V e cintura abbinata in vita con fibbia metallica di forma squadrata.
Chiusura con zip invisibile nel centro dietro. In Allegato l’immagine e lo still-life dell’abito.
In occasione della 71esima Edizione del Festival di Sanremo, il cantautore Ghemon indosserà un guardaroba custom-made realizzato da Marni.
Per l’artista, il Direttore Creativo Francesco Risso ha interpretato lo stile Marni in chiave Seventies, in un susseguirsi di abiti e completi dalle superfici nostalgiche e dalle tinte vintage.
Ghemon, in gara nella categoria Campioni, parteciperà all’evento con il brano “Momento Perfetto”.
Francesca Michielin ha indossato il Blazer Dress Party Girl con stampa animalier in seta e lurex della collezione Prefall 2020 "Faithfull Forever" di BLAZÉ MILANO durante la serata di ”Sanremo Giovani” andata in onda su Rai1, giovedì 17 dicembre in prima serata.
Ghali ha indossato una camicia bianca in popeline, una t-shirt a strisce in jersey e pantaloni in pelle color zafferano della collezione MARNI Autunno/Inverno 2020 in occasione del concerto Heroes - Il Futuro inizia Adesso all’Arena di Verona.
La collaborazione e l’amicizia, non che l’idea di un certo “Girl power” che accomuna le due, si suggella con l’uscita di questo nuovo brano.
Paola Iezzi è icona della musica pop che ha venduto milioni di dischi con il duo Paola&Chiara e ha inciso tre singoli di successo come solista ed un album di cover natalizie. Il brano contiene il featuring della rapper e performer italiana M¥SS KETA,
famosa per aver rivoluzionato il mondo del pop e del rap femminile con i suoi tormentoni e caratterizzata dal non mostrare pubblicamente la sua identità, coprendosi il volto dietro una mascherina e un paio di occhiali scuri.
PAOLA IEZZI indossa unBlazer in jacquard con pattern all-over e piping a contrasto sull'apertura davanti. Collo sciallato, maniche lunghe con bottoni al fondo e spacco centrale al fondo sul retro. Tasche con patta applicata davanti. Foderato. Chiusura monopetto con bottone singolo. Cintura in morbida pelle mano seta con fibbia Love Birds in metallo galvanica oro.
MYSS KETA indossaun blazer d'ispirazione maschile in crêpe de Chine interamente ricamato full strass. Collo a rever, maniche lunghe e tasche a filetto sui fianchi. Chiusura monopetto con bottone singolo a pressione nascosto.
RENATO ZERO SI RACCONTA IN ESCLUSIVA A VANITY FAIR
CON UN’AUTOINTERVISTA, UN’«AUTOCOPERTINA» E UNA VIDEOPREGHIERA
La follia ti ha aiutato o ti ha creato ancora più distacco dalle soluzioni?
«È essenzialmente un’alleata. Un paio d’ali di scorta quando ti senti compresso. È un modo alternativo di far lavorare la mente. Può essere persino una forma d’arte. La follia non è semplicemente una via di fuga. Anzi, è un modo paraculo di fottere gli scettici e certi intellettuali convinti che la “materia” sia solo grigia».
La risposta è di Renato Zero, la domanda anche. Alla vigilia dell’uscita il 4 ottobre del suo trentesimo disco Zero il folle, e di un tour (già 13 date sold out) che partirà da Roma il 1° novembre e finirà a Bari il 26 gennaio, l’artista si racconta in esclusiva a Vanity Fair con un’inedita triplice formula: un’immagine di copertina da lui stesso artisticamente rielaborata (in edicola da mercoledì 11 settembre), una molto misteriosa preghiera recitata in video tra le bellezze della sua Roma e un’intervista scritta appunto nei doppi panni di «domandiere» (sua definizione) e «risponditore». Uno dei tanti temi affrontati è quello presente nel titolo dell’album: la follia. Un altro che gli sta particolarmente a cuore è la solitudine, in questi tempi di rapporti personali rarefatti. Non a caso si intitola Mai più soli il primo singolo del disco, già disponibile in radio e nei digital store.
«Sempre disponibile al dialogo. Meno incline ai selfie (si scrive così?)», si autodefinisce Zero. «Tanto amo il “contatto umano” che, se non avessi scelto la musica, avrei piazzato un bel banco alimentare al mercato. (...) Sto poco a casa. Ce n’è un po’ per tutti: sorrisi, carezze. Qualche autografo. Ma soprattutto chiacchiere. Si parla così poco di questi tempi, che io sono un po’ preoccupato. Ma non è che ci abitueremo a questo silenzio? Già: – Ti amo – è una faccetta che sputa cuoricini. Figuriamo un po’ in una intera vita insieme quante faccine dovremo spendere per essere credibili e creduti». La sola cosa che gli fa paura, spiega a Vanity Fair, è «il tempo sprecato o utilizzato male. L’incomprensione che ritarda un abbraccio, un armistizio, la pace. Io ho sofferto molto per la mia solitudine». E il suo obiettivo è andarsene «facendo in modo di non lasciare tracce di solitudine negli occhi di chi resta».
«Eravamo un gruppazzo di esclusi», racconta dei suoi esordi nel mondo dello spettacolo. «Di provenienze diverse. Ma tutti con due domicili stabili: il Piper club e i Commissariati. Colpa ovviamente della drastica scelta che avevamo operato. Io più di tutti, ovviamente. Quella trasformazione mi permise così di uscire dal bozzolo delle convenzioni e dell’ovvietà, per sferrare un colpo deciso a tutte le morali e al falso perbenismo. (...) Anche la stampa ci attaccava. Appena accadeva qualcosa di particolare, erano già pronte le didascalie: Generazione degenere! Nullafacenti e parassiti! Depravati e tossici!». Eppure lui da certe brutte abitudini, spiega nell’autointervista, è stato alla larga: «Più vado avanti e più gioisco nel non essermi perso dietro acidi, polveri, pasticche, e altri parassiti. Qualcuno li chiamò paradisi. Amplificatori della genialità. Delle facoltà sensitive e creative. Uno stato di beatitudine perenne. Finché non persi tanti di quegli amici… ».
