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domenica 18 novembre 2018

LA DIVERSITÀ E LA NUOVA MASCOLINITÀ AL PHOTO VOGUE FESTIVAL 2018

Emanuele Farneti, Sølve Sundsbø, Alessia Glaviano, Domenico Piraina

Dal 15 al 18 novembre 2018 si è tenutala terza edizione di Photo Vogue Festival, la rassegna che negli ultimi anni si è imposta sulla scena nazionale ed internazionale come momento di diffusione della cultura fotografica e rilevante occasione di confronto su tematiche di attualità.
Oggi più che mai la fashion photography non può essere considerata una semplice manifestazione estetica: con l’avvento dei social si è trasformata in uno dei principali linguaggi visivi della contemporaneità. A partire da queste considerazioni, per la terza edizione del Festival, i riflettori sono stati puntati sulle infinite possibilità e limiti che imponiamo al nostro sguardo quando “leggiamo” le immagini, e sugli innumerevoli significati che esse sono capaci di veicolare.

Sølve Sundsbø

Il Photo Vogue Festival, presieduto da Emanuele Farneti e diretto dalla Visual Director Alessia Glaviano, ha previsto per quest’anno una monografica del fotografo norvegese Sølve Sundsbø, una delle voci più innovative della fashion photography contemporanea nonché celebre firma di Vogue Italia. La mostra, intitolata “Beyond the still Image” e curata da Alessia Glaviano e Michael Van Horne, si tiene nella prestigiosa sede di Palazzo Reale ed è promossa e prodotta da Vogue Italia in collaborazione con il Comune di Milano – Cultura e Palazzo Reale e con il sostegno di Art + Commerce. Un percorso immersivo che si snoda tra foto iconiche e opere inedite, video, proiezioni e installazioni site-specific per approfondire la visione di un artista che ha fatto dell’uso pionieristico della tecnologia la propria cifra stilistica. L’artista norvegese infatti sfida costantemente la bidimensionalità della fotografia grazie all’utilizzo avanguardistico di diversi tipi di illuminazione e di tecniche non tradizionali come raggi x e scansioni 3D, ottenendo composizioni complesse e sofisticate.

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A BASE Milano, spazio industriale riconvertito in centro culturale, due collettive: “Embracing Diversity” e “All That Man Is - Fashion and Masculinity Now”. La prima un’esposizione - curata da Alessia Glaviano e Francesca Marani - dedicata alla valorizzazione della diversità e dell’inclusione per una comprensione più profonda della nostra contemporaneità, che ha visto protagonisti i fotografi selezionati tramite lo scouting indetto sul canale PhotoVogue. La selezione degli autori in mostra è il risultato della valutazione di una giuria di fama internazionale composta da Monica Allende (photo editor indipendente e cultural producer), Tasneem Alsultan (fotografa), Giorgio Armani, Giovanni Bianco (creative director Vogue italia), David Campbell (director of communications and engagement per World Press Photo Foundation), James Estrin (senior staff photographer per The New York Times. Co-editor di Lens, photography platform del Times), Michael Famighetti (editor di Aperture magazine), Emanuele Farneti (editor in chief Vogue Italia, L’Uomo Vogue, Casa Vogue e Vogue.it), Alessia Glaviano (Brand Visual Director Vogue Italia), Zhang Huan (artista), Jimmy Moffat (fondatore di Red Hook Labs e tra i partner fondatori di Art + Commerce), Azu Nwagbogu (Director Lagosphoto and Chief Curator Zeitz Mocaa), Alessandro Rabottini (direttore di MiArt), Ramón Reverté (editor in chief e creative director di Editorial RM), Sølve Sundsbø, Newsha Tavakolian (fotografa), Michael Van Horne (director of the image archive di Art + Commerce) e Duan Yuting (direttore di Lianzhou Foto). I nomi dei fotografi selezionati sono: Daniel Jack Lyons, David Favrod, David Uzochukwu, Elliott Verdier, Guoman Liao, Heather Glazzard, Isabel Martínez, Jan Klos, Julia Falkner, Julia Fullerton-Batten, Justine Tjallinks, Katia Repina e Carla Moral, Katie Burdon, Kennedi Carter, Kyle Weeks, Laura Pannack, Liza Kanaeva-Hunsicker, Lucie Khahoutian, Maxim Vakhovskiy, Olya Oleinic, Reatile Moalusi, Ricardo Rivera, Sam Gregg, Shuwei Liu, Snezhana von Budingen e Valentine Bo.
“All That Man Is - Fashion and Masculinity Now” è invece un’esplorazione del concetto di mascolinità attraverso gli occhi dei fotografi di moda contemporanei. La mostra, a cura di Chiara Bardelli Nonino, ha lo scopo di far capire come l’idea di uomo che la moda e la fashion photography stanno contribuendo a plasmare sia in realtà un prisma dove coesistono modelli maschili molto diversi tra loro. E, possibilmente, stimolare una discussione su questo tema.

