Dalla ricerca di nuove tecniche, nasce una collezione che suggerisce un diverso modo di vestire: essenziale, puro, contemporaneo, visivo.
Le fantasie grafiche sull’unito, ottenute con un sistema ad alta definizione, propongono un gioco di forme geometriche su abiti, borse e scarpe, e l’esagono, a volte a rilievo, è il motivo ricorrente. Frutto di una complessa lavorazione sulla lana, sul jersey e sulla pelle doppiati, piccoli fori laserati ad alta frequenza creano motivi che ricordano codici digitali.
La forma si svuota, diventa leggera. Spariscono le fodere e i bottoni, sostituiti da zip e press-button. Ridotte al minimo le cuciture, grazie agli interventi di termonastratura e termoadesivatura. Così la giacca in lana leggerissima, tagliata a vivo, appare asciutta, secca, ben definita. Come il pantalone diritto, mosso soltanto da due pinces al bacino per dare comodità. Le giacche-camicie di shantung, doppiate e tagliate al laser, prive di allusioni etniche, sono costruite intorno a un colletto inedito, con revers sfalsati.
Infinite sfumature di bianco, fino al mastice e al ghiaccio con tocchi di blu Armani e verde camice. Geometrie a contrasto sulla niki di jersey. Un filo cangiante tra cotone e viscosa crea un brivido luminoso. Color tè chiaro e tortora per blouson e piccoli chiodi in morbidissima nappa, doppiata in microfibra, laserata e pressata perottenere un’illusione di scaglie e minuscole punteggiature.
Accanto all’immancabile eterno blu e al grigio asfalto, la gamma dei kaki, in piena luce e in ombra: dal più chiaro tendente al sabbia al più intenso e scuro con punte digiallo o arancio. Tocchi di verde smeraldo e blu viola.
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