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giovedì 26 febbraio 2015

MILAN FASHION WEEK: STELLA JEAN F/W 2015

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La femme AW 15-16 sceglie l'Himalaya indiano, un luogo dove le impostazioni culturali spesso cedono il passo all'imposizione e al subordinamento. 

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Disobbedienza stilistica, ecco il principio motore di look in cui la donna fa propri, interpreta ed usurpa i momenti della quotidianità maschile, quali il regno off limits del barber shop che, nel rutilante contesto in cui si trova, si erge con la dignità di un gentleman club. Prende così il via un’invasione di campo di generi, in cui forme estremamente femminili sposano e si sovrappongono ad altre prepotentemente maschili, tralasciando il garbo di adeguarsi ad una silhouette più gentile. Annullato ogni passaggio intermedio, l'extremely SHE si contrappone all'extremely HE, senza vie di mezzo, senza compromessi. Quello delle identità non è più un gioco, ma l'assunzione di consapevolezza di una natura ondivaga ed aerea. 
Lo yak Himalayano, fulcro polivalente e risorsa vitale dell’intera comunità, si trasforma in simbolo pop, con i suoi decori sgargianti e chiassosi, riportati trasversalmente dai capi spalla ai calzini a coste di lana. E sempre dalle atmosfere degli altipiani vengono prese in prestito le stratificazioni eterogenee di stoffe e di forme, un processo funzionale di matrice nomade che inganna con un senso di casualità, immediatamente smascherato dal quoziente estetico. Un’anarchia stilistica testimoniata dal repentino susseguirsi di volumi e dalle cinture annodate, originariamente portate sui capi di festa, ora intese come passe partout, in varie stoffe e colori, da indossare su maglie o capi spalla. Lane incrociate sulle spalle.
Bracciali in ferro battuto dipinti a mano e da portare, non al polso, ma sul braccio, sopra il cappotto. A sigillo del tutto, la donna Stella Jean s'incorona Maharaja con un turbante in lana, impreziosito da eccellenti ricami, e bijoux raffiguranti gli elementi della tradizione Moghul.
Capi ed elementi dalla genesi individuale che acquisiscono un senso solo nel momento della combinazione. Styling come elemento chiave nella narrazione. Capace di organizzare i capi, equiparabili a singole parole, in frasi, trasformando la collezione in racconto.
Nell’intento di valorizzare la ricchezza, le competenze e la maestria delle produzioni culturali e artigianali dei singoli popoli, prosegue la collaborazione con il programma di moda etica Ethical Fashion Initiative di ITC (agenzia dell’ONU e dell’OMC) che ha favorito l'introduzione dei tessuti fatti a telaio a mano dalle donne dei villaggi del Burkina Faso e del Mali e dei gioielli realizzati da artigiani haitiani.
Una ineccepibile crasi estetica, etica e sociale in cui dialogano, a ritmi serrati, India, Inghilterra, Italia, Burkina Faso e Haiti.

mercoledì 28 gennaio 2015

EMPORIO ARMANI MENSWEAR FW 2015 FASHION SHOW

Emporio Armani FW1516_#01Emporio Armani FW1516_#02Emporio Armani FW1516_#03Emporio Armani FW1516_#04Emporio Armani FW1516_#05Emporio Armani FW1516_#06Emporio Armani FW1516_#07Emporio Armani FW1516_close upGA with models

Nelle settimane scorse ha sfilato a Milano la collezione F/W 2015 di Emporio Armani che vede i suoi punti di forza nel comfort totale della maglia, la duttilità del jersey, la consistenza del filato che diventa una dimensione estetica per realizzare nuovi tessuti. È una collezione dall’impronta fortemente urbana quella di EA, caratterizzata dalla presenza del jersey come protagonista e del knitwear come insolito dettaglio. Il panno di jersey tagliato al vivo da’ forma a caban e parka realizzati in check agugliato e in tessuti effetto mohair che danno un’immagine calda e di comfort.
La ricerca sui tessuti e il gusto contemporaneo per il grafismo si esprimono a sorpresa nel classico jacquard tipo spigato o damier dove si intrecciano fili metallizzati oro e argento, interrotti dalle pennellate astratte che riprendono effetti parziali dello Shodo: la tradizionale calligrafia giapponese.
Il dettaglio che dà carattere e definisce i capi è la macro zip che delinea la piega dei pantaloni o profila interamente la giacca.
Sempre più leggere, la giacca, sfoderata e completamente destrutturata, è accuratissima nei dettagli: declina particolari rubati al classico bomber, come il piccolo colletto a scialle, i polsini e il bordo in fondo. È abbinata a pantaloni effetto tuta, sia in maglia a coste che in jersey unito o fantasia. Può essere anche in maglia compatta color cammello con zip laterali in oro o avere il gilet incorporato.
Il completo formale ha nuove proporzioni: giacca piccola e aderente, revers ridotti, spalle leggermente insellare, abbinata a pantaloni ampi a due pince che si stringono al fondo.
Gli accessori completano l’abbigliamento riprendendone pellami, tessuti e lavorazioni. Così anche le sacche destrutturate di morbida nappa tagliata a vivo hanno l’interno di maglia. Le borse a mano coloro cuoio e lo zaino sono arricchiti dalle macro cerniere dorate o vengono realizzati in check agugliato con la grafica dello Shodo.
Le tradizionali stringate mostrano puntali e tacchi bordati di gomma a contrasto, le basket con cerniera sono rivestite di tessuto.
Le sciarpe per una stagione scompaiono e vengono sostituite da sorprendenti colli e pettorine in punto maglia con la zip.
Classica la palette dei colori: nero, grigio, cammello, blu, punte di cioccolato e tocchi metallici di oro e argento satinati.
Tra i tanti, ospiti della silata anche Fedez Lorenzo Fragola, Il Volo, Lukas Podolski, Fernando Lorente, Ethan Juan, Marc Clotet, Natalia Sanchez.

Ethan JuanFedezFernando LlorenteIl VoloLorenzo FragolaMarco ClotetNatalia SanchezRoberta Armani e Lukas Podolski
Fedez e Giorgio ArmaniIl Volo e Roberta ArmaniFernando Llorente, Roberta Armani, Giorgio Armani e Maria Llorente