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“Ci sono momenti in cui il compito della fotografia di moda è quello di regalare sogni, bellezza, evasione. E ce ne sono altri in cui è richiesto invece a tutti di sporcarsi le mani facendo i conti con l’attualità, mettendo in chiaro il proprio punto di vista sul mondo”, dice Emanuele Farneti. “Oggi viviamo uno di questi momenti. Abbracciare la diversità, raccontare un’idea di mascolinità capace di farsi inclusiva: i temi del Photo Vogue Festival 2018 mettono a fuoco due sfide certo non marginali della nostra società. E lo fanno con una selezione straordinaria di talenti, cui la piattaforma digitale di PhotoVogue ha dato un luogo per far sentire la propria voce”.

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“In un momento storico in cui si alzano sempre più forti le voci dell’intolleranza e il linguaggio politico ha raggiunto una violenza verbale impensabile fino a ieri”, dice Alessia Glaviano “in un momento storico testimone di una chiusura generale nei confronti della diversità mi è parso importante dedicare questa edizione del festival proprio alla scoperta e valorizzazione della diversità in ogni sua espressione (che sia essa fisica, di genere, geografica o culturale). Diversità come ricchezza che può emergere solo dalla pluralità. Occorre una battaglia culturale, oltre che politica. La politica può fare delle leggi, ma non cambia lo sguardo delle persone. L’arte, e insieme all’arte anche la moda, hanno la possibilità di cambiarlo. Hanno la possibilità di rappresentare la vita al di là dei pregiudizi e delle etichette sociali”.

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“La fotografia è solo apparentemente uno dei linguaggi meno mediati nell’ambito della creatività contemporanea, perché nella scelta e nella relazione con il soggetto ritratto il fotografo crea sempre contenuti originali, che possono suggerire, proporre, persino denunciare pensieri e opinioni anche molto lontani dal senso immediato di uno scatto” - ha commentato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. “Il Vogue Photo Festival rappresenta un’occasione particolarmente importante in questo senso, perché, in un mondo sempre più soggiogato dal fascino dell’immagine, combina con grande equilibrio la qualità della proposta artistica e la grande attenzione alle implicazioni sociali del messaggio che veicola”.

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sabato 6 ottobre 2018

IL DESIGN DI DOMANI È GIÀ IN RINASCENTE

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Rinascente ha il design nel DNA e ha sempre avuto un’inclinazione naturale nel riconoscere e dare spazio al talento, offrendo agli emergenti opportunità concrete per entrare in contatto con il grande pubblico.
Anche quest’anno, ed è ormai il SESTO consecutivo, rinnova quindi la partnership con SALONESATELLITE/SALONE DEL MOBILE.MILANO, affinché i candidati promossi dal SaloneSatellite 2018 possano esporre e vendere i loro prodotti al Design Supermarket.

