sabato 6 dicembre 2014

Leggere è evadere. È come vivere un'esperienza in un mondo parallelo.


Quando inizio un libro ne divento ingordo! Divorare credo sia la parola giusta. Non sopporto gli e-book perché sono asettici e non riesco a farli miei. Il buon vecchio libro fatto di carta con la copertina da trattare male è senza dubbio di gran lunga il mio preferito.
Leggo da sempre. Ricordo ancora quando facevo le elementari di aver trascorso praticamente un Natale in ospedale e chiesi di ricevere esclusivamente libri come regalo e poi credo di non aver più smesso. Per anni ne leggevo uno alla settimana, ma poi col tempo ho un po' rallentato lo ammetto!
Leggo sempre con una matita in mano, mi serve per sottolineare le frasi che condivido, annoto pensieri sui bordi o su post-it che poi incollo fra le righe. La buona e cara Oriana Fallaci docet anche in questo metodo!
Leggere è evadere. È come vivere un'esperienza in un mondo parallelo. Quando un libro è ben scritto, anche io lettore ne faccio parte. Solitamente mi capita di adottare (o di essere adottato? Ma questo è un concetto troppo difficile da spiegare) un personaggio e di vivere con lui, totalmente immerso nella narrazione, il susseguirsi delle vicende, e ogni volta è un'esperienza irripetibile.
Quando finisco un libro è una piccola tragedia, perché la fine della narrazione la vivo come un vero tradimento... e allora ne cerco subito un altro per vivere in un nuovo mondo parallelo.

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