Idillio è un componimento poetico breve e spiccatamente soggettivo. In greco antico è εἰδύλλιον, diminutivo di εἶδος, ovvero immagine. Si tratta quindi di un piccolo quadro, uno schizzo, un bozzetto.
ARDUSSE è l’idillio, conciso e personale, di Gaetano Colucci, nato a Napoli, cresciuto a Roma, formatosi alla Luiss di Roma, passando per Stanford e completando gli studi alla Cass Business School di Londra con un master e infine rientrato in Italia per esprimere una personalissima passione per la moda. In ARDUSSE, Colucci colleziona, trasfigura e trascolora esperienze personali e familiari, amicizie e inclinazioni con tocco lirico e aereo. Il nome è una crasi di Arcadia e Jeunesse, ma anche un epigramma che è il manifesto di un’estetica della gentilezza che costruisce un mondo parallelo, poetico, possibile. Un’Arcadia appunto: non fuga dalla realtà, ma filtro per interpretare una diversa realtà. Un inno alla giovinezza come condizione dello sguardo.
Il primo idillio di ARDUSSE è la Primavera/Estate 2021. In quanto atto fondativo di un racconto che si dipanerà da qui in poi, il primo idillio reitera e delinea le fondamenta stesse della narrazione, traendo diretta ispirazione dal primo idillio di Teocrito, il poeta siracusano che ab origine dipinse i bucolici e rasserenanti tratti dell’Arcadia, immaginando l’uomo in contatto con la natura.
Quella di ARDUSSE è un’Arcadia letteraria di abiti indifferentemente pensati per giovinetti e donzelle, filtrata attraverso i colori teneri e polverosi di Watteau e Fragonard, così come attraverso la gestualità consapevolmente infantile, il disimparare di Cy Twombly e del suo giovane epigono Roberto Maria Lino, un cui Narciso campeggia in forma di jacquard su un pullover. Una lingua delicata emerge dal clangore di forme archetipe e pragmatiche, di ascendenza maschile e dai volumi avvolgenti - il parka, il blazer, lo spolverino, l’anorak, i pantaloni con le pince, i bermuda sartoriali, le camicie con le rouches, le maglie all’uncinetto - e tessuti delicati, femminei, ora impalpabili, ora dalla mano intensa, sensuale. Le superfici sono piene, o percorse da bucoliche stampe allover. Occasionali versi, vergati a mano, punteggiano le silhouette.
Poetico ma non nostalgico, il primo idillio di ARDUSSE diventa un percorso fisico, tangibile, tra le stanze della Galleria d’Arte Moderna. I versi antichi ispirano quinte contemporanee, mentre sardoniche sferzate di ironia riportano l’Arcadia dal mito al presente.