Dal 3 OTTOBRE fino a dicembre, 9 giovani designer tra i 650 PARTECIPANTI potranno così beneficiare di un endorsement d’eccezione, mostrando la loro visione artistica e le loro capacità creative in una vetrina che ogni giorno suscita l’interesse di un pubblic o vastissimo, italiano e int ernazionale.
Una sfida dunque a immaginare quale sia la forma del design che verrà e a intuire come le nuove generazioni plasmeranno un inedito, per fetto equilibrio tra progetto, funzione e bellezza.


STEFANO CARTA VASCONCELLOS
Italia. Vincitore SaloneSatellite 2018


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Con il progetto CucinaLeggera vince il SaloneStellite 2018. Cresciuto tra Italia e Brasile, vive tra Cagliari e Milano, dove lavora come product e interior designer.
Nel 2013 fonda il suo studio con l’obiettivo di combinare artigianalità e creazione digitale, occupandosi di progetti che vanno dalle posate agli accessori per ufficio.

COLLEZIONE: MOBILI IN BETULLA E ACCESSORI
FERRO (2018)
È un desk organizer. La sua forma sinuosa prende ispirazione dalle onde della spiaggia di Porto Ferro, in Sardegna. Realizzato con un’unica lamina di metallo dal laboratorio artigianale BAM di Nuoro, è perfetto per riporre penne, matite, post it
o il cellulare.

ITALODESK (2018)
È un sistema di scrivanie in multistrato di betulla. La struttura è supportata solo da un sistema di giunzioni. Niente viti, niente colla e si monta in pochi minuti. La dimensione la sceglie il cliente, poiché ciascun pezzo è progettato su misura in digitale.

VALDO (2018)
È un sistema di sgabelli in multistrato di betulla. Progettato con una struttura supportata solo da giunzioni. Anche qui niente viti, niente colla, si monta in pochi minuti e la misura la sceglie il cliente in digitale.


MAURO BARONCHELLI
Italia


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Mauro Baronchelli inizia il suo percorso come restauratore di oggetti di antiquariato e di modernariato, studiando i dettagli costruttivi di designer famosi come: Parisi, Buffa, Albini, Ponti, Fornasetti. Da lì nasce l’idea di creare oggetti d’arredo propri, partendo da una semplice bozza su carta o da un progetto 3D per semplificare al massimo creando oggetti unici.

COLLEZIONE: POLTRONA E LAMPADE
LA POLTRONA
Nasce per semplificare gli imbottiti classici, come molle, cinghie e rivestimento, creando una nuova tipologia di seduta comoda anatomica, molleggiata con un processo particolare di formatura. Si monta con solo 9 viti e l’eventuale sostituzione del telo di seduta e di schienale non richiede l’intervento di mano d’opera specializzata.

GIRAFFONA E GIRAFFINA
Sono due lampade dalla forma semplice ma ricercata che creano un’atmosfera accogliente. La forma stilizzata e allungata.ricorda una giraffa, ecco perché il nome scherzoso ma d’effetto.


VISSER + MEIJWAARD
Olanda

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Visser & Meijwaard è lo studio fondato nel 2013 da Steven Visser (1985) e Vera Meijwaard (1988) con l’obiettivo di creare prodotti distintivi ma minimali, la cui essenza è fatta di materiali versatili e linee pulite. Da forme archetipe i due designer creano nuovi prodotti nell’ambito del conceptual design, production design e set design..Hanno lavorato anche per Hermès e Pulpo Products.

COLLEZIONE: SGABELLI
SGABELLO TRUECOLORS
Visser & Meijwaard volevano vedere come il PVC potesse giocare un ruolo da protagonista in un mobile contemporaneo. Truecolors è costruito con cornici in rovere naturale con rivestimento in PVC colorato che può essere aperto e chiuso con cerniere
industriali. In tutta la collezione la versatilità del colore e dell’uso sono fondamentali.


NŌME
Russia

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Valeria Sergienko è una interior e product designer internazionale. Nel 2016 fonda il suo brand Nōme, che diventa ancora più sperimentale nell’ambito dell’art design. Ha vinto il premio SaloneSatellite WorldWide Moscow Award 2016 e ottenuto una rising
star dagli editori Dezeen, Yatzer, Stylepark, Domus al Furniture Fair di Stockholm.

