Quando nel 2015 la famiglia Trussardi ha ufficializzato la scelta di Roberto Conti alla guida de Il Ristorante Trussardi alla Scala, l’obiettivo era “mettere al centro la cucina”, fatta di materie prime di eccellenza e di piatti della tradizione eseguiti con tecniche innovative e raffinata lavorazione.
Proprio grazie a questo approccio, capace di dare un passo veloce alla migliore tradizione regionale italiana, Il Ristorante Trussardi alla Scala è Stella Michelin 2018: la qualità esce definitivamente allo scoperto.
L’ Executive Chef Roberto Conti ci è riuscito con il talento e la passione, e con un fantastico gruppo di lavoro, giovani chef fra i 25 e i 35 anni, che condividono la sua stessa visione culinaria: conoscenza dei prodotti, rispetto del territorio, sublime semplicità dei grandi piatti italiani, istinto e creatività. Valori conquistati attraverso un’importante formazione che Roberto Conti ha trasferito in cultura gastronomica dell’oggi. Guardando sempre al futuro.
Proprio grazie a questo approccio, capace di dare un passo veloce alla migliore tradizione regionale italiana, Il Ristorante Trussardi alla Scala è Stella Michelin 2018: la qualità esce definitivamente allo scoperto.
L’ Executive Chef Roberto Conti ci è riuscito con il talento e la passione, e con un fantastico gruppo di lavoro, giovani chef fra i 25 e i 35 anni, che condividono la sua stessa visione culinaria: conoscenza dei prodotti, rispetto del territorio, sublime semplicità dei grandi piatti italiani, istinto e creatività. Valori conquistati attraverso un’importante formazione che Roberto Conti ha trasferito in cultura gastronomica dell’oggi. Guardando sempre al futuro.
1. Quali tappe ha percorso prima di arrivare al Trussardi?
Una passione, quella per la cucina, nata da piccolo e coltivata negli anni, a partire dalle mie scelte formative (Istituto alberghiero). Ho avuto modo di sperimentare quanto appreso e di dare spazio alla mia sensibilità lavorando al fianco di chef di fama (Maurizio Bosotti, Pietro Leemann del Joia, Andrea Berton, Luigi Taglienti) per ristoranti che hanno sempre raggiunto traguardi significativi. Le esperienze maturate e le responsabilità ricoperte mi hanno fatto approdare al Ristorante Trussardi alla Scala. Souschef di Andrea Berton, prima, e di Luigi di Taglienti, poi, ora ne sono Exceutive Chef.
2. Quali sono gli elementi chiave della sua cucina e perché?
Rispetto delle nostre origini culinarie, creatività, materie prime d’eccellenza e utilizzo di tecniche innovative sempre, però, al servizio della cucina italiana sono le basi da cui parto.
3. Dove trae ispirazione per la creazione dei suoi piatti?
Punto di partenza di ogni creazione gourmand è sempre la nostra tradizione, la naturale attitudine italiana nel coltivare il sapore e valorizzare il gusto. La conoscenza dei prodotti e il rispetto della loro stagionalità danno forma alle mie intuizioni e alla mia creatività.
4. Quali sono le caratteristiche che la pongono in particolare sintonia con il locale in cui lavora?
Condivido con la maison Trussardi un sentire comune in materia di cucina, sapori, gusto. Ne sposo la visione, che punta sul recupero dei piatti della nostra tradizione reinterpretati con un piglio innovativo ma non eccessivo. Apprezzo la scelta del Gruppo di coinvolgere in questo progetto uno staff giovane ma dall’esperienza già solida – dallo Chef alla brigata di cucina passando per il Servizio di sala il gruppo è composto da talenti tra i 25 e i 35 anni, ndr – con cui mi confronto ogni giorno.
Condivido con la maison Trussardi un sentire comune in materia di cucina, sapori, gusto. Ne sposo la visione, che punta sul recupero dei piatti della nostra tradizione reinterpretati con un piglio innovativo ma non eccessivo. Apprezzo la scelta del Gruppo di coinvolgere in questo progetto uno staff giovane ma dall’esperienza già solida – dallo Chef alla brigata di cucina passando per il Servizio di sala il gruppo è composto da talenti tra i 25 e i 35 anni, ndr – con cui mi confronto ogni giorno.