Ultimo quesito del «domandiere»: che cosa c’è da dimostrare ancora? «I miei anni. Con orgoglio e soddisfazione. È proprio con questa ricchezza di esperienze che il gioco si fa interessante. (...) Oggi ancora scrivo e mi appassiono. Canto, e la voce tiene le note e si presenta ancora integra e genuina. Alla faccia delle piramidi, dei mausolei, del travertino... anche Zero resiste all’usura!».
«Che vengano tolti definitivamente dalla circolazione nomignoli, appellativi, addebiti di qualsiasi forma, colore o genere»: è l’inizio del video intitolato La mia preghiera, girato in esclusiva per Vanity Fair tra i monumenti di Roma da un Renato Zero in misterioso travestimento, e online da oggi, martedì 8, sul sito VanityFair.it e sui profili social del magazine». Tra le altre invocazioni: «Che il mare torni ad essere navigabile da tutti, e non solo da coloro che tale diritto lo misurano in termini di stazza. (...) Che il mondo non si addormenti proprio adesso, e che la Natura non sia troppo brusca nel tentativo di risvegliarlo. E che io riesca a rimanere io per molto altro tempo ancora, e che il cielo vi aiuti nel difficile compito di sopportarmi».
Il direttore di Vanity Fair Simone Marchetti spiega nell’editoriale di questo numero, «praticamente un’opera d’arte che il grande cantante ci ha regalato», che l’idea è nata da una cena insieme, insieme al racconto di un episodio che ne illustra il senso. Fine anni Settanta, la Fiat Cinquecento su cui viaggiano Mia Martini, Loredana Bertè e Renato Zero viene affiancata da un’autovettura con due omoni, che abbassano il finestrino e rivolgono commenti volgari a Loredana. Lei dice: scendete se ne avete il coraggio. I due energumeni raccolgono la sfida, e lei: mo’ chiamo mio fratello, Renatooo!!! Zero scende, in parrucca nera, boa di struzzo e tacchi a spillo. Quelli lo fissano, risalgono in macchina e spariscono. «Vi auguro e mi auguro con tutto il cuore», scrive il direttore, «che ci capiti la possibilità di essere folli come è stato lui quella notte e scendere senza paura a sfidare odio, conformisti, moralismi e ovvietà. Soltanto così, come dice Renato, quando andrete via, non lascerete tracce di solitudine negli occhi di chi resta».
Durante il suo ultimo spettacolo “Lady Gaga Jazz & Piano”, la star internazionale è apparsa in Schiaparelli Haute Couture.
L’attrice e cantante ha scelto di indossare una lunga cappa rosa shocking in faille di seta, e un abito senza spalline in velluto nero – realizzati appositamente per lei negli atelier Schiaparelli a Parigi.
Il brand Iceberg sostiene la musica e crede nei giovani. Il nuovo talento, che interpreta la canzone "Il ballo delle incertezze", indossa un bomber in pelle della collezione ICEBERG S/S 2018.
Nel video del singolo ‘Ogni Istante’ Elisa Toffoli ha indossato un abito in seta con stampa floreale e un spolverino in tessuto tecnico con motivo a quadretti della collezione Marni Prefall 2017 e un cappotto in eco pelliccia della collezione Marni A/I 17-18.
Manchester, UK – 10 ottobre 2017 – The Self-Titled Tour. Dua Lipa ha indossato una camicia cropped e pantaloncini con stampa a quadri della collezione Palm Angels Primavera/Estate 2018.
In occasione del ‘Youtube #Brandcast presented by Google’, Katy Perry ha indossato un vestito nero con dettagli rosa e blu parte della collezione Autunno/Inverno 2017.
Emporio Armani dressed select nominees, presenters and attendees at the 4th Annual iHeartRadio Music Awards. The show took place on March 5th, in Los Angeles, California.
Nominee and performer Shawn Mendes wore two Emporio Armani ensembles during the evening. He walked the red carpet wearing an Emporio Armani black and silver brocade one-button shawl collar dinner jacket trimmed in black velvet with a classic black shirt and black trousers. To perform he wore an Emporio Armani blue textured bomber jacket with a blue patterned shirt and black trousers. Mendes was nominated for Male Artist of the Year, Best Cover Song and Best Fan Army.
Nominee and presenter Joe Jonas wore an Emporio Armani red and silver hooded bomber jacket with a pair of red trousers. Jonas was nominated with his band DNCE for Best Duo/Group of the Year and Best Cover Song.
Nominees and presenters CNCO wore ensembles by Emporio Armani. CNCO was nominated for Best New Latin Artist.
Presenters Darren Criss and Chuck Criss of Computer Games wore ensembles by Emporio Armani. Darren wore a green and silver patterned bomber jacket with a navy t-shirt and navy jeans. Chuck wore a black, silver and red patterned bomber with a striped t-shirt and gray jeans.
Martedì 7 febbraio, in occasione della prima serata della 67esima Edizione del Festival di Sanremo, gli ospiti della serata Paola Cortellesi e Raoul Bova hanno scelto di indossare abiti di Giorgio Armani. Paola Cortellesi ha indossato un abito nero della collezione Giorgio Armani, e Raoul Bova ha indossato uno smoking nero dsempe ella collezione Giorgio Armani. Anche Maurizio Crozza ieri per tutte le serate del Festival indosserà abiti di Giorgio Armani.