COLLEZIONE: ACCESSORI IN MATERIALE RICICLATO
PERCEPTION
Con questa collezione di vasetti e vassoi la designer vuole connettere la gente con l’ambiente che la circonda e alleggerirne l’impatto attraverso un design intelligente e sostenibile, che vede i materiali di scarto non come inutilmente finiti ma come punto di partenza per nuovi progetti. Così il legno, la plastica, la carta, la gomma, il vetro diventano l’anima di nuovi oggetti. Tutti da percepire con i sensi per capire l’importanza di non sprecare nulla.


KENKŌ
Germania

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Kenko realizza attrezzature sportive domestiche dal design minimalista e funzionale. Utilizzando solo materiali naturali, come legno e sughero, dà forma a pezzi dall’appeal geometrico che si inseriscono perfettamente in ogni ambiente, come vere
e proprie sculture.

COLLEZIONE: ATTREZZATURA SPORTIVI PALESTRA DI DESIGN
Molto diversi dai soliti attrezzi sportivi, fatti in plastica e tenuti nascosti quando non servono, i prodotti firmati Kenko sono veri e propri oggetti di design, realizzati con materiali di alta qualità, come il sughero del Portogallo, che può essere prelevato più volte senza danneggiare la pianta. Robusti e funzionali sono composti di parti assemblabili, quindi facilmente sostituibili.


VALENTINA ZUENDEL
Italia/Austria

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Nasce in Austria nel 1986 e cresce in un capannone per scenografie teatrali con due genitori artisti. Il suo design, pulito e funzionale e mai disgiunto da una leggerezza interiore, arriva alla forma essenziale. La praticità estrema rimane impregnata di quel
sapore per l’oggetto quotidiano.

COLLEZIONE: COMPLEMENTI D’ARREDO STANDING WORKSTATION
È la sintesi di una scrivania e di una libreria di cui rimane solo l’indispensabile: una cornice di metallo sospesa con superfici inclinabili, nata per spazi di transito che all’occorrenza diventano luoghi di lavoro temporaneo. Ad assecondare la tendenza
che si lavora ovunque.

RICCIO
Un pouf fatto a mano in resina a forma di riccio per ambienti esterni ed interni. Qui la Natura diventa scultura e poi diventa arredo.

ALBA
Mensola in marmo bianco di Carrara con tagli per l’incastro di uno specchio in ottone e la sospensione di gioielli.


ALIZARINA STUDIO
Italia

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Laurea in scenografia all’accademia di Belle Arti di Milano, master presso l’università IUAV di Venezia in Scienze e Tecniche per il Teatro, nel 2015 Alizarina inizia a lavorare con il tessuto creando oggetti di design che raccolgono tutto il calore della scenografia e la cura dell’artigianato. Pannelli ispirati ad arazzi costituiscono un percorso che ha come fondamento l’indagine su possibili itinerari e percorsi.

COLLEZIONE: PANNELLI IN TESSUTO
I prodotti presentati sono pezzi unici interamente fatti a mano in esclusiva per Rinascente, il materiale utilizzato è 100% lana tinta a mano e assemblata prima manualmente e successivamente con macchina da cucire per dare intensità al ricamo.
Si ispirano a luoghi immaginari, come Le città invisibili di Italo Calvino o a posti reali ma magici, come la meravigliosa Venezia.

domenica 15 luglio 2018

Plena, la nuova sospensione di Gargioni e Albouy per Foscarini

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Luna, piuma di cielo (Ungaretti)

E Plena dalla luna prende il nome, la forma e una luce che fa innamorare. Grande nelle dimensioni ma dalla presenza dinamica e leggera, Plena ha una doppia illuminazione: riflessa sul piano sottostante e diffusa verso il soffitto.

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E’ una luce di speciale fascino e interesse, capace di illuminare completamente una stanza pur mantenendosi morbida e avvolgente. Se collocata sopra un tavolo, Plena non abbaglia mai. Due elementi si bilanciano a vicenda, compiendo un gesto di design che ha intenzione quasi poetica: il disco di luna diventa di piuma, grazie alla linea arcuata che trasmette una sensazione di levità e di volo. Il tessuto è magico: restituisce la forma come se fosse pieno eppure non necessità di armature, di muscolarità, e un gesto perfettamente naturale. E’ una vela nell’atto di prendere il vento.

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Plena è una culla che contiene una fonte luminosa: che però, come l’essenziale, è invisibile agli occhi. Sintesi tra forma e funzione, tra prestazioni e poesia, Plena è adatta a spazi sia domestici che commerciali. La sua immagine cambia a seconda della prospettiva da cui viene vista: è una lampada che vive bene da sola, sopra un tavolo, ma anche ripetuta, in ambienti ampi come una hall o grandi spazi commerciali.

venerdì 22 giugno 2018

Ernesto Gismondi e Artemide premiati alla XXV Edizione del Compasso d'Oro ADI

Artemide_Ingegnere Gismondi_foto Pierpaolo Ferrari

ADI ha conferito ieri mercoledì 20 giugno a Milano due importanti riconoscimenti a Ernesto Gismondi e Artemide.
Assegna il Compasso d’Oro alla Carriera all’ingegnere fondatore dell’azienda che guida da 59 anni, non solo come imprenditore ma anche con interventi come designer, tra cui Discovery, l’innovativa sospensione anch’essa vincitrice del Compasso d’Oro 2018.

Compasso D’Oro alla Carriera – Ernesto Gismondi
“Ingegnere aerospaziale, docente universitario e imprenditore, in sintesi: uomo di ingegno poliedrico. Fondatore di Artemide, da subito utilizza i processi di design come fattore distintivo e in questo lungo percorso incentiva e valorizza collaborazioni con il mondo del progetto nazionale e internazionale. Esempio coerente di come il progetto di design possa essere concreta leva strategica di crescita culturale ed economica, ha sempre operato affinché il design italiano potesse essere esempio virtuoso a livello internazionale.”

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Compasso D’Oro - Discovery Sospensione
“Spenta è un sottile anello metallico che disegna un vuoto silenzioso sospeso nello spazio. Accesa improvvisamente diventa un disco intensamente luminescente disegnando una sorpresa che è la vera anima di questo prodotto.”

Ernesto Gismondi non solo fonda e dirige Artemide ma, ingegnere aeronautico e missilistico insegna Motori per Missili al Politecnico di Milano dal 1964 al 1984. E’ tra gli ideatori di Memphis e ha negli anni ricoperto numerose cariche nell’ambito dell’Associazione Industriale Lombarda (Assolombarda), Federmeccanica, Confindustria, Ente Autonomo Fiera di Milano, Cosmit, CNEL e presso il Ministero per l’Università e la Ricerca, diventando anche Vice Presidente dell’ADI.
Tra i numerosi e prestigiosi riconoscimenti è stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2008.
Nel percorso imprenditoriale con Artemide ha guidato le strategie produttive, commerciali, finanziarie senza però abbandonare mai la passione per il progetto e per il “valore del fare” che negli anni ha quotidianamente espresso nel rapporto diretto con designer e architetti disegnando anche numerosi prodotti di successo.
Tra questi la premiata Discovery. Espressione del miglior design italiano, Discovery interpreta ricerca, innovazione tecnologica e materica, saper fare, attenzione alle qualità della luce per il benessere dell’uomo, valori che hanno da sempre guidato Ernesto Gismondi non solo nella progettazione ma nello sviluppo dell’azienda.

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Discovery è un elemento totalmente assente e smaterializzato che acquista volume quando viene accesa attraverso un’emissione confortevole e perfetta anche per gli spazi di lavoro. Presentata nel 2015 nella versione a sospensione e nel 2016 in quella a parete, si declina oggi anche in tre diverse dimensioni sospese verticalmente che ne fanno  un elemento ancora più magico e scenografico, capace di interagire con l’ambiente circostante incorniciando prospettive, punti di vista o dettagli grazie alla sua perfetta trasparenza da spento.
E’ una soluzione perfettamente trasversale e sorprendente nel tradurre l’innovazione in emozione della  percezione luminosa.
La Cerimonia di Premiazione del Compasso d’Oro si è svolta a Milano il 20 giugno presso il Castello Sforzesco nel Cortile della Rocchetta, sede dal 21 al 26 giugno della mostra di tutti i prodotti partecipanti alla XXV edizione del Premio. In mostra anche Les Danseuses, progettate da Atelier Oï, selezionate ADI INDEX 2016.
Artemide ha già nel suo percorso storico numerosi riconoscimenti dal Premio Compasso d’Oro ADI, vinto dall’azienda con numerosi prodotti:

· Eclisse di Vico Magistretti, nel 1967
· Tolomeo di Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina, nel 1989
· Pipe di Herzog & De Meuron, nel 2004
· Smith (collezione Danese) di Jonathan Olivares, nel 2011
· Collezione IN-EI di Issey Miyake, nel 2014
Nel 1994 Artemide ha anche ricevuto il prestigioso Compasso d’Oro alla Carriera.

domenica 17 giugno 2018

Genten Firenze: presentato l’avanzamento dei lavori di restauro del Cortile di Michelozzo

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È il leitmotiv di ogni collezione Genten, in cui Italia e Giappone si fondono insieme in un progetto che segue tre concetti principali per realizzare un prodotto sofisticato: rispettare l’ambiente, tenere conto del valore delle cose, creare articoli che durano nel tempo.

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La mission del marchio è proprio quella di mantenere un rapporto privilegiato e rispettoso tra l’uomo e l’ambiente, ed ecco che anche la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico è uno dei concetti fondamentali dell’azienda. Al fine di adempiere a questo principio il marchio ha deciso di avviare una collaborazione con il Comune di Firenze, sostenendo alcuni progetti legati al patrimonio artistico e architettonico della città: dal 2013 la griffe ha partecipato al restauro del Cortile di Michelozzo con un contributo economico di circa 500.000 euro.

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Dopo cinque anni, entro la fine del 2018, i lavori di restauro del Cortile di Michelozzo volgeranno al termine e in vista di questo traguardo Genten ha presentato alla stampa lo stato dei lavori, offrendo la possibilità di osservare da vicino alcune delle parti già restaurate.

02_Alcuni pezzi della collezione Anniversario con affreschi del Cortile di Michelozzo

Il marchio giapponese celebra l’occasione con il lancio della capsule collection Anniversario: si tratta di una linea di accessori in edizione limitata con delle speciali stampe che riproducono fedelmente l’affresco sulla volta del Cortile di Michelozzo. Nella collezione sono borse in pelle di vitello (solo 30 pezzi, 400 euro), un Book Cover in pelle di vitello grande (15 pezzi, 200euro) o piccolo (15 pezzi, 100euro), un porta monete in pelle di vitello (30 pezzi, 150 euro), e una sciarpa in misto cashmere e lana (20 pezzi, 200 euro). La linea è in vendita da subito nelle boutique di Tokyo e Firenze, oppure online.

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L’intervento di restauro realizzato negli ultimi cinque anni nel Cortile di Michelozzo in Palazzo Vecchio ha permesso di continuare il recupero iniziato, ad opera del Comune di Firenze nell'anno 2007, che ha messo in luce e dato il dovuto valore alla decorazione eseguita da Giorgio Vasari e scuola nel 1565, anno del matrimonio tra Francesco I e Maria Giovanna d’Austria, in onore della quale vennero realizzate sulle pareti le vedute delle città dell’Impero Austro - Ungarico. L’intervento decorativo vasariano riguardò tutte le superfici del porticato e del primo registro delle facciate interne, fino al marcapiano di pietra serena che delimita il primo ordine delle finestre, progettando così un suggestivo apparato decorativo. La prima fase dei lavori, finanziata dal Comune di Firenze, ha riguardato il restauro del fregio affrescato che si affaccia all'interno del Cortile, gli stucchi delle colonne e dei pilastri, i marcapiani in pietra serena del primo registro, le volte e le pareti affrescate del lato Ovest e parte di quelle del lato Nord del Cortile, compresa la balza, tutto ciò fino al mese di aprile 2013.

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Grazie alla sponsorizzazione di Kuipo-Genten i lavori di restauro hanno potuto proseguire a partire dal mese di maggio 2013. Tale intervento ha riguardato la conclusione del restauro della decorazione della parete Nord e della parete Est, con le vedute di Linz, Possonia (Bratislava) e Vienna. È invece ancora in corso il restauro dell'apparato decorativo della parete Ovest, nella parte che interessa la porta di ingresso principale del Cortile, che si concluderà entro l'anno.

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In questo modo si è potuto avere un “assaggio “di quello che doveva essere il Cortile subito dopo l’intervento vasariano, cioè un ambiente luminoso e impreziosito dai fondi dorati delle colonne e dalle innumerevoli lumeggiature di cui era ricca la decorazione delle volte, ma nello stesso tempo leggera e gioiosa, ispirata all’atmosfera festosa del matrimonio mediceo. Grazie a questo intervento è ora possibile avere un esempio abbastanza ampio dell’impatto visivo che potrebbe essere reso in futuro da tutto l’apparato decorativo del Cortile una volta completato il lavoro. Ad eseguire il restauro in entrambe le fasi è stata la S.A.R. snc di Cristiana Conti e Alessandra Popple, impresa specializzata recupero delle pitture murali, diretta dai tecnici del Comune di Firenze, l’architetto Paolo Ferrara, l’architetto Fabio Sforzi, la dott.ssa Laura Corti e la dott.ssa Sara Ragazzini, con la supervisione della dott.ssa Jennifer Celani per conto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Restauro per la Città Metropolitana di Firenze.

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Si è trattato - e si tratta - di un lavoro molto complesso sia a causa dello stato di conservazione estremamente precario delle pitture e degli stucchi, sia perché realizzare un intervento omogeneo ed equilibrato in un contesto del genere (il Cortile è visitato quotidianamente da migliaia di persone), con un clima decisamente ostile (escursioni termiche, umidità di risalita e condensa, polveri e depositi inquinanti) ha richiesto grande competenza, impegno, analisi dello stato di conservazione e profonda comprensione dei problemi legati ad una valutazione dell’intero contesto decorativo, della sua storia e della restituzione di una sua leggibilità per quanto possibile fedele all’originale vasariano.
Il marchio Genten è di proprietà del gruppo giapponese Kuipo Co., LTD, fondato nel 1965 da Kunihisa Okada. Durante i suoi viaggi nel mondo si rese conto della poca cura che l'uomo ha per la natura e della distruzione che spesso fa di essa. Questo ha fatto nascere in lui il desiderio di creare un marchio che nel rispetto completo dell'ambiente producesse oggetti in armonia con esso.
Il Gruppo, che fattura 150 milioni di euro all’anno, produce e commercializza il marchio di accessori Genten, inoltre produce su licenza borse e piccola pelletteria per Anna Sui, Daks, Lanvin, Lacoste, Pierre Cardin. Il marchio Genten è stato fondato nel 1999, attualmente è distribuito esclusivamente nelle boutique monomarca di Firenze, Parigi, Beijing, Shanghai ed in Giappone, dove possiede 13 boutique. Nel 2012 il Gruppo ha aperto la prima boutique italiana, a Firenze, Palazzo Cerchi, dove ha sede ancora oggi. Nel 2013 il Comune ha consegnato al fondatore Kunihisa Okada le ‘’chiavi della città’’. Il fatturato di Genten in Italia nel 2017 ha raggiunto la cifra di 1 milione di euro.

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